Capitolo 16

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Mi sveglio nelle mia meravigliosa stanza d'hotel, ma con una certa tristezza addosso.

Decido di scendere a fare colazione, quindi metto un vestitino rosso, prendo il cellulare e chiudo la mia camera.

Mangio un croissant e un cappuccino nella terrazza, poi salgo nella mia camera e faccio un bagno nella meravigliosa vasca della mia stanza.

Il bagno nella vasca mi aiuta a rilassarmi e dopo una mezz'oretta esco dalla vasca e asciugo i miei capelli.

Dopo una breve doccia controllo il cellulare e noto che ci sono un paio di notifiche, entrambe da Cedric.

"Ciao"
"Come va?"

Questi sono i due messaggi da parte di Cedric ai quali, ovviamente, non rispondo.

Scelgo nella sala pranzo dell'hotel per pranzare e appena finisco torno in camera e guardo un film.

Dopo un paio d'ore decido di andare in ospedale per sapere le condizioni di mia mamma, quindi mi trucco con un po' di mascara, eye-liner e rossetto.

Decido di andare a piedi perché l'ospedale è poco distante dall'hotel, infatti dopo un quarto d'ora sono già in ospedale.

Prendo un profondo respiro prima di chiedere ad un infermiere le condizioni di mia mamma.
"Sua mamma sta bene, ma non può ancora entrare, signorina" mi risponde cordialmente.
"Ve bene, arrivederci" lo saluto.

Esco dall'ospedale pronta per tornare in hotel quando una sagoma si piazza davanti a me.

"Brown" dico superandolo, ma lui afferra il mio polso, impedendomi di andare avanti.
"Ludovica" ribatte lui.
"Hai bisogno di qualcosa?"
"No"
"Allora?"
"Di qualcuno, di te"
Cosa ha appena detto?
Rimango a bocca aperta, il mio cuore batte velocemente e la mie labbra si bloccano.
No, non ci credo. Ieri mi ha buttato fuori casa, lasciandomi sola.
"Hai finito?" chiedo scocciata alzando gli occhi al cielo. Sembra sbalordito da questa mia domanda, infatti rimane in silenzio per alcuni secondi, finché non decido di andarmene sorpassandolo, ma afferra il mio polso.
"Dopo che te ne sei andata sono uscito di casa e ho dormito qui, sicuro che saresti venuta" dice lui con voce tremante.
"Wow, complimenti! Dovresti scrivere un romanzo!" dico ironica, lascia andare la presa al mio polso e deglutisce rumorosamente quando mi allontano.
"Ludovica?" mi chiama con un filo di voce e mi giro verso di lui.
"Cosa?"
"Sali in macchina, torniamo a casa mia" dice con voce ferma.

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