16.

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Joel

<<Mamma non me l'aspettavo da te, speravo che ci appoggiassi in questa cosa così nuova per noi. Sono tuo figlio e quel bambino che tanto desideri non far nascere è tuo nipote!>> Urlo ormai furioso.

Non mi aspettavo un comportamento così da mia madre.

<<Joel non urlare mai più così con me! Ti ho sempre appoggiato in tutto ma su questo proprio no! Quella ragazzina è riuscita anche a far litigare noi due, complimentati con lei.>>

<<Non osare mai più sparlare di lei, io non so cosa ti è preso stasera, non ti riconosco più.>> Sbatto la mano sul tavolo prima di uscire da quella casa.

Mi fermo quasi davanti il cancello e appoggio entrambi le mani sulle ginocchia piegandomi un po' e lasciando uscire un respiro di rabbia.
Poco dopo sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, non appena alzo la testa noto che è mio fratello Emanuel.

<<Non darle retta Joel, sappiate che io vi appoggerò e aiuterò in tutto! Anche se non so minimamente come si faccia, però insieme possiamo imparare e farcela.>> Ridacchia e poi mi abbraccia.
Senza di lui non so cosa farei, è semplicemente la mia bussola, il mio mondo.

Lo abbraccio un po' più forte e quando ci stacchiamo, ormai sono in lacrime.
Non piango mai davanti a nessuno e quando lo faccio è perché sto davvero tanto male, anche se c'è mio fratello provo a nascondermi, mi dà fastidio che mi guardino mentre crollo, non voglio far pena a nessuno.

<<Credo che tu debba andare da Allyson, monta in macchina su, ti accompagno da lei.>> Mi mette un braccio sulla spalla e insieme raggiungiamo la mia macchina.
Lui va al volante mentre io sono al suo fianco, le frasi di mia madre mi rimbombano ancora nella testa.

Allyson non mi ha cercato e quindi dubito che lei possa essere a casa, così avviso Emanuel.

<<Molto probabilmente non è casa Em, sicuramente sarà in giro.>> Sussurro.

<<Allora dove possiamo cercare? Prova a chiamarla senza che perdiamo altro tempo.>> Ferma la macchina in un parcheggio ed io intanto provo a chiamarla.

<<Ally..>> Sussurro di nuovo.
Posso sentire il suo respiro mischiato a dei singhiozzi, sicuramente avrà pianto ed io non ero lì con lei a stringerla a me, quanto sono coglione!

<<Jo.. >> Risponde poco dopo minuti.

<<Dove sei? Sto venendo>>

<<Sono in spiaggia, ma non venire, ho bisogno di schiarirmi le idee..>> Tira su col naso e so che dice ciò perché si sente in colpa.

<<Resta lì e non ti muovere!>> Attacco e subito dico a mio fratello dove deve dirigersi.

<<Lascio la macchina qui, ci vediamo domani, andiamo a pranzo fuori e non accetto un no come risposta!>> Parcheggia vicino la spiaggia dove si trova la mia ragazza e scendendo dalla macchina mi lascia un abbraccio.

<<Ci saremo, almeno credo! Ti farò sapere non appena posso. Grazie Em, ti voglio bene.>> Gli lascio un bacio in guancia e scendo in spiaggia dove vedo già Ally.

È seduta di spalle mentre fissa il mare, appena mi avvicino mi siedo anche io e la trascino affianco a me per farla appoggiare sul mio petto.

<<Non volevo che questa serata si concludesse così..>> Sussurro.

<<Mi dispiace per tutto Joel, non volevo che litigassi con tua mamma per colpa mia.>>

<<Spero scherzi Allyson, non è colpa tua  non dirlo mai più!>>

<<Non pensavo che annunciare la nascita del nostro bambino, sarebbe stato così brutto e drammatico>> Si stringe un po' di più a me ed io gli lascio un bacio sulla testa.

<<Non pensare a lei e a ciò che dice, noi ce la faremo, insieme>>

<<So che stai male per aver litigato con lei, io non volevo che si creasse tutto questo.. Ho preso una decisione.>> Si allontana dal mio corpo e inizia a guardarmi negli occhi.
È distrutta e vederla così mi fa male.

<<Me ne andrò, ti lascerò libero, non voglio che ti allontani dalla tua famiglia o addirittura che abbandoni il tuo sogno, non me lo perdonerei mai.>>
Davvero crede che andarsene è la cosa migliore? Io non voglio tutto questo, io voglio quel bambino e voglio stare con lei, nessuno deve interferire, tantomeno mia madre.

<<Allyson ma che stai dicendo? Io voglio quel bambino come voglio te! Ti ho persa una volta e non ti perderò per una seconda, soprattutto se la causa sono i capricci di mia mamma! Certo, sono un po' giù per aver litigato con lei, ma l'ho fatto solamente perché amo te e quel fagiolino che presto ci cambierà la vita, in meglio. Non voglio che tu te ne vada, assolutamente, e mai abbandonerò il mio sogno. Richard dopotutto è ancora qui, non vedi?
Insieme potremo farcela.>>
La attiro di nuovo a me questa volta però unisco le mie labbra alle sue.
Poggio la mia mano sulla sua pancia ancora piatta e mano per mano raggiungiamo la macchina.

La sfida dell'amore. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora