Capitolo 37

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I ragazzi ritornarono alla casa nel bosco.
Entrarono nel salotto in silenzio, dopo quello che era successo nessuno aveva più osato pronunciare una parola.
<State tutti bene?> chiese Chloe spuntando dalla soglia della porta della cucina.
Alla vista di Angel le corse incontro e l'abbracciò.
<Pensavo che non ti avrebbero trovata!>
Angel sorrise stringendola con più forza a se cercando di non scoppiare in lacrime.
<Kyle mi ha salvato.> disse guardandolo dolcemente.
Kurt scosse la testa e si recò al piano di sopra senza dire nulla.
<Angel possiamo parlare un secondo?> le chiese Britt grattandosi il braccio.
Angel annuì e tutti gli altri si dileguarono al piano di sopra nelle rispettive camere.
<Volevo dirti che qualunque cosa Alex ti abbia detto su me e Kurt non è vera.>
<Ti credo, ma non capisco perché tu me lo stia dicendo. Tra e Kurt non c'è e non ci sarà mai nulla.>
Angel sapeva di mentire sia a Britt che a se stessa dicendolo ma non poteva mettere di nuovo in pericolo la vita di Kurt.
<Ma...>
<Nessun "ma" Britt, lui non è fatto per me.>
Alle spalle di Angel spuntò Kurt che doveva aver sentito la conversazione poiché uscì di casa sbattendo la porta con violenza.
<Gli stai facendo del male.>
<No, lo sto proteggendo.>
<E da cosa?>
<Da me.>
Il labbro di Angel tremò leggermente.
<Angel...>
Britt si avvicinò a lei per abbracciarla ma lei corse al piano di sopra chiudendosi nel bagno.
Scosse la testa mentre le lacrime le rigavano il volto.
Si sedette con la schiena contro la porta.
Stava iniziando a capire i suoi sentimenti per il ragazzo per il quale mai avrebbe creduto di provare qualcosa.
Chiuse gli occhi per un istante quando sentì la notifica di un messaggio dal suo cellulare che si trovava in camera da letto.
Si alzò lentamente aprì la porta del bagno e si recò nella sua stanza.
Fortunatamente Kyle non c'era.
Non aveva voglia di dare spiegazioni.
Cercò il suo telefono dappertutto,poi si ricordò di averlo riposto sotto al cuscino.
Si sedette sul letto e aprì il messaggio che aveva ricevuto da un numero sconosciuto.
Da : sconosciuto
Hai bisogno di sapere la verità sulle persone che ti circondano.
Angel era confusa, fece partire subito il video.
Erano delle riprese fatte dalle videocamere di sorveglianza dell'ospedale.
Dopo qualche minuti entrano nella ripresa Hannah ed Alex.
Sembravano aspettare qualcuno,erano impazienti.
Alex continuava a guardarsi intorno e a controllare l'ora ripetitivamente sul suo orologio.
Ad un certo punto nella scena entra un altro ragazzo abbastanza alto e dalle spalle non troppo larghe.
Non si riusciva bene a riconoscerlo poiché era girato di schiena.
Angel strinse gli occhi tentando di riconoscere qualche particolare ma non fu necessario perché il ragazzo si voltò per controllare che non ci fosse nessuno.
Il telefono le cadde dalle mani.
Sentiva i muscoli irrigidirsi a tal punto che non sapeva se avrebbe avuto la forza di muoversi ancora.
Si portò le mani alla bocca incredula di ciò che aveva appena visto.
Non riusciva a respirare, si sentiva bloccata.
Si alzò nonostante sentisse le gambe molli e incominciò a girare per la stanza a vuoto.
Si avvicinò alla scrivania e buttò tutto a terra.
Rovesciò tutti i libri dalla libreria strappandone anche alcune pagine.
Non poteva crederci.
Si mise la mani tra i capelli, pensava di stare perdendo la ragione.
La porta si aprì rivelando Kyle sulla soglia.
Angel sobbalzò e puntò il suo sguardo nel suo.
<Stai bene?>
<Si.>
<Non sembrerebbe.>
<Ho detto che sto bene!> urlò in preda al panico.
Non sapeva cosa dire o come comportarsi.
<Okay, tranquilla. Gli altri sono usciti per andare a perlustrare la zona, dopo quello che ti è successo sono tutti preoccupati.>
<Sono usciti tutti?>
<Si, ma non credo che Kurt sia con loro. Era uscito molto prima.>
<Si lo so, l'ho visto.>
Kyle si guardò intorno e corrucciò lo sguardo.
<Perché hai combinato tutto sto casino? Ti aiuto a rimettere tutto a posto.>
<No, non c'è bisogno.>
Kyle scosse la testa ed iniziò a rimettere in ordine i libri sugli scaffali.
<Kyle devi andartene.>
Kyle si fermò di scatto e si girò confuso verso di lei.
<Ma che ti prende?>
Angel prese il cellulare da terra e gli mostrò lo spezzone del video in cui lo si vedeva parlare con Alex ed Hannah.
Kyle strinse le labbra.
<Posso spiegarti...>
<No, non devi spigarmi nulla.> esclamò la ragazza con le lacrime agli occhi <Come hai potuto fare una cosa del genere? Che tipo di persona fa una cosa del genere?>
<Angel...>
<Hannah mi ha mentito, non hanno causato loro l'incidente perché non ne avevano bisogno. Sei stato tu a chiamarli approfittando dell'incidente e mettendoci tutti in pericolo.>
Kyle rise amaramente.
<Perché l'hai fatto?>
<Ti ho vista.>
<Mi hai vista?>
<Con Kurt, l'hai baciato.>
Angel strinse le mani in due pugni infilandosi le unghie nella pelle per non sbottare.
<Ci ha quasi fatto ammazzare per un bacio?> urlò <Dopo tutto quello che abbiamo passato, come hai potuto?>
Kyle si avvicinò a lei lentamente ma Angel indietreggiò.
<Sta' lontano da me.>
<Non posso, non riesco a starti lontano.>
<Sei pazzo!>
<Sei tu ad avermi fatto impazzire, quando ti ho visto baciarlo ho perso la ragione.>
<Devi andartene da qui! Quando gli altri lo scopriranno...>
Kyle la prese con forza e la bloccò con la parete.
Le iridi di Kyle diventarono completamente nere e sul suo volto si dipinse un sorriso sornione.
<Gli altri? Prima che riescano a scoprirlo saranno già morti.>
La sua voce era diversa, era roca, oscura.
Prese Angel per i capelli e le fece sbattere la testa contro il muro, cadde a terra.
Tentò di rialzarsi ma Kyle le tirò una ginocchiata in pancia facendola ricadere.
Dalla sua bocca uscì un gemito di dolore e si portò la mano destra sulla pancia.
<Avresti dovuto farti gli affari tuoi.> esclamò Kyle uscendo dalla porta.
Angel gemette per il dolore mentre Kurt piombò nella stanza.
<Kyle mi è sembrato un po' strano, avete litigato?> esclamò <Oddio...che diavolo è successo?>
Lei scosse la testa e Kurt l'aiutò a rialzarsi.
<È stato lui.> disse <Gli ha detto dove ci trovavamo, per quello ci hanno preso all'ospedale.>
Kurt strinse la mascella e si diresse nel salotto seguito da Angel.
Kyle era intento a cercare qualcosa.
<Bastardo.> sbraitò Kurt scagliandosi contro di lui.
Lo prese dalla maglia e gli tirò un pugno in faccia.
Kyle gli tirò un pugno sulla mascella e gli fece perdere l'equilibrio, Kurt cadde sul tavolino di vetro davanti al divano mandandolo in frantumi.
Kyle si asciugò il sangue dalla bocca e sorrise.
<Non avreste dovuto riportarmi in vita.>
Scagliò Kurt contro la parete con la telecinesi e poi volse il suo sguardo verso Angel che indietreggiò toccando la parete con la schiena.
<Devi fermarti.> esclamò Angel prima di essere buttata per terra da Kyle che le mise le mani al collo premendo con forza.
<Riesci a prevedere la tua stessa morte?> disse <Chi morirà piccola Angel?>
Angel riuscì a tirargli una ginocchiata nello stomaco facendolo scansare.
Successe tutto così rapidamente.
Prese uno dei vetri rotti che c'erano per terra, si mise a cavalcioni su di lui e glielo impiantò nel cuore.
Gli occhi di Kyle ritornarono normali e il suo volto diventò pallido.
<Angel...>
Angel rimosse il pezzo di vetro e lo lasciò cadere a terra.
Aveva le mani ricoperte di sangue.
Incominciò a tremare incredula di ciò che aveva fatto.
<Mi dispiace.> disse prendendo il viso del ragazzo tra le sue mani.
<Grazie.>
<No, no, no.> esclamò Angel con la voce spezzata prima che gli occhi di Kyle si chiudessero <Non volevo, mi dispiace.>
Scoppiò in lacrime e scese da lui inginocchiandosi accanto al corpo del ragazzo.
Le mani aderivano al terreno quando lanciò un urlo atroce.
Si sentì solo il suo urlo riecheggiare dappertutto.
Kurt si rialzò tenendo strette le mani sulle orecchie.
Corse verso di lei e le tappò la bocca con la mano.
Vederlo morire la prima volta era stato difficile ma questa volta era molto peggio perché era stata lei a doverlo uccidere.
<Ora, basta.> disse appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Angel si voltò verso di lui e lo abbracciò.
<Ora non mi resta più niente.> disse.
<Io resto con te.> sussurrò Kurt fra i suoi capelli.
Lei si allontanò dall'abbraccio,gli sorrise e appoggiò la fronte contro la sua.
<Nonostante tutto e tutti, resterò sempre al tuo fianco.> disse stringendola a se.

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