Capitolo 5

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Lo spinse bruscamente, ma poi si ricordò che lui era il figlio della Hollister che a quanto pare era la direttrice.
Accese la luce per guardarlo in faccia, era decisamente arrabbiato.
<Scusa.> disse mostrandogli un ampio sorriso.
<Scusa?> esclamò con occhi pieni di ira mentre il sorriso sul volto di Angel scomparse.
<Non avrei dovuto cercare di entrare nell'ufficio di tua madre.> disse abbassando lo sguardo.
Kurt rise amaramente e poi scosse la testa, Angel alzò il volto.
<Pensi davvero che mi importi di questo?> chiese cercando di mantenere un tono pacato ma risultando il doppio più arrabbiato.
I suoi occhi erano ridotti in due fessure ed era quasi impossibile riconoscerne il colore.
<Beh, è tua madre.> disse.
<Smettila di dirlo, cazzo.> sbottò e lei indietreggiò contro la parete intimorita.
<Sai cosa ti avrebbero fatto se ti avessero beccato?> esclamò avvicinandosi a lei lentamente <Ne hai anche solo la minima idea?>
Kurt tirò un pugno contro il muro ferendosi le nocche.
<Non avrei dovuto seguirti, se ci scoprono...> disse indietreggiando leggermente.
Angel gli prese la mano e lui si scostò.
<Non toccarmi!> esclamò.
<Scusami, è tutta colpa mia.> disse Angel trattenendo le lacrime.
<Si, lo è.>
Kurt di sedette sulla scrivania e si prese la testa fra le mani esasperato.
<Ascoltami, non immischiarti in queste cose.> disse <Non voglio che facciano del male anche a te.>
<Chi mi dovrebbe fare del male?> disse Angel andando in contro a lui, gli prese la mano nuovamente ma stavolta lui non si scostò, strinse le sue mani.
<Meno sai, meglio è.> disse guardandola negli occhi preoccupato.
<Qualcuno ti minaccia?> chiese.
Lui rise leggermente e scosse la testa.
<Perché ridi? Sono seria.>
<Anche io.> disse <E proprio per questo ti sto dicendo di starne fuori, è pericoloso.>
I due ragazzi sentirono dei passi avvicinarsi alla porta dell'ufficio.
Angel fece la prima cosa che le passò per la mente.
Prese velocemente il volto di Kurt e lo baciò, il ragazzo avvolse le braccia intorno ai suoi fianchi stringendola a se con più forza.
La porta si aprì di scatto ed i due ragazzi si allontanarono.
<Che diavolo fate nel mio ufficio.> esclamò un uomo sulla quarantina che indossava una tuta nera.
Sulla targhetta c'era scritto il suo cognome, Dalton.
<Scusi, cercavamo un po' di privacy.> disse Angel sorridendo.
<Uscite subito se non volete che lo riferisca alla Hollister.> sbraitò l'uomo.
Kurt si diresse verso la porta per uscire ma poi si voltò di scatto verso l'uomo.
<Dovrebbe darsi una calmata, potrei farla licenziare anche adesso.> disse.
<Scusi.> disse abbassando lo sguardo.
Kurt uscì dalla stanza seguito da Angel.
Sul volto di Kurt apparve un sorriso spocchioso e di superiorità, Angel scosse la testa.
<Cosa?> le chiese.
<Smettila di atteggiarti come se fossi dio.> disse la ragazza mantenendo lo sguardo fisso davanti a se <Odio quando fai così.>
<Allora devi odiarmi davvero tanto.> disse abbozzando un sorriso.
<Solo un pochino.> disse Angel voltandosi verso di lui.
<Ricambio.> disse impassibile incamminandosi.
<Era una cosa palese.> disse la rossa seguendolo.
<Lo so, ma volevo ribadirlo nel caso tu credessi che ora fossimo amici.> disse tornando completamente serio ed Angel strinse le spalle.
Quel ragazzo era davvero una spina nel fianco per lei, passava il suo tempo a riprenderla e a dirle cosa fare.
<Ti accompagno in camera.> disse con tono piatto.
Ci dirigemmo al primo piano in totale silenzio e quando Angel aprì la porta della sua stanza si ritrovarono di fronte Kyle ed Ashley.
<Stai bene?> disse Kyle prendendola per le braccia e facendola entrare.
<Si, sto bene.> disse sorridendogli.
<Dobbiamo lasciarvi una stanza o volete appartarvi nel bagno.> esclamò Kurt alle spalle della ragazza.
<Sei ancora qui?> disse voltandosi verso di lui <È che a volte la tua presenza è talmente inutile che manco me ne accorgo.>
<Forse non riesci a vedermi.> disse lanciandole uno sguardo di sfida <Vuoi una scaletta?>
<Sai dove te la metto quella scaletta brutto stronzo?> esclamò la ragazza mentre il suo volto iniziava a prendere colorito.
<Okay, ora basta.> disse Ashley trattenendo una risata.
<Smettetela di fare i bambini.> esclamò Kyle.
<Si, come volete.> disse Kurt andandosene e sbattendo la porta.
Angel alzò gli occhi al cielo e Kyle rise.
<Vado un secondo al bagno.> disse Ashley facendo l'occhiolino ad Angel senza farsi notare.
<Sai che a volte credo che tu gli piaccia?> disse Kyle con un'espressione seria sul volto.
Il cuore di Angel perse un battito e neanche lei sapeva spiegare il perché, sapeva di non sopportare Kurt ma c'era qualcosa in lui, qualcosa di misterioso ma allo stesso tempo conosciuto.
Ecco cos'era Kurt per Angel, un mistero, un mistero che lei avrebbe voluto risolvere a tutti i costi.
<Ma poi mi dico, è Kurt, il mio migliore amico, me lo direbbe se provasse qualcosa per una ragazza.> disse <Per questo non mi faccio troppi problemi.>
<Non ti fai troppi problemi per cosa?> chiese Angel corrucciando la fronte.
<Per provarci con te.> disse sorridendo.
Angel deglutì rumorosamente e si grattò la nuca imbarazzata.
Ashley aveva ragione,piaceva a Kyle.
Non sapeva che dire o come reagire, era passato troppo poco tempo per provare qualcosa nei suoi confronti.
<Sei bellissima.> le disse fra i capelli.
<Ashley...> disse <Credo provi qualcosa per te.>
<Secondo me ha solo paura di restare da sola nel caso...> disse <nel caso noi due dovessimo metterci insieme.>
Angel si bloccò per un'istante cercando di trovare qualcosa da dire per salvarsi da quella situazione imbarazzante.
<Kyle, io non credo che sia il caso.>
<Non capisco.>
<Credo sia meglio restare amici, almeno per ora.>
Kyle indietreggiò lentamente e sorrise.
<Oh, certo.> disse <È meglio andare con calma d'altronde.>
Angel sospiro sollevata.
Non avrebbe saputo come comportarsi nel caso Kyle non fosse riuscito a comprendere la situazione.
<Assolutamente si.> disse Angel sorridendogli.
Lui le scompigliò i capelli ed uscì dalla stanza.
Angel scosse la testa e si sdraiò nel letto con il sorriso senza neppure cambiarsi.
Ashley rientrò in stanza con uno sguardo di malizia sul volto.
Angel prese un cuscino dal suo letto e lo lanciò mancandola.
<Perché te ne sei andata?> le chiese.
<Volevo lasciarvi da soli.> disse Ashley alzando le spalle.
<Siamo solo amici.> disse Angel grattandosi il braccio destro.
<È probabile che voi siate amici com'è probabile che tu non piaccia ad entrambi.>
<Ad entrambi?>
Angel alzò la testa di scatto verso di lei.
Stava davvero per dirlo?
<È palese che Kurt sia interessato a te.>
Angel scoppiò a ridere ed Ashley alzò gli occhi al cielo.
<Non crederci.>
<Kyle mi ha detto che se gli fossi piaciuta Kurt gliel'avrebbe detto.>
<Ma non se piaci a tutti e due.> disse <Non penso voglia un altro pugno in faccia.>
<Ma stai zitta.> disse Angel ridendo seguita da Ashley.
<Solo non andare troppo in fretta.> disse <Non scottarti con il fuoco, ho paura che Kyle ti possa spezzare il cuore.>
Improvvisamente ad Angel vennero in mente le parole di Chloe.
E se Kyle fosse il fuoco di cui parlava?
In questo caso Kurt sarebbe dovuto essere il ghiaccio.
Le sembrava incredibile di poter piacere al ragazzo con il quale passava le giornate a litigare così scartò quest'opzione.
<Starò bene.> disse Angel sorridendo, poi chiuse gli occhi e si addormentò.

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