Possibilità (terza parte)

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L'ospedale psichiatrico Bennett possiede l'aspetto un edificio in rovina, che potrebbe crollare da un momento all'altro.

È  circondato da un ampio parco, una volta curato e rigoglioso, ora incolto e disseminato di erbacce, il quale è recintato da un alto muro, crollato in più punti.

《Non dobbiamo scavalcare vero?》È la prima domanda che pone Connor appena smontiamo dalla macchina.

Ha preferito lasciare il suo computer in auto per avere più margine di movimento, ma credo che se ne stia già pentendo. Almeno a giudicare da come gesticola nervosamente.

《No》risponde Liam, indicando il cancello in ferro a qualche metro da noi.《Useremo quello. Per stavolta.》

Lo studente sospira di sollievo mentre si dirige verso l'entrata dell'ospedale. Il capitano e io lo raggiungiamo giusto in tempo per evitare che si rompa un dito nel tentativo di aprire il lucchetto che serra il catenaccio che avvolge il cancello.

《Lascia fare a me》gli dice Becker, impugnando la pistola.

Mira al lucchetto e avvicina l'arma quanto più possibile per poi fare fuoco. Un rumore sordo mi trafigge i timpani, assordandomi per pochi e lunghi attimi.

Connor controlla i dintorni, però sembra che lo sparo non abbia attirato l'attenzione: d'altra parte ci troviamo in una zona di periferia e probabilmente si tratta di una cosa normale.

《Andiamo.》

Liam apre il cigolante cancello, senza voltarsi indietro, e noi lo seguiamo a ruota.

Il pietrisco scricchiola sotto i nostri piedi mentre raggiungiamo la porta dell'edificio. I suoni sembrano attutiti così come odori e colori: un'atmosfera strana ci avvolge e la cosa mi mette i brividi.

Non è mai successo prima d'ora.

《Prof...》mormora Connor, affiancandosi a me, ma continuando a tenere d'occhio i dintorni.

Il parco intorno a noi è tetramente silenzioso: non spira neppure un filo di vento.

《Lo sento》replico, stringendogli brevemente la mano.

Non so di preciso cosa sento eppure so che c'è qualcosa in agguato, in attesa.

《Entriamo》afferma Liam, strappandoci bruscamente alle bizzare sensazioni che quel posto ci suscita.

Connor mi cede il passo e io alzo gli occhi al cielo. Lo studente, appena entra, si chiude la porta alle spalle dopodiché un fascio di luce rompe la penombra in cui siamo precipitati.

Liam passa una piccola torcia anche a noi e Connor si tranquillizza molto, come se quella luce pallida potesse sconfiggere qualsiasi cosa sia uscita dal varco che stiamo cercando.

Io, invece, sono molto più pratica e comincio a guardarmi in giro, in cerca di indizi utili.

Ci troviamo in una specie di reception: infatti, alla nostra sinistra vi è un bancone semidistrutto mentre davanti a noi e alla nostra destra si dipanano due corridoi.

《Da che parte?》domando, indecisa su quale direzione prendere.

《Di qua》risponde Liam, indicando il corridoio a destra.《Kelly dice che il varco si trova poco più avanti.》

Detto ciò, ci ordina di rimanere in silenzio e di seguirlo, come ogni volta che andiamo in missione. Sbuffo, leggermente irritata dal suo atteggiamento troppo protettivo, mentre Connor sta incollato al soldato come se fossero gemelli siamesi.

Il corridoio è lungo e costellato di porte, perlopiù divelte dai cardini, che nascondono stanze e infermerie.

Le camere dei pazienti sono molto piccole, tanto che a malapena ci sta un letto, mentre in alcune infermerie noto strumenti che appartengono più alla tortura che alla medicina.

《Ho sempre odiato i manicomi》commento a bassa voce, disgustata dai metodi che venivano utilizzati su quelle povere persone.

《Ci siamo》annuncia Liam di punto in bianco, facendoci fermare.《Vado prima io.》

Alzo nuovamente gli occhi al cielo. Nonostante la cupa atmosfera che ci circonda, non credo che ci siano dinosauri in agguato, pronti a divorarci.

Non ho notato nulla che possa ricondurre a una dino-incursione, come dice sempre Connor.

Il capitano allunga una mano e apre un poco la porta, quel che basta per spiare all'interno del locale. Noto che le sue spalle si rilassano e la tensione sparisce, segno che non vi è alcun pericolo imminente.

《Potete venire. Credo che niente abbia attraversato il varco》afferma, aprendo del tutto la porta.

Il buco dimensionale fa bella mostra di sé, al centro della stanza: brillante e impossibile, illumina l'ambiente di una luce strabiliante e spaventosa.

《Ora che facciamo?》chiede Connor, affascinato dall'anomalo spettacolo di cui siamo testimoni.

《Aspettiamo una squadra che lo controllerà fino a quando si chiuderà》ci spiega Liam, cellulare alla mano.

《E se lo attraversassimo?》ribatto, ipnotizzata dalla luce del varco.

Pare un canto di sirena, ammaliante e seducente.

《Mai.》L'ordine del capitano è tassativo, ma ciò non vieta alla mia curiosità di creare ipotesi su ipotesi.

Cosa ci sarà dall'altra parte?

Giurassico o Cretaceo?

Tutto il mio corpo freme alla prospettiva di fare un passo nella direzione di quello squarcio nel tempo e trattenermi diventa sempre più difficile.

《Cosa?!》esclama Liam all'improvviso, con un tono di voce che mi fa voltare repentinamente.

In volto ha un'espressione incredula mentre stringe il telefonino con così tanta forza da distruggerlo. I suoi occhi rileggono più e più volte la stessa riga mentre lo stupore scivola via dal suo viso come se non fosse mai esistito.

《Cambio di programma》annuncia, mettendosi il cellulare in tasca e sfoderando la pistola.《Sarà contenta, professoressa. Dobbiamo attraversare il varco.》

《Come mai ora sei d'accordo?》domando in tono scettico.

《Perché Kelly mi ha avvertito della scomparsa di due ragazzi》replica lui, con voce dura.

Connor ci fissa, con aria trasognata, come se stesse assistendo a una partita di tennis.

《Come mai non ce l'ha detto prima?》chiedo, riportando brevemente lo sguardo sul varco.

《Perché le madri dei ragazzi si sono accorti della loro scomparsa solo poche ore fa》risponde Liam, quasi sospirando di frustrazione.

《Ma... Come si fa a non accorgersi se il proprio figlio si trova a casa oppure no?》commento, adirata con quelle donne così superficiali.

Stavolta tocca al soldato alzare gli occhi al cielo mentre Connor rimane intelligentemente in silenzio.

《Vuoi andare oppure vuoi discutere fino a quando non si chiude il varco?》chiede acido Liam.

《Ogni suo desiderio è un ordine, capitano Becker.》

Anomalie: il libro segreto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora