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Joel

Sussulto sentendo un rumore provenire dal bagno, quando mi alzo dal letto mi gira forte la testa tanto che cado a terra al bordo del letto.

Ho dolore a tutti i muscoli e la testa oltre che a girare, mi scoppia a momenti.

<<Oh dio, ma che sei caduto dal letto Joel?>> Erick non appena esce dal bagno e mi vede a terra invece di aiutarmi, si ferma a guardarmi e poco dopo incomincia a ridere.

Che cazzo ridi che sono caduto mentre venivo a vedere che cazzo stavi facendo, dato che mi hai svegliato con tutto quel casino.!

<<Stavo venendo a vedere che cosa combinavi, hai fatto tutto quel baccano che mi hai svegliato!
Mi sono messo in piedi e sono caduto , mi gira troppo la testa oltre che a scoppiarmi.>> Mi metto una mano sulla fronte e noto che sono abbastanza bollente, ancora.

Ieri appena tornati in hotel ho misurato la febbre, non mi sentivo affatto bene e infatti era abbastanza alta che mi ha portato a dormire tutto il giorno, mi svegliavo solamente quando sentivo il bisogno di bere o di andare in bagno.

<<Ci credo, non tocchi cibo da ieri.
Avanti, vieni con me ti porto a mangiare qualcosa di sotto che ci sono anche gli altri. >> Mi aiuta ad alzarmi e insieme andiamo a fare colazione.

Prendo due brioche e ordino un cappuccino.

<<Joelino, come ti senti oggi?>> Prendo posto vicino a Zabdiel, e quest'ultimo sembra particolarmente felice oggi.

<<Mi sento uno straccio Zab. Tu invece? tutta questa felicità?>> Nasconde un sorriso dietro la mano che appoggia sulla sua bocca.

<<Sono felice di essere tornato a Miami, e non vedo l'ora di salire sul palco.>> Sisi, ci credo.

Subito mi ricordo di Allyson, ieri non l'ho chiamata per niente e credo che sia abbastanza preoccupata oltre che arrabbiata.

<<Mh, pronto?>> Risponde dopo pochi squilli.

<<Amore, sono io, ma stai dormendo?>>

<<Sai com'è, qui è notte fonda..>> Posso sentire che in questo momento sta sorridendo.

<<Cazzo è vero, il fuso.. Scusami
Io mi sono appena svegliato e volevo scusarmi per non averti per niente chiamata ieri, mi manchi tanto e ti amo.>> Questa volta la sento ridere, una risata dolce.
La risata che tanto amo e che tanto mi manca.

<<Stai tranquillo amore, ieri mi ha avvisata Erick.. Piuttosto come stai? Ti amo anche io e mi manchi.>>
Quando pensava di dirmelo quel cubano infame?

<<Sono uno straccio, non ho voglia e la forza di fare niente, voglio solamente dormire.>> Sbuffo.

<<Stavo pensando di fare una scappatina lì.>> Dice con tono malizioso.

<<E che aspetti? Io sono qui che ti aspetto a braccia aperte, c'è anche un mio caro amichetto che ti aspetta qui..>>
Rido senza farmi sentire e già immagino le sue guance andare in fuoco.

<<Oddio, ma tu sei tutto matto Joel!!!
Nemmeno la febbre ti ferma!
Sei un maiale.>> Sconvolta urla ed io non posso fare altro che scoppiare a ridere sotto i sguardi strani della gente.

<<A parte tutti i scherzi, vorrei veramente che tu fossi qui..
mi aiuteresti a farmi tornare la voglia di iniziare questa giornata.>>

<<Sono sempre qui Joel.
Anche se non fisicamente sono accanto a te, perché sono sempre nel tuo cuore.
Sei forte, non ci credo che ti lasci abbattere da un'influenza!>>
Forse non è solo l'influenza, questa tra poco passerà.. Forse è proprio la sua mancanza che mi abbatte.

<<Hai ragione.
Ti lascio dormire adesso, è veramente tardi lì da te e non voglio che resti sveglia, devi riposare.
Non appena ti svegli chiamami, se non ti rispondo vuol dire che sono in concerto, ma ti chiamerò non appena finisco.>>

<<Agli ordini capitano.
Spacca tutto come sempre e pensami!
Ti amo, buona fortuna!>>

<<Buonanotte amore, ti amo anche io>>

Sorrido e attacco.

Questa telefonata mi ha reso un po' più sereno, infatti quando finisco di fare colazione salgo in camera a prepararmi.

Ho intenzione di sprecare queste ore di riposo prima del concerto, in un centro commerciale.
Voglio comprare qualcosa ai bambini e un regalino ad Allyson.

Non so bene cosa regalarle, ma visto che i ragazzi hanno deciso di seguirmi, insieme sceglieremo un regalo giusto!

La sfida dell'amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora