Ma che ho fatto?
Sono immobile che cerco di realizzare quello che è appena successo.
La sua testa bionda davanti a me è girata di profilo, sembra bloccato nel tempo.
Non si muove.
Gli occhi grigi sgranati, la bocca schiusa e la guancia rossa.
Il segno delle mie cinque dita ben evidente.
Mi porto la mano sul petto e cerco di chiedergli scusa ma: «Mi hai fatto male» è tutto quello che esce dalle mie labbra.
Perché sono così incapace quando devo esprimere i miei sentimenti?
Un senso di vertigini e nausea mi fa traballare.
Devo andarmene.
Esco a grandi passi dal portone.
Lui rimane lì, immobile.
Faccio qualche metro e Andrea si para davanti al mio cammino.
Mi ero completamente dimenticata di lui.
«Ambra, che succede? Perché piangi?»
«Io non piango» singhiozzo.
Che stupida.
Credevo che lui mi avrebbe fatto dimenticare Davide ma in realtà è il contrario, quando so che c'è lui nell'ufficio davanti al mio, Andrea non mi sfiora neppure lontanamente la mente.
«Ambra, che è successo?» ripete.
«È uno stronzo» piango a dirotto e lui mi abbraccia.
La verità è che la stronza sono io, non ci ho provato seriamente a concentrarmi su questo ragazzo che mi dava tutto ciò che poteva.
L'ho usato, speravo che fosse in grado di parare tutti i colpi, di farmi soffrire di meno.
Ma nessuno può salvarti da te stessa.
Illusa.
Mi sento una bambina smarrita.
Voglio solo andare a casa e stare sotto il piumone per sempre.
Voglio chiamare Claudia e farmi coccolare da lei, poi chiamare anche Angelica e sentirmi dire che sono una cretina.
Voglio che Davide mi denunci per aggressione e che la polizia mi arresti, me lo meriterei.Il rosso non mi ha ascoltata, si è rifiutato di portarmi a casa, voleva tirarmi su di morale ed ha voluto andare a mangiare fuori.
Così ora siamo in un elegante ristorante che mi fa sentire terribilmente a disagio, sono tutti perfetti e raffinati poi ci sono io, con il trucco colato, gli occhi rossi dal pianto e vitrei per il mio senso di vuoto, le maniche bagnate dalle lacrime e dal moccico.
Inoltre non ho toccato cibo, ho lo stomaco chiuso, continuo a fissare gli spaghetti che ho davanti, li arrotolo nella forchetta all'infinito.
Sono sicura che se li assaggiassi vomiterei sul tavolo, visto che il senso di nausea mi accompagna da prima.
Mi sento male per quello che ho fatto.
In più ho raccontato ad Andrea una bugia, gli ho detto che fossi solo stressata perché il mio capo è uno stronzo e se l'è bevuta.
Mi sento peggio ma non voglio dirgli la verità, non ne ho il coraggio.
Codarda.
Illusa.
Sto scoprendo parti di me che ho sempre ignorato, che non credevo di avere.
Pensavo di essere forte, di essere una di quelle persone che queste situazioni non le sfiorano, invece ho completamente sbagliato tutto.
Quelle non sono persone forti, quelle si armano di una finta forza perché non ne hanno abbastanza per affrontare sé stesse, i loro sentimenti, le paure più profonde.
«Ambra» Andrea rompe il silenzio tombale in cui eravamo calati «Mi dispiace che sia così stressante il tuo lavoro, ma se vuoi sfogarti con me lo puoi fare tranquillamente. Non tenerti tutto per te, ti fa male»
Ecco, mi viene da piangere di nuovo.
Perché deve essere così maledettamente dolce e gentile?
Gli regalo un sorriso e i suoi occhi si illuminano.
Non lo merito.
Cerco di non pensare a quello che è successo con Davide e decido che d'ora in avanti mi devo concentrare davvero su Andrea.
Lo devo fare.
Gli dedicherò tutte le mie attenzioni, come fa lui con me.•••
Al mio risveglio mi rendo conto di non essere nella mia stanza.
Quando mi sono addormentata?
Il malessere che avevo torna subito ad attanagliarmi il cuore.
Mi sento un'ameba.
Mi sento vuota.
Mi sento fredda.
Un braccio cinge la mia vita, quando mi giro trovo il rosso davanti a me già sveglio, mi guarda e sorride, dopodichè mi lascia un bacio poco casto sulle labbra.
Devo provarci seriamente con lui o lasciar perdere definitivamente.
La sua lingua si insinua più prepotente nella mia bocca.
Concentrati, Ambra.
È un ragazzo bellissimo, è dolce, è gentile, è premuroso, è sexy.
«Buongiorno» sussurra separandosi di poco, preme il suo corpo al mio e riprende a baciarmi.
In realtà non sono dell'umore giusto, ma penso che se riuscissi a stabilire una sintonia con lui a letto magari potrebbe crearsi qualcosa di più.
Con Davide è successo.
Ambra, smettila di dirigere i tuoi pensieri sempre e solo su di lui. Devi concentrarti su Andrea.
Andrea.
Andrea.
Andrea guida le sue mani dalla mia intimità e per un momento mi tornano in mente le dita abili di Davide, ci vogliono pochi secondi per farmi incendiare.
È bravo, forse per quello mi ricorda lui.
Chiudo gli occhi, ricambio i suoi baci lussuriosi e mi struscio un pochino sul suo corpo.
«Ci siamo svegliate con voglia?» dice mentre gli bacio il mento.
Non di te.
«Ieri sera non hai detto che posso sfogarmi con te?» ricordo maliziosa mentre mi metto a cavalcioni su di lui, si morde il labbro e le sue mani si posano sulle mie cosce.
«Sfogati quanto vuoi»
Torno a baciargli il collo, per poi scendere piano piano sempre più in basso.
È vero: sono una stronza. So che dovrei concentrarmi su di lui in senso sentimentale, ma prima devo soddisfare le mie voglie per sgomberare la mia testa da Davide.
Devo dimenticarlo.
Devo scordare il suo profumo, la sua pelle, il suo sapore dolce, le sue grandi mani, i suoi capelli dorati, il suo naso dritto, le sue labbra rosse, i suoi occhi grigi magnetici...
Quando questi si proiettano nella mia mente passano pochi secondi prima che il calore dell'orgasmo si propaghi per tutto il mio corpo.
Mi aggrappo con tutte le forze alla schiena di Andrea mentre lui continua a muoversi dentro di me, e solo lì mi accorgo di essere venuta pensando ad un altro e dimenticandomi di nuovo del ragazzo che ho realmente davanti.
Dannazione Ambra!
Puoi farcela a non pensarlo o no?
Posso farcela.

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ArMIAMOCI || COMPLETA
Romance*Questa è la mia prima storia. Spero che venga letta anche solo da una persona e che le piaccia. Con l'intento di tenervi compagnia. Un bacio e grazie* Ambra è alla festa della sua università, organizzata in una discoteca. Tra la folla le sembra di...