Capitolo 22

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Angel e Kurt uscirono dal negozio soddisfatti di come fosse andata e contenti di essere sopravvissuti.
<Sai che dovrai ridarla quella collana?>
<Che?>
<Se non la ridai capiranno che stai recuperando la memoria.>
<Oh, hai ragione.> disse amareggiata.
I due ragazzi continuarono a girare per la città in cerca del parco centrale, sembrava impossibile da trovare.
<Andiamo a destra.> esclamò Angel.
<Mi sembra di girare intorno.>
<Senti, prima o poi lo troveremo.> disse <Comunque avevo paura che l'uomo ti sparasse quando mi hai lasciata da sola.>
Si ritrovarono davanti un ponte così ci salirono proseguendo.
<Ho il giubbotto antiproiettile.>
<Davvero?>
<Si, perché tu non ce l'hai?>
<No.>
<Ti avevo detto di metterlo.>
<Cosa? Non è vero!>
<Cazzate, sei tu che non mi ascolti quando parlo.>
<Oh, certo! Perché non ammetti semplicemente di esserti dimenticato di dirmelo?>
<Ma sta' zitta per favore.> bofonchiò irritato.
Angel stava per replicare quando i due ragazzi vennero interrotti da un susseguirsi di spari provenienti da una zona circondata da delle mura altissime.
Il parco doveva trovarsi alla fine del ponte.
Kurt iniziò a correre ed Angel subito dietro di lui cercava di tenere il passo.
Kurt arrivò davanti al cancello del parco prima di lei ed entrò richiudendolo alle sue spalle.
Ruppe una lastra del cancello e la usò per impedire l'entrata ad Angel che arrivata lì davanti lo guardò confusa.
<Kurt ma che diavolo fai? Aprimi!>
<Non posso fare lo stesso errore.>
<Io non sono Emily.>
<Proprio per questo non posso permetterti di seguirmi.>
<Kurt, ti prego.> disse ma il ragazzo ormai se n'era già andato.
Angel scosse la testa e decise di fare l'intero giro delle mura per trovare un altro punto da dove passare ma non c'era.
Stava solo sprecando tempo.
Prese la rincorsa e saltò sul muretto arrampicandosi e arrivando fino all'estremità.
Poi prese un respiro e si buttò giù atterrando con la pancia in giù.
Si rialzò dolorante sentendo un male improvviso alla caviglia sinistra.
Senza badare al dolore corse nella direzione dei rumori.
Il tempo sembrava rallentare,si sentiva il corpo pesante come se stesso correndo lentamente.
<Sta per morire.>
<Salvalo.>
<Non c'è più tempo.>
<Basta!> urlò in preda alle lacrime,le stava scoppiando la testa.
Quando arrivo al centro del parco sentì un vuoto dentro di se'.
Thomas era disteso a terra in una pozza di sangue.
Un ragazzo gli stava puntando la pistola sulla tempia.
Corse nella loro direzione e impugnò la mia pistola assicurandosi di aver tolto la sicura.
Sparò al ragazzo sentendosi un peso nel petto,una voragine.
Aiutò Thomas a rialzarsi e lo fece stendere ai piedi di un albero.
<Prendi questa.> disse porgendogli la sua pistola.
Lui la prese titubante mentre si sentiva mancare.
<Devi restare sveglio Thomas, fallo per me d'accordo?>
Il ragazzo ormai pallido annuì.
Angel si voltò e vide Kyle uccidere un uomo che era il doppio della sua stazza, poi rivolse il suo sguardo verso Kurt che stava affrontando due uomini in contemporanea.
Lei corse ad aiutarlo e tirò fuori il coltellino tagliando la gola ad uno dei due mentre Kurt si occupò di uccidere l'altro.
Quest'ultimo si voltò verso di lei con uno sguardo di fuoco.
Non fece in tempo a parlare che venne colpito da una pallottola dritta nella schiena.
Il ragazzo rimase impassibile, rivolse il suo sguardo sulla maglietta che si stava macchiando di sangue.
<Kurt...> disse la ragazza in un sussurro.
Kurt la guardò per un istante poi perse l'equilibrio cadendo tra le braccia di Angel.
La ragazza lo teneva stretto a se, il labbro le tremava e non riusciva a parlare.
Scoppiò in lacrime, non poteva perderlo.
Non sapeva il perché ma ci teneva a lui, più di quanto desse a vedere.
<Resta con me, ti prego.> disse appoggiando la fronte sulla sua.
<Starò bene.> le disse per rassicurarla, sebbene non lo pensasse.
Intrecciò la sua mano con quella del ragazzo, era fredda.
Il volto di Kurt era pallido, la vita stava scivolando via lentamente dal suo corpo.
<Sei tu.> esclamò una voce davanti a lei.
Angel alzò il volto, davanti a lei c'era un ragazzo dagli occhi neri, aveva la pelle scura ormai macchiata di sangue.
<Ti ho trovata.> disse sfilando la pistola dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni, la tese verso di lei.
Angel chiuse gli occhi e intorno a lei si creò uno scudo di luce che emanò un energia tale da far cadere il ragazzo a terra.
Kyle corse verso di lei, sparò al ragazzo che era l'ultimo da eliminare, e si inginocchiò accanto al corpo di Kurt.
<No.> disse trattenendo le lacrime.
<Kyle...>
<Ti voglio bene.>
Kurt annuì e gli sorrise, perdeva sangue dalla bocca.
Improvvisamente due elicotteri piombarono nel parco ed arrivarono i soccorsi.
Kurt e Thomas furono portati via su delle barelle mentre i corpi ormai senza vita furono bruciati come se non contassero nulla.
Angel salì sullo stesso elicottero di Kurt,non gli lasciò la mano neanche per un secondo.
Aveva paura di perderlo, sentiva una profonda sensazione di angoscia dentro di se'.
<Angel starà bene, davvero.> disse Kyle poggiandole la mano sulla spalla e dandole un bacio tra i capelli.
Angel annuì mentre le lacrime incominciarono di nuovo a rigarle il volto.
<È colpa mia, sono arrivata tardi.>
<So che hai fatto il possibile.>
La ragazza scosse la testa.
Britt si avvicinò a lei,le prese la mano e le sorrise.
<So che pensi che sia colpa tua,ma non è così.> disse <Lui ha passato l'ultimo anno ad incolparsi per la morte di Emily, non cercare di colmare il vuoto che senti dandoti la colpa per qualcosa che non hai fatto.>
Angel si voltò verso si lei e l'abbracciò.
<Grazie.> le disse in un sussurro.
<Non devi ringraziarmi, le amiche servono a questo.>
Fu in quell'istante che Angel capì che Britt si sarebbe rivelata un'ottima amica, la migliore.

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