Riprendo coscienza lentamente come se fossi immersa nelle sabbie mobili: l'oblio prova a tenermi con sé, ma alla fine riesco a liberarmi dei suoi artigli malefici.
Socchiudo le palpebre e tento di mettere a fuoco l'ambiente che mi circonda.
L'odore, che mi fa arricciare naso, è forte, selvatico e pungente.
Sono sdraiata sulla schiena e qualcosa mi preme sul fianco, mandandomi ondate di dolore. Abbasso una mano, cercando di liberarmi di quel fastidio, e le mie dita trovano una specie di bastone dalla punta affilata.
Lo recupero e lo alzo, fino a portarlo al livello dei mie occhi, per capire di cosa si tratta.
Impiego qualche istante a realizzare che sto fissando un femore, di origine indubbiamente umana, spezzato a metà.
Annaspo alla ricerca di aria mentre una marea di cieco terrore mi sommerge, trascinandomi sul fondo del baratro.
Mollo la presa sull'osso, lanciandolo lontano da me, e arretro scompostamente su questo terreno sconnesso e pieno di bastoni affilati.
Poggio i gomiti a terra, alzando il busto per dare un'occhiata in giro, e la testa comincia a pulsare in maniera atroce. Così mi porto una mano al capo e la ritraggo umida di sangue. Fisso quel liquido rosso e viscoso mentre gli eventi degli ultimi minuti riemergono con prepotenza dai miei ricordi.
Il grande maschio!
È stato lui!
Mi metto a sedere e chiudo gli occhi finché il dolore alla testa non passa un poco dopodiché provo nuovamente a dare un'occhiata in giro: il luogo dove mi sono svegliata è piatto e brullo, disseminato di quelle che paiono ossa, il cielo sopra di me è colmo di nuvoloni carichi di pioggia, il silenzio che mi avvolge è quasi assordante.
Se da un lato sono contenta che il mio piano disperato abbia funzionato, dall'altro mi sento davvero sfiduciata dal momento che non riesco a scorgere il capitano da nessuna parte.
Decido così di alzarmi e cominciare la ricerca.
Appena sono in piedi, mi assale un'ondata di vertigini così rimango immobile alcuni attimi prima di mettermi in marcia. Rivolgo uno sguardo all'orizzonte, ma non vedo altro che cielo e mare che si incontrano.
Cammino lentamente, analizzando qualsiasi cosa degna di nota affinché mi si palesi il luogo dove si trova Liam, però trovo soltanto ossa e brandelli di vestiti, segno che dopotutto avevo ragione.
E questo...?
Mi accovaccio a terra e raccolgo un pezzettino bianco, di forma triangolare, che non possiede le caratteristiche delle ossa. Me lo poso sul palmo della mano sinistra e lo studio a lungo finché la risposta non arriva chiara e forte dai meandri della mia mente.
Si tratta di un frammento di uovo.
Quindi mi trovo...
«Nel loro nido» mormoro con voce sgomenta mentre la mia preoccupazione sale di livello.
Per la prima volta da quando è iniziata questa storia, sto seriamente pensando che Liam possa essere morto: tutto ciò che vedo intorno a me odora di morte e sofferenza.
Non riesco neppure a concepire l'idea che il capitano possa essere sopravvissuto all'interno di un nido di Pteranodon.
È impossibile.
Nonostante ciò, continuo ad avanzare fra le ossa e i teschi delle vittime di quelle creature spietate finché non giungo al limitare del territorio.
«Oh, mio Dio...»
Rimango senza fiato mentre il mio sguardo scende fino a raggiungere il mare burrascoso che si trova sotto di me. In pratica il nido è stato costruito sopra un'altissima formazione rocciosa, raggiungibile soltanto via aerea.
L'unica nota positiva è che ho trovato il varco dal quale sono arrivata: si trova qualche metro alla mia destra, esattamente poco al di sopra delle onde di quel mare oscuro e minaccioso.
Pensa, Liv, pensa!
In realtà, il mio piano rimane pressoché invariato: ritrovare Liam e tornare a casa.
Però mille e più interrogativi mi si affollano in testa, facendomi dubitare di tutte le mie certezze.
Come farò a trovare il capitano in questo posto?
E se tornassero gli Pteranodon?
Mi metto le mani fra i capelli incrostati di sangue e serro gli occhi nel tentativo di fare un po' di ordine tra i miei pensieri. Dopodiché prendo un respiro profondo e decido di perlustrare ogni centimetro del nido.
Non ho idea di quanto tempo passi mentre cammino in mezzo a morte e desolazione, però d'un tratto scorgo quello che mi sembra un movimento.
Ma cosa...?
È durato soltanto un nanosecondo eppure sono certissima di aver visto qualcosa che si muoveva a qualche metro da me così mi metto a correre per raggiungere il posto il prima possibile.
Arrivata alla meta, mi guardo intorno smarrita e confusa: come nel testo del nido, anche qui non vi è nulla di interessante, se non cadaveri.
I miei occhi si posano distrattamente sui corpi ammassati a terra per poi scrutare lo spazio circostante. Delusa e sconfortata, abbasso lo sguardo che viene subito catturato da un dettaglio fondamentale: gli abiti dei morti.
Indossano le stesse divise nere del Centro.
Come ho potuto essere così superficiale?!
Mi inginocchio a terra, accanto a cadavere più vicino ai miei piedi, e noto con sollievo che non si tratta di Liam. Il corpo appartiene a un uomo di quasi cinquant'anni, uno sconosciuto per me ma non per questo meno importante, che è stato eviscerato crudelmente.
Non si è ancora decomposto il che mi fa pensare che sia stato ucciso recentemente quindi le probabilità di ritrovare Liam vivo aumentano inaspettatamente.
Freneticamente controllo anche gli altri morti, però del capitano non vi è traccia.
«Dove sei? Dove sei?» brontolo a bassa voce, alle soglie della disperazione, con gli occhi colmi di lacrime a stento trattenute.
La mia vista periferica nota un movimento alla mia destra così mi avvicino in maniera guardinga, controllando che non giungano Pteranodon dall'alto, e scorgo il corpo di un giovane trentenne che trema lievemente.
«Ma cosa...?» mormoro, allungando le mani tremanti per afferrare le spalle del cadavere. «Scusa...» aggiungo, scostando il ragazzo e facendolo rotolare un poco più in là.
Sotto il giovane trovo il corpo di una donna dai capelli biondi e una mano, chiaramente maschile, che si agita all'altezza dei suoi fianchi.
Sposto anche lei e...
«Oh, mio Dio! Sei vivo...»
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Anomalie: il libro segreto
Science Fiction#5 in fantascienza QUARTO VOLUME de La Saga del Tempo Tutto quello che avete sempre voluto sapere sulla Saga e non avete mai avuto il coraggio di chiedere. Qui troverete le risposte a TUTTE le vostre domande. Siete pronti? ? Buona lettura! ? La co...