Capitolo 28

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A volte è così strano pensare.

Pensare a tutto ciò che c'è intorno a noi, a ciò che sta succedendo, a chi abbiamo accanto, a quante volte abbiamo sofferto e a quante volte siamo stati veramente felici.

Pensare spesso ti rende malinconico e triste.
La società odierna non è abituata a riflettere, a pensare.

A volte è necessario fermarsi un attimo, e chiedersi se ciò che stiamo facendo è giusto.

Spesso si tende ad andare avanti.

Soffri, ti riprendi e poi fai finta che non sia successo niente.

Poi, però, la ferita la senti.

Può accadere dopo pochi minuti, dopo giorni, dopo mesi o dopo anni.

La senti, torna a bruciare.

E tu non puoi farci niente, così piccola rispetto al tuo dolore.

A volte è necessario stare un po' in silenzio, da soli, senza nessuno che ti racconta gli ultimi gossip o senza nessuno che ride senza un motivo.

Sorridere è bello, facile.

Ma non è facile sorridere sinceramente.

Chissà quante volte abbiamo sorriso senza sorridere davvero.

Chissà quante volte abbiamo sorriso solo per nascondere la nostra sofferenza o il nostro dolore.

Chissà quante volte abbiamo sorriso solo per non dire quel "bene" spezzato alla domanda "come stai?"

E la gente intorno a noi?

Ci siamo mai chiesti cosa prova la gente intorno a noi?

Probabilmente siamo troppo impegnati a soffrire da non riuscire a vedere chi sta crollando a pezzi intorno a noi.

Però forse è meglio così.

Forse è meglio rimanere soli e mantenere le proprie emozioni per sé, senza costringere gli altri ad annegare con te.

Però, poi, la gente crolla comunque se sta male davvero.

Questi sono i pensieri che attraversano la mia mente, mentre sono seduta vicino al corpo di Cedric e impegnata a raccogliere gli ultimi frammenti del mio cuore, cercando di rimetterli a posto.

Ma non ci riesco.

Non ce la faccio più.

Il corpo di Cedric è qui, disteso ed immobile.

Soltanto il suo petto si alza e si abbassa irregolarmente.

Vorrei sapere cosa pensa, se pensa.

Attorno a lui ci sono tante macchine, e tante flebo.

Io non so cosa pensare.
Io sto soffrendo.
E sto soffrendo per lui.
E lui ha sofferto per colpa mia.

No fa bene innamorarsi.
Io l'ho sempre saputo.
Solo che chi lo comanda il cuore?
Chi gli dice dove andare?
Decide lui.
E io mi sono fatta trasportare.
Di nuovo.
E ora sto crollando.
Da sola.

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