Connor il cavaliere (quinta parte)

38 14 37
                                    

Quando Liam giunge sul posto, io e Connor stiamo ancora discutendo sulla specie a cui potrebbe appartenere il dinosauro, indecisi fra un paio di ipotesi.

«Non può essere un Allosauro. Non ne possiede le caratteristiche» ribatto nell'udire l'ultima teoria del mio studente.

Il ragazzo ha aperto lo sportello di una Camaro e si è accomodato sul sedile del guidatore per poter utilizzare il suo amato pc in maniera più "confortevole". Per quanto possa essere confortevole sedersi all'interno di una macchina mezza sfasciata e destinata alla demolizione.

«Lo so» sospira lui, continuando a pigiare tasti in maniera quasi ossessiva. «Devo ancora finire di inserire tutti i dati nel mio programma...»

«Oh, bene!» esclama la voce sarcastica del capitano, facendoci sobbalzare leggermente. «Per fortuna qualche volta ascoltate ciò che vi viene detto...»

«Ciao a te, Liam» replico in tono altrettanto ironico, condendo il tutto con un dolce sorriso. «Felice di vederti. Come stai?»

L'uomo, in divisa nera come al solito, mi rifila un'occhiataccia, stringendo il calcio della sua pistola come se meditasse di usarla per zittirmi, per poi rivolgersi a Connor, ignorandomi.

«Alzati. Dobbiamo andarcene da qui» ordina il capitano, bruscamente, controllando i dintorni con aria pensierosa.

«Davvero? Oh, sì. Sicuro. Dobbiamo proprio andarcene» afferma Connor, chiudendo il computer e riponendolo nella borsa.

Dopodiché si alza e si mette al mio fianco, lasciando a me l'ultima scelta.

Adoro questo ragazzo...

«Vi detesto quando fate così...» borbotta Liam, incrociando le braccia al petto. «Rendete sempre tutto più complicato. È così difficile obbedire ad un ordine?»

Dato che pare essere una domanda retorica la sua, evito di rispondere. Gli volto le spalle e, assieme a Connor, ripercorro a ritroso la strada labirintica che ci ha portato fino al varco.

Ovunque poso gli occhi noto tracce del passaggio del dinosauro e del cavaliere.

《Presumo che per ritrovarlo non dobbiamo fare altro che seguire gli indizi che si lascia dietro》ragiono a voce alta, poggiando una mano sul cofano di un'utilitaria quasi irriconoscibile.

《Ritrovarlo? Intende il cavaliere o il dinosauro?》domanda il mio studente, perplesso e nervoso allo stesso tempo.

《Entrambi》rispondo, in tono sicuro, continuando a camminare in direzione del SUV nero, che deduco appartenere al capitano.《Non possiamo di certo lasciarli scorrazzare liberi per la città?》

«Eh no. Non possiamo» ripete Connor, con voce atona.

Spalanco la portiera e gli faccio cenno di salire: il ragazzo sbatte le palpebre un paio di volte e poi si affretta a montare in macchina. Dopodiché mi accomodo sul sedile del passeggero, mi allaccio la cintura ed attendo.

Il capitano non si fa aspettare.

Compare irritato al massimo, con lo sguardo torvo che mi trapassa ed una voglia folle di riportarci al Centro, difatti è la prima cosa che ci grida non appena ci raggiunge.

«Ora andiamo diretti al Centro. Vi chiudo in una cella e poi cerco quei due» urla Liam, salendo al mio fianco, sbattendo la portiera e mettendo in moto l'auto, il tutto con un unico movimento fluido.

«Non essere sciocco» replico in tono leggero, fissando le sue nocche sbiancate, tanta è la furia con cui stringe il volante fra le mani. «Hai bisogno di noi. Siamo i tuoi consulenti.»

Un sorriso trionfante mi sfugge e Becker mi scocca un'occhiataccia di fuoco mentre fa manovra per uscire dallo sfasciacarrozze.

«Ti credi al sicuro, professoressa?» Mi domanda con voce bassa e suadente. «Ricordati che il signor Smith mi ha dato carta bianca. Quindi posso agire come più ritengo giusto. Ossia potrei sbattervi in cella e buttare via la chiave, se credo sia la cosa giusta da fare.»

Fra me ed il capitano ha luogo una battaglia di sguardi feroci e furibondi, da cui esco perdente. Mi piace stuzzicare quell'uomo, però, capisco anche quando è il caso di smetterla e tornare seria.

«E va bene. Hai vinto tu. Contento?» Alzo le mani un segno di resa, per quanto mi è possibile all'interno dell'abitacolo del SUV, e sbuffo, un poco contrariata. «Ora che hai riaffermato la tua supremazia, potresti gentilmente dirci dove siamo diretti?»

«Sei impossibile!» Liam scoppia in una fragorosa risata che sgorga direttamente dal cuore.

Giro la testa verso il finestrino affinché lui non noti il mio sorriso compiaciuto e deliziato. Gli occhi, attenti come sempre, scorgono il nome della strada e comincio ad innervosirmi.

«Dove stiamo andando?» Rinnovo la richiesta di conoscere la nostra destinazione finale, voltandomi nuovamente in direzione di Liam.

«In centro città» risponde lui con un sospiro. «Il dinosauro è stato avvistato da un elicottero del Centro pochi istanti fa. Sta percorrendo una delle vie principali.»

«Ma così potrebbe uccidere qualcuno!» esclamo, terrorizzata da quella prospettiva, anche se... «Perché la gente non sta scappando?»

«Questo è uno dei problemi, oltre a te ed il ragazzino, ovviamente» brontola il capitano, cercando di aumentare la velocità, cosa pressoché impossibile dato che le strade sono intasate da gruppi di persone che strepitano e ridono. «Siamo a luglio. È estate ed è il compleanno del Ministro. A quanto pare sembrano due ottime ragione per festeggiare in strada»

Oh, cavolo...

Ora realizzo che la presenza di gente intorno a noi non farà che peggiorare. Infatti, bastano pochi istanti affinché il SUV si fermi al centro della corsia: alcuni ragazzi, probabilmente studenti, stanno scoppiando dei petardi per divertimento.

«Dannazione!» sibila Liam, battendo un punto sul volante, suonando il clacson, senza alcun esito. «Dovremmo proseguire a piedi... Scendete, forza!»

Aspetto il passaggio dei giovani prima di smontare dalla macchina, dopodiché apro la portiera a Connor che sta scrivendo chissà cosa al computer e non si è accorto di nulla.

«Connor!!» Lo richiamo alla realtà, gridando per cercare di sovrastare il rumore della folla. «Connor! Dobbiamo andare!»

«Cosa?» borbotta il ragazzo, alzando gli occhi dal suo lavoro e scoccandomi un'occhiata confusa. «Ah, prof! È lei! Sa che forse ho trovato la specie a cui appartiene il nostro dinosauro?» Il suo tono emozionato mi intriga parecchio così mi allungo verso di lui, attenta a non sbattere la testa sul tettuccio, per riuscire a leggere i dati che lampeggiano sullo schermo del portatile.

«Un Irritator?» domando, in tono incredulo. «Ne sei davvero sicuro?»

«Oh sì! Combacia tutto!» risponde lo studente, contento della sua scoperta.

«Se avete finito, avremo un dinosauro da catturare» interviene, a sorpresa, Liam, facendoci sobbalzare leggermente tanto siamo presi dalla lettura della scheda di quello splendido e letale animale. «E sì. Avete ragione. È davvero irritante.»

Anomalie: il libro segreto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora