Capitolo 7

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Sento la mia bocca secca. Apro lentamente gli occhi per abituarmi alla luce.

Tutto attorno a me è bianco, c'è una finestra socchiusa e ci sono delle poltroncine bianche.
Non c'è nessuno oltre me. Che giorno è oggi? Come sono finita qui?

Dopo un paio di minuti entra un'infermiera che mi sorride sinceramente.
"Salve Signorina Jackson, come si sente?" mi chiede gentilmente.
"Emh, ho un po' di mal di testa e mi sento un po' debole, ma per il resto mi sembra tutto ok" dico sorridendo lievemente.
"Ci sono delle persone che vorrebbero vederla, posso farle entrare?" mi chiede.
"Certo, però uno alla volta" dico. Non posso sostenere i discorsi di tante persone insieme in questo momento.

La prima persona che entra è mia mamma con gli occhi rossi e gonfi e con un fazzoletto in mano, ha appena pianto.
"Tesoro, tutto bene?" mi chiede prendendo la mia mano.
"Si mamma, che giorno è oggi?" le chiedo.
"23 Novembre, ti sei svegliata solo poco dopo l'impatto" mi dice sorridendo lievemente.
"Cosa è successo?" le chiedo.
"Sei svenuta e hai sbattuto la testa, avendo un lieve trauma cranico. Cedric ti ha trovata e ha chiamato un'ambulanza e poi ha contattato tutti noi" dice e annuisco.
La saluto e la tranquillizzo, ora è il turno di un'altra persona.

Ecco cosa doveva succedere oggi, 23 novembre. Faccio per accarezzare l'anello, ma il mio dito ne è privo.
"L'anello!" urlo e mia mamma si volta.
"Quello che ti ha regalato Matthew?" mi chiede.
"Si, non lo trovo!" le dico.
"Tesoro, non ti agitare. Appena starai meglio lo cercheremo." mi dice
Annuisco solo perché non ho altre possibilità.

La prossima ad entrare è Alice, anche lei è in lacrime.
"Ludo! Come stai?" mi chiede prendendo la mia mano e stringendola come ha fatto mia mamma.
"Tutto bene, tranquilla" le dico sorridendole sinceramente.
"Ero preoccupata per te" mi dice con voce spezzata. Alice è una vera amica.
"Come sei svenuta?" mi chiede. Cerco di ricordare e ricordo la voce che ho sentito.
"Ho sentito una voce nella mia testa, era Matthew" dico guardandola. Annuisce e mi incita a continuare.
"Diceva che sarei dovuta stare attenta, che è colpa mia se ora mi ritrovo in questa situazione perché voleva proteggermi e che mi ama ancora" dico e mi scappa una lacrima.
"Secondo me tu pensi troppo a lui e alla sua morte e, forse, questo ti ha portato a sentire la sua voce" ipotizza. Ha ragione, non ci sono altre possibili ipotesi.
"Comunque credo che dovresti parlarne con tua mamma" dice facendo spallucce. Annuisco e le chiedo se Noemi è qui fuori.
"No" mi risponde.
Mi saluta con un bacio alla guancia ed esce.

Infine entra l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere, ma mi fa piacere vederlo: mi ha aiutata infondo.
"Hey" dice sedendosi sulla sedia accanto a me.
"Ciao" gli dico in risposta io sorridendogli sinceramente.
Ricambia il sorriso e mi chiede come sto.
"Diciamo che sono stata meglio in altre occasioni" dico facendo spallucce.
"Grazie, comunque. Ho saputo che sei stato tu a chiamare l'ambulanza" dico sorridendo.
"Di niente. Emh...comunque quando sei svenuta credo ti si sia sfilato l'anello, perché l'ho trovato a terra" dice sfilando l'anello dalla sua tasca.
Mi sfugge una lacrima di gioia, prendo l'anello e lo infilo al dito. Intravedo Cedric che si asciuga una lacrima sulla sua guancia, ma cerco di non fargli notare che l'ho visto. Non l'ho mai visto piangere e non credo voglia farlo sapere in giro, è pur sempre il più popolare della scuola.
Una voce agli altoparlanti annuncia che l'orario delle visite.
"Riprenditi presto" mi dice facendomi una carezza sulla guancia e una lacrima gli attraversa una guancia.
"Stai piangendo" dico io.
"Sto piangendo" conferma sorridendo.
Come è possibile che non ho mai notato quanto sia bello il suo sorriso?
Scaccio questo pensiero dalla mia mente e lo saluto.

Cosa è appena successo?

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