Capitolo 29

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Sono uscita dall'ospedale senza nemmeno entrare nella stanza dove è ricoverata mia mamma, non me la sentivo.
Mi sento sola, non ho nessuno.

La città di notte è sempre allegra e illuminata ed è una cosa che ho sempre adorato di questa città, ma ora non è così.

Non riesco a sopportare la gente che ride senza un motivo, la gente che beve bottiglie di birra, la gente che chiacchiera allegramente.

Non riesco più a vedere i colori e le emozioni, vedo tutto nero e bianco.

Cammino a testa bassa, cercando di trattenere le ennesime lacrime che tentano di uscire.
La gente mi guarda e ride, loro non mi possono vedere cadere a pezzi.
Ed è quello che voglio.
Non voglio mostrarmi debole.

È triste quanto la gente non riesca a vedere i tuoi occhi lucidi o la sofferenza sul tuo volto.
Nessuno lo ha mai notato.
Questa sono la vera io.
Dietro tutti i sorrisi falsi si nasconde una ragazza terribilmente triste da stare male.

I miei passi sembrano essere pesantissimi, i suoni e le voci accanto a me sembrano essere solo ricordi.

"Ludovica?", Ylenia è corsa verso di me.
"Come stai?", mi chiede ed il mio corpo è attraversato da un brivido improvviso.
Era da tanto che qualcuno non me lo chiedeva.
Non le rispondo, semplicemente la stringo in un abbraccio silenzioso.
Nonostante io la conosca da poco, ha già fatto tanto per me.

"Ti accompagno", mi dice senza chiedermi cosa è successo, lo avrà capito. Ed è una cosa che apprezzo. Sono le due di notte, ma lei si è offerta di accompagnarmi a casa.
"Aspetta", sussurra e si allontana da me.

Torna dopo pochi secondi, insieme ad un ragazzo dagli occhi neri e i capelli del medesimo colore.
"Lui è Daniel", me lo presenta e lui mi sorride leggermente.
"Piacere, Ludovica", ma esce solo come un sussurro.
"Piacere mio, Ludovica", risponde dolcemente.
Ed è bellissimo come lui sia riuscito a sentire cosa ho detto nonostante la confusione che c'è attorno a noi.
"Io sto accompagnando Ludo, vieni?", Ylenia si rivolge a Daniel, il quale annuisce senza farsi domande, semplicemente passa una mano tra i suoi capelli.

Il tragitto è estremamente silenzioso, e ne approfitto per osservare meglio tutto ciò che è alla mia vista.
Tutto ciò che vedevo abitualmente colorato e gioioso, improvvisamente si trasforma in un insieme di tristezza e malinconia.

Daniel e Ylenia si limitano a scambiarsi qualche occhiata, cercando di non farsi notare da me.
Ma io vedo tutto, mi accorgo di tutto.
Purtroppo.
Perché a volte certe cose vorrei proprio non vederle, anzi, certe volte vorrei proprio sparire e non essere intrappolata dagli sguardi delle persone.
C'è chi ti guarda sospetto, chi divertito, chi disgustato e chi intenerito.
Ed è una cosa che non sopporto, perché la gente non pensa a tutto ciò che tu abbia dietro, semplicemente ti giudica per come appari.
E io cerco da tanto una persona che mi guardi in modo diverso dagli altri, che mi scavi nell'anima per trovare qualcosa di bello in me, che capisca cosa sto vivendo dentro di me.

Improvvisamente sento una goccia attraversare la mia guancia, alzo lo sguardo ma non sta piovendo.
Ah, ho capito.
La tempesta dentro di me, è iniziata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 10, 2018 ⏰

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