Nel nulla (terza parte)

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Mentre atterriamo in quello che pare un campo abbandonato, le parole di Connor continuano a rimbombare nella mia testa: il Mare del Nord è il nuovo Triangolo delle Bermuda.

Quasi meccanicamente, smonto dall'elicottero non appena sfiora terra, anche se il motore non si è ancora spento, e mi allontano velocemente dal velivolo.

Un vento freddo mi investe, facendomi rabbrividire. Io e Connor siamo usciti dall'università in fretta e furia che non abbiamo minimamente pensato a prendere una giacca o quantomeno una felpa: io indosso ancora i vestiti del lavoro mentre lui abiti leggeri.

La missione è gia partita male...

«Signora?» Una voce sconosciuta mi fa trasalire leggermente.

Persa com'ero nei miei pensieri, non ho notato che l'elicottero si è rimesso in volo, abbandonandoci in quella landa desolata, né che ci fosse un'auto nera ad attenderci.

«Sì?»

Mi volto e trovo un giovane soldato a scrutarmi, con la fronte aggrottata dalla preoccupazione. Indossa la stessa divisa di Liam e mi sta porgendo una giacca scura.

«Grazie» gli dico, prendendo l'indumento. «Lei sarebbe...?»

«Evan» risponde sinteticamente il ragazzo, accennando un lieve sorriso, che si spegne subito. «Ho l'incarico di accompagnarla fino al punto dov'è scomparsa la squadra e di obbedire ad ogni suo ordine.»

«Direttive del signor Smith?» domando, sorpresa dal margine di manovra che il capo del Centro mi sta elargendo.

«Esatto, signora» annuisce Evan, scrutando alle mie spalle con espressione perplessa. «È normale che faccia così?» aggiunge, poi, abbassando la voce di un paio di toni.

Confusa, mi volto e trovo Connor con le braccia allungate verso il cielo: il portatile è aperto, fra le sue mani, e il ragazzo si muove senza senso per il campo abbandonato.

«Ehm... Connor...?» lo chiamo, sperando che abbia una spiegazione logica per il suo comportamento così sopra le righe.

«Sì, prof? In questo postaccio il Wi-Fi è morto» brontola lui, decisamente contrariato.《Speravo di trovare una piccolissima connessione, ma siamo davvero fuori dal mondo.》

Detto ciò, abbassa il portatile e lo ripone nella sua inseparabile borsa a tracolla dopodiché si avvicina a noi con espressione imbronciata.

《Non mi piace questo posto》commenta, incrociando le braccia al petto.

Fortunatamente Evan si astiene dall'esprimere un giudizio e si rivolge a me, facendo finta che Connor non esista.

《Quando vuole, possiamo partire, signora.》

Annuisco, dopo aver preso un respiro profondo, e seguo il ragazzo verso la macchina, percependo la riluttante presenza di Connor alle mie spalle. Saliamo e ci accomodiamo, ma è solo quando Evan mette in moto che cominciano a stendere un piano.

«Quanto tempo impiegheremo a raggiungere il porto?» chiedo, guardando fisso di fronte a me ed evitando così il paesaggio brullo e monotono che ci circonda.

«Fra mezz'ora saremo a Tyll, una minuscola cittadina di pescatori. Non si faccia ingannare, signora. Gli abitanti odiamo i forestieri e in questi giorni ne hanno visto fin troppi, quindi non si allontani mai da me. E vale anche per te, ragazzo» ci spiega il soldato, accelerando e svoltando verso destra in una strada accidentata.

«Mi chiamo Connor» replica il mio studente, ancora stizzito dalla mancanza di Internet. «Come ha fatto a scomparire un'intera squadra?» aggiunge, dando voce alle mie perplessità.

Evan sospira, desolato, e scocca ad entrambi una rapida occhiata prima di rispondere.

«In realtà si trattava di un controllo di routine» ci rivela, lasciandoci spiazzati. «Dovete sapere che esistono alcuni luoghi al mondo che il Centro monitora costantemente. Il Mare del Nord è fra questi, soprattutto dopo il picco di sparizioni degli ultimi anni.»

«Come il Venezia...» mormoro, sistemando al loro posto ogni singolo tassello di quella complicata storia.

Anche se questo non spiega perché Liam non ha voluto coinvolgermi...

«Quindi non è detto che si sia aperto un varco» commenta Connor, con voce pensierosa. «Voglio dire, se ce ne fosse uno aperto, le sparizioni si spiegherebbero benissimo, no?»

Vero...

«Kelly ha rilevato qualcosa prima che il capitano... Però i dati si sono dimostrati insufficienti: lei non è riuscita a capire cosa significavano e cosa poteva averli prodotti» continua Evan, cambiando marcia mentre attraversiamo uno stretto ponticello di legno scricchiolante.

«Che strumentazione avete?» domanda Connor, forse cercando un'alternativa al suo portatile del tutto inutilizzabile ora.

«Nulla» risponde laconicamente il soldato, lasciandoci a bocca aperta dallo stupore.

Possibile che il Centro non abbia alcuna strumentazione da utilizzare in caso del genere?

«Lasciatemi spiegare...» Evan si schiarisce la gola per poi rivelarci un altro segreto dei quei luoghi aspri e inospitali. «L'intera area, che comprende anche il Mare del Nord, possiede un campo elettromagnetico talmente potente che gli strumenti impazziscono e danno risultati completamente sballati. Quindi dobbiamo tornare ai vecchi metodi: barca a motore e binocolo, sommozzatori e consulenti.»

«In pratica stiamo andando alla cieca» affermo, prendendomi la testa fra le mani.

Avevo sperato che Evan fosse una risorsa mentre sta soltanto affossando le nostre speranze di ritrovare Liam e la sua squadra.

«D'accordo. Non possiamo utilizzare la tecnologia? Allora non la useremo» aggiungo, attingendo alla mia scorta determinazione e spero di contagiare anche Connor. «Dopotutto Liam non può essere davvero svanito nel nulla. Si trovava a bordo del Venezia quando avete perso ogni contatto con lui, giusto?»

«Esatto» riprende Evan, rallentando mentre entriamo in un piccolo paesino, che pare deserto. «Abbiamo perlustrato lo yacht da cima a fondo, più e più volte. Il risultato, però, non è mai cambiato: il capitano Becker e la sua squadra erano scomparsi.»

Un vero rompicapo...

«Beh, non ci sono molto alternative» riflette Connor, a voce alta. «Si trovavano in mezzo al mare quindi...»

Impossibile!

Ho capito dove vuole andare a parare con il suo ragionamento, ma sembra un'ipotesi così bizzarra che nemmeno l'avevo presa in considerazione.

Eh sì, che ormai posso considerarmi una veterana per quanto riguarda le cose impossibili.

«Quindi...?» Evan lo sollecita a continuare mentre il mio sguardo si incrocia con quello di Connor.

I suoi occhi sono sfavillanti come ogni volta che gli si presenta un rebus difficile da risolvere. Credo sia affezionato al capitano ed il miglior modo per dimostrarlo sta proprio nel risolvere il mistero che si cela dietro la sua scomparsa.

«Quindi sappiamo dove si trova Liam.» 

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