Capitolo 9

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"Misteri della scuola"
Ecco cosa c'è scritto sulla targa dorata sulla porta nera.
Cosa significa?
Non capisco.

Ad interrompere i miei pensieri è la voce registrata agli altoparlanti che comunica che la scuola sta per chiudere.

Esco dalla stanza e tolgo dalla libreria il giallo che avevo riposto e le librerie tornano alla posizione normale.

Devo andare a casa di Alice per aiutarla a prepararsi per l'uscita con Anthony.

Prendo il mio zaino nero ed esco dalla biblioteca.

Appena fuori decido di chiamare Cedric per dirgli che sono fuori dalla biblioteca e per sapere dov'è.

Risponde dopo 3 squilli.
"Ludovica, esci dalla scuola e torna a casa con un taxi o con l'autobus" mi ordina.
"Ma dovevo andare a casa di-" inizio a dire.
"Fai come ti ho detto" dice interrompendomi e chiude la telefonata.

Esco da scuola e vedo che l'autobus passerà tra pochi minuti, intanto chiamo Alice per dirle che ho avuto un imprevisto e non posso andare a casa sua.

"Ludovica!" Risponde dopo 2 squilli.
"Alice, ho avuto un imprevisto. Emh...non posso venire a casa tua, mi dispiace" le dico e chiude la telefonata senza rispondere.
Mi dispiace, ma voglio fare come mi ha detto Cedric.
Onestamente mi sembrava sincero, anche se non ho intenzione di spezzare l'amicizia con Alice.

Provo a richiamarla, ma non risponde.

Salgo sull'autobus e dopo una decina di minuti la richiamo mettendo il numero privato, infatti risponde dopo 2 squilli.
"Pronto?" dice con tono tranquillo.
"Sono Ludovica, ma prima di riattaccare potresti ascoltarmi?" le chiedo.
"Parla" dice e conoscendola ha alzato gli occhi al cielo.
"Sta succedendo qualcosa intorno a me, ma non so cosa" sospiro "non posso rischiare, Cedric mi ha detto di tornare a casa" continuo.
"E TU GLI CREDI?! CERTO! LA PAROLA DI CEDRIC È PIÙ IMPORTANTE DI ALICE! PERFETTO, HO CAPITO ABBASTANZA COSE. CHIUDIAMO QUI LA NOSTRA AMICIZIA" dice urlando.
"Alice, io..." dico, ma Alice chiude la chiamata.

Ora sono sola.
Non ho papà, Noemi e nemmeno Alice.
Posso sembrare una ragazza spensierata, ma non lo sono. Penso sempre a papà e a Noemi.
Noemi è sempre stata la persona che sapeva più cose di me, tutti i segreti.

Asciugo una lacrima sfuggita al mio controllo e mi concentro sulla strada percorsa dall'autobus.

Finalmente l'autobus si ferma alla fermata più vicina a casa mia.

Mi avvicino a casa, ma la porta di ingresso è sfondata. Deglutisco rumorosamente ed entro in casa.

Non tutti i misteri possono essere risolti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora