Capitolo 41

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Kurt si svegliò di soprassalto.
Guardò subito alla sua sinistra per assicurarsi che Angel stesse bene ma lei non c'era.
Si alzò dalla poltrona di scatto.
<Angel?>
<Sono in bagno.> disse urlando per farsi sentire.
Kurt si portò una mano sul cuore e prese un respiro profondo.
<Vado a cambiarmi.> l'avvisò uscendo dalla stanza di Angel per dirigersi nella sua.
Si cambiò velocemente e si lavò i denti.
Quando stava per uscire notò un biglietto sulla scrivania.
Lo lesse velocemente poi apri il cassetto delle pistole e vide che ne mancava una.
Prese le due restanti e corse subito nella stanza di Angel con il biglietto in mano.
Angel sobbalzò per lo spavento.
<Cazzo Kurt! Mi hai fatto morire di paura.>
Kurt non rispose e le mise subito il biglietto nella mano.
<Che cos'è?>
<Leggilo in fretta!> disse alzando la voce.
Angel annuì leggermente intimorita e appena terminò di leggerlo lo strinse con forza tra le mani.
Scosse la testa.
<No, non può essere.>
<Dobbiamo andarla a prendere.>
Angel annuì e si infilò il biglietto nella tasca del pantalone.
<Si, sbrighiamoci.>
Kurt ed Angel corsero al piano di sotto ma vennero bloccati da Chloe.
<Va tutto bene?>
<No!> sbraitò Kurt innervosito.
Chloe spalancò gli occhi stupita, lui non perdeva quasi mai la calma.
<Britt è andata a cercare Alex, stiamo andando a salvarla.>
<Vengo con voi!> esclamò.
<No, tu resti qua. È pericoloso, non possiamo mettere in pericolo un'altra persona.> disse Kurt prendendo le chiavi del furgoncino.
<Ma...>
Non le diedero il tempo di rispondere che si fiondarono fuori di casa.
Si misero in viaggio subito andando il più velocemente possibile.
Arrivarono in meno tempo del previsto e parcheggiarono accanto all'auto con cui era arrivata Britt.
Fecero il giro dell'edificio senza farsi vedere.
Si ritrovarono davanti alla porta sul retro che però era chiusa.
Kurt ruppe la porta e così riuscirono ad infiltrarsi all'interno della struttura.
Davanti ai loro occhi trovarono un lungo corridoio buio, si intravedeva solo una luce al fondo.
Il cuore di Angel batteva fortissimo : aveva paura di non riuscire a trovare Britt.
Kurt ed Angel corsero fino alla fine del corridoio.
Kurt stringeva la pistola con forza, se fosse servito sarebbe stato pronto ad usarla.
Angel aprì la porta rossa con cautela e davanti a loro trovarono un paio di scale grigie che sembravano infinite.
Le percorsero velocemente come se qualcuno li stesse inseguendo e quando raggiunsero una porta nera entrarono spuntando al secondo livello.
Udirono un urlo così i due ragazzi si scambiarono un'occhiata veloce.
<Dobbiamo dividerci.> disse Kurt porgendo alla ragazza dai capelli rossi una pistola.
Lei annuii ma prima che le loro strade si dividessero lo trattenne per il braccio.
<Torna da me.>
I suoi occhi verdi erano lucidi e li sentiva pizzicare.
<Sempre.>
Il ragazzo l'attirò verso di se e la trattenne tra le sue braccia per un po'.
Non voleva lasciarla ma non potevano perdere tempo,dovevano salvare Britt.
Si staccò da lei ed indietreggiò.
<Ci vediamo qui fra 10 minuti.> disse.
<Kurt, se non mi vedi arrivare...>
<Lo stesso vale per te.>
Si sorrisero a vicenda e ognuno andò per la sua strada.
Angel prese il corridoio di sinistra tenendo la pistola fra le mani saldamente.
Si guardava intorno timorosa di trovarsi qualcuno davanti e di doverlo uccidere.
Non voleva macchiarsi le mani di sangue nuovamente.
Continuava a spostare lo sguardo da una parte all'altra e teneva le orecchie in allerta per riuscire a trovare Britt più in fretta.
Passò davanti ad una porta blu e sentì provenire dal suo interno delle voci.
<Ti amo.>
Era la voce di Alex.
Aprì la porta entrando velocemente con la pistola tesa verso di lui.
Britt giaceva tra le sue braccia ormai senza vita,era arrivata troppo tardi.
<Allontanati da lei.> disse impugnando la pistola con più forza mentre le labbra le tremavano.
<Angel...>
<È tutto colpa tua, se non ci avessi traditi lei sarebbe ancora viva.> esclamò <Voleva salvarti, credeva che ti stessero obbligando a farlo. Credeva che tu fossi buono.>
Alex si alzò lentamente alzando le mani sporche di sangue in segno di resa.
<Mi dispiace.> disse prima di schioccare le dita e scomparire.
Angel rimise la pistola in tasca e si buttò a terra stringendo Britt a se.
Le lacrime le rigavano il volto, avrebbe dovuto trovarla prima.
<Britt...> disse in un sussurro con la voce spezzata.
Il suo viso era pallido e il suo corpo era gelido.
Scosse la testa poi guardò l'orologio che aveva al polso.
<Cazzo!>
Ormai erano passati più di dieci minuti quindi era bloccata lì dentro.
La porta si aprì lentamente e lei riprese velocemente la pistola tra le mani.
Era Thomas.
Alzò le mani e si avvicinò a lei con cautela.
<Voglio aiutarti. Mi sono risvegliato, mi ricordo tutto.>
Angel lo guardò dritto negli occhi, sembrava sincero così decise di abbassare l'arma e la lasciò cadere sul pavimento.
Il ragazzo richiuse la porta e si avvicinò a lei velocemente.
<Ti porto via di qua.> disse tirandola per un braccio.
<Non posso lasciarla.>
<Ma devi.>
Thomas la aiutò ad alzarsi e la strinse a se.
<Devi concentrarti e pensare intensamente al posto in cui vuoi andare.>
Angel chiuse gli occhi e la prima cosa che gli venne in mente fu Kurt.
Si ritrovarono davanti alla casa del bosco in pochi istanti.
Angel sentì le gambe cedere e cadde a terra sulle ginocchia.
Sentiva la testa girare e non riusciva a muoversi.
Thomas si stava avvicinando a lei per aiutarla a rialzarsi ma fu fermato da Kurt che gli puntò una pistola contro seguito da James.
<Allontanati subito!> urlò Kurt avvicinandosi velocemente alla ragazza mentre James gli guardava le spalle.
Le prese il volto tra le mani preoccupato.
<Angel...>
La ragazza scosse la testa e l'abbracciò.
<Ti ha fatto del male?> le chiese e lei scosse la testa mentre Kurt la fece rialzare da terra.
<E di chi é quel sangue allora?> le chiese James abbassando il fucile.
<Di Britt.> disse la ragazza con lo sguardo puntato verso il basso.
<No!> urlò Ashley che era rimasta davanti alla porta di casa con Jess e Chloe.
Ashley scoppiò in lacrime seguita da Jess e Chloe.
James strinse la mascella e corse verso Jess per stringerla nelle sue braccia.
Kurt, invece, si precipitò su Thomas riempiendolo di pugni.
<Kurt, basta.> urlò Angel cercando di separarli <Lui mi ha salvato la vita, senza di lui non sarei nemmeno qui.>
Kurt si fermò di colpo con il pugno alzato.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, poi si alzò da terra e puntò lo sguardo sulla ragazza al suo fianco.
Scosse la testa e rientrò anche lui in casa mentre Angel aiutò il ragazzo a rialzarsi e lo portò al sicuro con gli altri.
Fece sedere Thomas sul divano in soggiorno e chiese a James di medicarlo mentre lei si diresse al piano di sopra.
Entrò nella stanza di Kurt e lo trovò intento a riordinare la scrivania, buttando diverse cose a terra.
Angel entrò lentamente chiudendo la porta alle sue spalle.
<Lasciami solo.> disse il ragazzo fermandosi di scatto poiché aveva percepito la sua presenza.
<Ma che ti prende?> esclamò <Britt è morta e tu cerchi di allontanarmi? Proprio ora che ho bisogno di te.>
Dalla bocca del ragazzo provenne una risata amara e un sorriso beffardo apparve sul suo viso.
<Non hai più bisogno di me ormai.> disse <Thomas ti ha salvata.>
<Avresti preferito che morissi lì dentro?>
Kurt si voltò di scatto e puntò lo sguardo fisso nel suo.
<Avrei preferito salvarti io.> disse <È il mio dovere.>
Angel corrucciò le sopracciglia confusa.
<È un tuo dovere?>
<Il mio dovere come capo è assicurarmi che tutti stiano bene, che i miei amici sopravvivano.>
<I tuoi amici...>
<Si, i miei amici.>
Angel indietreggiò leggermente.
<Ho capito.> disse per poi voltarsi ed andarsene.
Credeva che tra di loro fosse cambiato tutto ma evidentemente continuava a considerarla sono un'amica.
Si recò nella sua stanza e si buttò sul letto a pancia in giù.
Non poteva credere che la sua migliore amica fosse appena morta.
Non riuscirà mai a scordarsi la sensazione di aver tenuto il suo corpo gelido tra le braccia.
Come avrebbe fatto senza di lei d'ora in poi?
Era l'unica che la capiva veramente e che le stava sempre accanto.
L'unica che non le aveva mai mentito.
La porta si aprì rivelando la figura di Kurt.
Angel si asciugò in fretta le lacrime e si mise a sedere aspettando che lui proferisse parola.
Si avvicinò al letto e si sedette accanto a lei.
Non le rivolse nemmeno un'occhiata,aveva lo sguardo rivolto davanti a se.
<Mi dispiace.> le disse puntando lo sguardo per terra.
Prese la mano di Angel e le mise un qualcosa di freddo e metallico nella mano.
Prima di darle la possibilità di guardare cosa le aveva dato si avvicinò maggiormente a lei.
<Sono contento che tu sia viva, che tu sia ancora qua con me e che io possa ancora toccarti.>
Angel gli sorrise, Kurt si avvicinò maggiormente al suo volto e la baciò dolcemente.
<Gli amici non si baciano.>disse la ragazza facendolo ridere.
Angel aprì la mano ritrovando la collana di sua madre.
Spalancò gli occhi per lo stupore.
<Come hai...>
<Avevo notato che non avevi più la tua collana, sapevo che ci tenevi. Quindi quando sono passato davanti alla tua stanza, sono entrato per cercarla e l'ho trovata subito.>
<Puoi mettermela?>
Kurt le prese la collana delicatamente dalle mani.
Angel tolse i capelli dal collo e il ragazzo le infilò la collana.
Poi la rossa si voltò nuovamente verso di lui.
<Grazie.>
<È solo una collana.>
<Beh ma non per me.>
Angel gli rivolse uno dei sorrisi più belli che il ragazzo avesse mai visto.
Le prese il volto e la baciò nuovamente.

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