Scendo da casa mia tenendo il mio vestito rosso per non inciampare e trovo Matthew appoggiato al cancello sorridente e in giacca e cravatta.
Sorrido anche io e mi precipito ad abbracciarlo. Oggi, 23 novembre, festeggiamo 2 anni di fidanzamento e ci amiamo allo stesso modo di 2 anni fa. Si allontana leggermente dal mio abbraccio, mi bacia sulle labbra e si schiarisce la voce, sembra emozionato. Un lieve sorriso si fa spazio sul mio viso e lo osservo curiosa."Ludovica Alexia Jackson" mi richiama con tono serio, ma i suoi occhi ingannano, è davvero molto emozionato. Intanto estrae dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni blu una scatoletta dello stesso colore con un fiocchetto dorato e si inginocchia davanti a me.
"Mi vuoi sposare?" mi domanda mentre apre la scatoletta.
"Si, Matthew Richard Harris" dico sicura mentre una lacrima di felicità sfugge dal mio controllo.Sfila l'anello dalla scatolina e vedo che è d'oro bianco con un brillante incastonato. Lo infila al mio dito e mi accoglie tra le sue braccia in un abbraccio caloroso. Sono perdutamente innamorata di Matthew Richard Harris che presto diventerà mio marito. Sono sicura della mia scelta. Voglio passare il resto della mia vita con lui.
"Ho prenotato al Gold Restaurant, andiamo a festeggiare!" esclama sciogliendo lentamente l'abbraccio e lasciando intrecciare le nostre dita. Annuisco distrattamente e iniziamo a camminare, ma mi blocco immediatamente appena elaboro ciò che ha appena detto.
"Al Gold Restaurant?!" chiedo sgranando gli occhi. Annuisce lievemente e mi guarda preoccupato.
"Amo il Gold Restaurant" lo tranquillizzo e continuo "ma ho i tacchi ed è parecchio lontano se prendiamo dalla strada principale, possiamo prendere un vicolo che conosco come scorciatoia?" chiedo speranzosa. Annuisce mentre tira un sospiro di sollievo e mi lascia un bacio tra i capelli.
"Indicami la strada, piccola" mi dice. Annuisco e il tragitto continua così finché non raggiungiamo il vicolo: io che gli indico la strada chiacchierando ogni tanto.
Il vicolo è buio e le luci che dovrebbero illuminarlo tremano. I muri sono rovinati come i graffiti sopra essi. È esattamente come lo ricordavo. Deglutisco rumorosamente e un brivido percorre la mia schiena quando due figure incappucciate si avvicinano a noi. Matthew se ne accorge e stringe più forte la presa alla mia mano. Le due figure si accostano al muro a pochi metri da noi. Matthew si abbassa al mio metro e sessanta e mi sussurra "Stai tranquilla e allontanati. Io sarò sempre con te e non farti mai spegnere quel meraviglioso sorriso che hai perché è il più bello che abbia mai visto."
Sto tremando, il mio cuore sta tremando.
"Stai attento" gli dico io. Non voglio che gli succeda qualcosa.
Scioglie l'intreccio delle nostre dita e mi fa un cenno col capo sorridendo come per dirmi di allontanarmi. Mi sforzo di sorridergli anche io e con lo stomaco in subbuglio faccio come mi dice e imbocco una stradina del vicolo. Sbircio oltre il muro e vedo Matthew accanto alle due figure e una di esse gli punta una pistola alla testa. Il mio cuore sembra voler uscire dalla gabbia toracica. Mi affretto a cercare il mio iPhone nella mia pochette dorata e digito il numero della polizia. Rispondono quasi subito.
"Pronto? Sono in una stradina e nel vicolo accanto ci sono due uomini incappucciati e uno di essi sta puntando una pistola alla testa al mio ragazzo" la mia voce trema.
"Mi dica dove siete" ordina
"Nel-" ma mi blocco subito quando vedo un'altra figura incappucciata dalla fine della strada dove sono io.
"Spara!" urla. Dopo sento solo uno sparo. Le tre figure scappano dal vicolo e una di esse mentre passa mi sussurra "Non dovevi..."
"Signorina?" la voce del poliziotto mi richiama, ma chiudo subito la chiamata. Corro verso il corpo del mio ragazzo che è steso a terra con gli occhi chiusi. Appena mi avvicino apre leggermente gli occhi e mi inginocchio vicino a lui in lacrime.
"Scusami, è che non volevo farti soffrire" mi sussurra prima di espirare l'ultima volta della sua vita. Non faccio subito caso alle sue parole, sono in lacrime e scommetto che nel silenzio del vicolo è rimbombato il <crack> del mio cuore. Ho sbagliato. Sarebbe ancora qui se non avessi chiesto di prendere la strada del vicolo. È morto per il mio capriccio dei tacchi. È morto perché ho chiamato la polizia. Soltanto che non posso tornare indietro e non commettere questi errori. Ho sbagliato, ma questo errore ha ucciso il mio futuro marito.Mi sveglio sudata e in lacrime. Il mio cuore batte velocemente e bevo il bicchiere d'acqua che metto sempre sul mio comodino per cercare di tranquillizzarmi. Oggi è 22 novembre e durante i giorni che precedono il 23, sogno la morte di Matthew. Ho ancora l'anello al dito. Domani saranno 2 anni dalla sua morte, dal mio errore che lo ha ucciso.
È ancora presto, sono le 6.30, ma decido di prepararmi da subito per distrarmi e per fare con calma. Mi siedo sul letto e infilo le mie comodissime ciabatte. Sbuffo quando vedo dalla finestra che piove anche oggi. È inverno ed è normale. Mi dirigo verso il mio bagno e guardo il mio riflesso allo specchio: capelli che sembrano un nido e faccia sconvolta, solita faccia del 22 novembre. Corro subito a farmi una doccia e mi lavo i capelli. Una volta fuori avvolgo il mio corpo con una asciugamano, asciugo i miei capelli e li sistemo in morbide e naturali onde. Mi trucco leggermente con un po' di correttore sulle occhiaie che si sono formate a causa del mio sonno disturbato, un filo di mascara e un po' di rossetto. Metto un paio di jeans chiari e una calda felpa gialla che adoro, prendo il mio zaino con i libri preparato il giorno prima e scendo in cucina. Qui saluto mia sorella che sta bevendo del latte e mia mamma che mi avverte che papà è fuori per lavoro e non sa quando tornerà. Papà fa il poliziotto e qui a New York lavora molto. Sono le 7.40 e visto che non ho tempo di fare colazione afferro al volo una merendina da mangiare durante il tragitto. Il mio liceo è un po' distante da casa mia e amo andarci a piedi, adoro camminare di mattina. Appena arrivo in strada mi accorgo che ho dimenticato l'ombrello come al solito, ma per fortuna non piove forte. Accarezzo l'anello che mi regalò Matthew e la mia vista si appanna a causa delle lacrime, ma cerco di non farne scappare. La ferita della sua morte è ancora aperta e brucia spesso. Ho sempre voluto scoprire chi fossero le tre figure che lo uccisero e ho sempre voluto decifrare le ultime parole che mi rivolse Matthew, ma ogni volta che provo ad indagare la ferita del mio cuore brucia quindi ho sempre voluto evitare.
"Ludovica?" una voce mi riporta alla realtà e la persona a cui appartiene è l'ultima che avrei voluto vedere in questo momento.
Ma dico, con tutte le persone che ci sono a New York, proprio lui dovevo trovarmi davanti in questo momento?
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Non tutti i misteri possono essere risolti
Mystery / ThrillerUna ragazza, la scuola, un mistero, l'amore e un omicidio. Queste sono le parole chiave per descrivere Ludovica, una ragazza che ha paura di sbagliare da quando ha commesso l'errore fatale per la persona che amava. Proverà a vivere una vita tranquil...