Capitolo 21

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L'intera scuola si risvegliò di colpo udendo il rumore assordante proveniente dagli altoparlanti.
Da essi uscì una voce che invitò tutti a recarsi nell'auditorium.
Angel si alzò senza voglia, si stava chiedendo che cosa avevano di così importante da dire alle 8 del mattino.
Si preparò velocemente e poi scese insieme agli altri nella sala.
Rimasero tutti in piedi,erano tutti ammassati mentre aspettavano che la preside annunciasse la comunicazione urgente.
Passarono vari minuti prima che la Hollister prendesse parola.
<Oggi affronterete il primo allenamento in esterna dell'anno.>
Kurt si irrigidì ed Angel sapeva bene il perché.
Stava pensando ad Emily.
<Come ogni anno le coppie saranno formate da noi, l'obiettivo è sopravvivere.>
Molti studenti rimasero impassibili quando la Hollister pronunciò quella frase.
Ma un senso di nervosismo si fece spazio in Angel.
<Sopravvivere?> disse dando spazio ai suoi pensieri senza pensarci due volte.
Kyle alla sua sinistra le pizzicò il braccio e scosse la testa.
<Bene, ora vi annunceremo le coppie.> disse <Iniziamo con Britt e Chloe, Hannah e Alex, Kyle e Ashley.>
Continuarono a formare le coppie finché non chiamarono i nomi di Angel e Kurt che si guardarono subito scocciati.
<Non voglio sentirti fiatare.>
<Tranquillo, non avrei comunque nulla da dirti.>
<Ottimo allora.>
<Ora andate a prepararvi ed indossate abiti normali, dovete passare inosservati. Mi raccomando vi manderemo ovviamente la posizione finale in cui dovrete arrivare sul cellulare,quindi tenetelo acceso. Buona fortuna.> disse la Hollister prima di dileguarsi seguita dagli altri professori.
Kyle si avvicinò ad Angel e la guardò preoccupato.
<Fai attenzione.>
<Tanto è solo un allenamento.> lo rassicurò sebbene stesse morendo d'ansia.
<No, lo credevamo anche noi ma non è così.> disse <I combattimenti sono reali, potresti perdere la vita e sinceramente vorrei poterti rivedere sana e salva.>
Angel strinse le labbra preoccupata, ma cercò di non darlo a vedere.
<Starò bene, ci sarà Kurt con me.>
Kyle sembrava leggermente innervosito dalla sua affermazione.
<Lo so ma voglio che tu sia prudente, sono sicuro che non ti perderà d'occhio ma non si sa mai.>
<D'accordo.>
Kyle appoggiò la fronte su quella di Angel e prese un respiro profondo, poi si allontanò leggermente e la guardò dritta negli occhi.
<Ti amo.>
Il cuore di Angel iniziò ad accelerare, gli sorrise.
<Ti amo anche io.>
La risposta era uscita in modo automatico, come quando ad un come stai rispondi bene.
Quello che provava per Kyle era davvero amore?
O si stava illudendo del fatto che lo fosse?
Angel lo baciò e poi corse da Kurt che stava scegliendo le armi.
Prese in mano un coltellino facendolo roteare poi se lo infilò nella tasca posteriore dei jeans.
<Devo prendere anche io delle armi?> gli chiese.
<Se non vuoi morire si...> disse senza rivolgerle neanche uno sguardo <Prendi questa.>
Le porse una pistola e lei la impugnò timidamente.
<Sai usarla?>
<Non proprio.>
Kurt scosse la testa e si avvicinò a lei maggiormente.
Si mise alle sue spalle e la aiutò ad impugnare la pistola correttamente.
<Devi assicurarti di prendere bene la mira.> disse <Inoltre, devi togliere la sicura.>
Angel si sentiva avvampare dal caldo, era in imbarazzo per la stretta vicinanza con lui.
Riusciva a sentire il suo fiato sul collo così non reggendo più la pressione si scostò bruscamente.
<Ho capito, grazie.> lo liquidò ponendo la pistola nella cinta.
Poi guardò sul tavolo e prese anche un coltellino per sicurezza.
<Quindi te e Kyle state insieme ufficialmente?>
Angel strinse le spalle,le sembrava una domanda inopportuna.
<Si.> rispose freddamente.
<Bene, sono felice per voi.>
Kurt sembrava infastidito ma Angel non ci diede peso, gli scocciava che stessero insieme solo perché lui non la sopportava.
<Grazie.> disse <Tra te e Chloe invece? Tutto bene?>
<Non fa per me, credo che chiederò ad Ashley di uscire e magari di venire al ballo con me.>
<Oh...>
Ci rimase male per Ashely.
Lei non si meritava di essere una seconda scelta.
<Cosa?>
<Nulla, è meglio andare. Gli altri stanno già uscendo.>
Angel si diresse verso l'uscita con gli altri e Kurt la seguì senza fiatare.
Le sembrava incredibile poter uscire da quel posto,non sapeva neppure in che città si trovasse.
Quando varcarono la soglia del cancello principale,sul volto di Angel apparve un sorriso.
Si sentiva libera, senza pressione.
Ma questa sensazione durò pochi istanti,fin quando il suo telefono non vibrò.
Accesse lo schermo e lesse il messaggio ricevuto.
Numero privato
Obiettivo: Recuperare la collana della foto allegata
Destinazione : Parco centrale
Angel aprì la foto e osservò la collana per un po', le sembrava familiare.
La catena era fine e di color argento,il ciondolo era un cuore sul quale erano incise due iniziali MKW.
Si chiese a chi fosse appartenuta.
<Prendila, è tua.>
Scosse la testa, sentiva di nuovo le voci ma si rifiutava di ascoltarle.
Cercò Kurt con lo sguardo e lo trovò intento a parlare con Ashley, rivolse lo sguardo verso Kyle che sembrava parecchio scocciato, trattenne una risata e poi si avvicinò a loro.
<Kurt andiamo, ho appena ricevuto il messaggio.>
Lui annuì e salutò gli altri per poi seguire Angel che si era già messa in cammino.
La raggiunse correndo leggermente e poi sbuffò.
<Cerca di aspettarmi, non è sicuro andartene così da sola.>
<Non rompere, eri solo a pochi metri di distanza.> disse la ragazza concentrata sulla mappa che teneva tra le mani <Dobbiamo andare di là.>
Kurt scosse la testa e la seguì in silenzio.
Nonostante qualche battibecco su dove andare,riuscirono a trovare il negozio di antiquariato.
Si chiamava "Old but gold".
<Che nome stupido!> esclamò Kurt prima di entrare.
<A me piace, è originale.>
<Un nome più scontato di questo non c'è, forse ti piacciono le cose scontate.>
Angel ignorò la sua frecciatina ed entro subito nel negozio.
<Salve!> esclamò sorridente.
Nessuno rispose così lo ripetè a voce più alta ma ancora nulla.
<Ma secondo te c'è qualcuno?> chiese a Kurt che continuava a guardarsi intorno.
Angel sbuffò, Kurt la prese per il braccio e la spinse a terra prima che un coltellino potesse colpirla.
<Ma sei idiota?> esclamò la ragazza massaggiandosi il gomito che aveva sbattuto.
<Ti ho appena salvata.> disse indicandogli con il capo il coltellino infilato nella parete.
Kurt gattonò fino a raggiungere un baule abbastanza alto da poterli riparare e poi disse ad Angel di andare verso di lui senza farsi vedere.
Lei annuì e lo raggiunse velocemente ma muovendosi fece cadere una lampada a terra.
Il rumore attirò l'attenzione dell'uomo che uscì dal suo nascondiglio pronto a sparare.
<Cazzo.> esclamò Kurt trascinandola per il polso dietro ad una colonna.
<Ho paura.> gli disse.
<Beh, abbi un po' meno paura.> esclamò sporgendosi leggermente per vedere dove fosse l'uomo.
<Oh grazie, mister intelligenza.>
Kurt riportò lo sguardo su di lei e abbozzò un sorriso.
<Figurati.>
Angel lo spintonò leggermente.
<Sei insopportabile.> disse pendendo leggermente a destra e uscendo in parte allo scoperto.
L'uomo lanciò un altro coltello e Kurt attirò Angel a sé prontamente.
I loro nasi si sfiorarono.
Angel si scostò imbarazzata.
<Grazie.> disse grattandosi la nuca.
<Resta ferma qua e non muovere un muscolo.>
Kurt si spostò dietro una colonna più avanti rispetto a quella di Angel, poi corse dietro a una libreria e sfilò la pistola che aveva preso della tasca dei pantaloni.
La impugnò con forza, pronto ad uccidere quell'uomo.
Uscì allo scoperto, pronto a sparare, credendo di ritrovarselo davanti ma era sparito.
Rimase interdetto un istante poi cadde a terra, l'uomo gli aveva tirato un calcio sulla gamba.
<Avrei potuto spararti e farla finita ma così sarà più divertente.>
Kurt prese il coltellino e glielo infilo nella coscia.
L'uomo gemette e gli tirò un calcio in faccia facendolo ricadere.
L'uomo iniziò a riempire Kurt di pugni e nonostante i numerosi tentativi gli veniva difficile difendersi.
Angel corse in suo soccorso, impugnò la pistola e la puntò contro l'uomo.
Sparò ma si era dimenticata di togliere la sicura così l'attenzione dell'uomo si spostò su di lei.
Si avvicinò a lei e la prese con prepotenza per i capelli.
Angel cercava di liberarsi inutilmente.
<È quasi un peccato rovinare un volto come il tuo.>
<Ma vai un po' a farti fottere, pervertito del cazzo.> esclamò Angel.
L'uomo le tirò uno schiaffo fortissimo sulla guancia facendola gemere per il dolore.
Poi portò le mani sul suo collo e incominciò a stringere sempre più forte.
Angel si sentiva mancare l'aria, non avrebbe resistito a lungo.
Kurt alle loro spalle si alzò con le ultime forze che gli rimanevano e impugnò la pistola per poi sparare alla testa dell'uomo che cadde a terra senza vita.
Angel perse l'equilibrio e si appoggiò ad uno scaffale provocando la caduta di uno scrigno che si aprì.
<Stai bene?> le chiese il ragazzo avvicinandosi a lei.
Angel non gli rispose e si inginocchiò subito a terra prendendo la collana e stringendola al petto.
<Angel...>
<È mia.> disse senza pensarci.
<Cosa significa che è tua?>
<Era di mia madre, MKW sta per Madison Kelley White.> disse <Oltre al suo cognome aveva preso anche quello di mio padre, ne sono certa.>
Kurt sorrise e l'aiutò a rialzarsi.
Prese un panno di stoffa che trovò su un tavolino li accanto e le pulì il volto.
Angel sussultò.
<Eri sporca di sangue.>

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