Sono passate più di due settimane da quando Davide mi ha tirato quella frecciatina, colpendo perfettamente il centro del mio cuore.
Subito un senso di vendetta si è propagato nel mio corpo, divorando il senso di colpa che ho avuto per mezzo secondo.
Volevo fargliela pagare e vendicarmi ma non mi avrebbe mai portato nulla di buono.
Ho detto che voglio godermi questo sentimento bellissimo e lo farò, quindi metterò da parte il mio carattere da stronza e giocherò la carta della classica ragazza modesta, dolce e gentile per cui stravedono tutti.
Magari stravede anche lui.
Infatti in questi giorni mi sono comportata come tale: gli ho tenuto aperta la porta dell'ufficio quando entrava o usciva senza chiudergliela o dargliela in faccia, gli ho passato la tazza senza lanciargliela sul naso o sputargli nel caffè, ho ritirato i pacchi per lui senza darci fuoco e ora ho appena risposto al suo fottuto cellulare perchè mi ha supplicato di fingermi la sua fidanzata visto che una cliente lo assilla per avere un appuntamento romantico con lui.
Che stronzo!
Lo sa quello che provo, lo sa eccome.
Sta solo cercando di capire il mio gioco.
Peccato non ci sia nessun gioco.
Voglio stare davvero tranquilla e apprezzare quello che posso, i piccoli momenti con lui in ascensore o in sala relax, le chiacchierate in ascensore, le parole scambiate in pausa pranzo.
Voglio solo gioire di tutto questo, ma come faccio se le farfalle dentro il mio stomaco lo stanno divorando con cattiveria?
Sono gelosa.
Sono gelosa da morire.
Non riesco a nascondere la mia gelosia verso questa cliente.
Chissà come gode lui in questo momento nel vedermi così gelosa.
Perché è palese che lo sia, lo vedrebbe anche un cieco.
«Buongiorno, sono la fidanz-»
«Moglie! Moglie!» sussura lui seduto sulla sedia davanti a me.
«MOGLIE» mi correggo subito, ho un tono irritato che non riesco a mascherare e lui sorride divertito «di Davide, ha lasciato il cellulare del lavoro a casa quindi rispondo io. Mi dica pure»
«Davide Greco?» chiede conferma l'altra e mi ritrovo a ruotare gli occhi al cielo.
Certo che è Davide Greco!
Non lo sai chi minchia stai chiamando?!
«Ha un messaggio da lasciare al mio amato marito?» mi suggerisce il biondo sempre a bassa voce ed io ripeto scocciata.
«Ha un messaggio da lasciare a mio marito?»
«Amato marito»
Lo sta facendo apposta.
Lo so.
Vuole testare la mia pazienza.
Dopo cinque minuti che la donna insiste finalmente sembra gettare la spugna e butta giù.
«Oh, grazie mille!» mi dice lui con un sorriso mozzafiato «ora dovresti fare lo stesso con la barista che ieri sera mi ha rubato il cellulare per farsi uno squillo ed avere il mio numero»
E no, eh!
Mi pigli per il culo?!
«e anche con una tizia con cui sono uscito due o tre volte che però ora non mi vuole lasciare in pace»
Sono arrivata al limite e sto per rispondergli davvero in malo modo, mandando all'aria tutti i miei buoni propositi di essere una ragazza innamorata e disponibile come tutte, ma per fortuna la voce di Nicolò me lo impedisce «Si può sapere che state facendo voi due al posto di lavorare?!»
«Torno subito dalla mia scrivania» dico scattando come una molla dalla sedia, non perchè abbia paura del mio capo ma perchè se rimango un altro mezzo secondo qui dentro tiro un pugno a quella sua faccia perfetta.Mancano venti minuti alla pausa pranzo e so già che lui si fionderà nel nostro ufficio per mangiare con noi e non lo voglio, sono ancora nervosa per quello che mi ha fatta fare stamattina.
«Perchè viene sempre qua?» chiede finalmente Claudia, so che si teneva questa domanda da almeno una settima «è...successo qualcosa di nuovo tra voi?»
«Ma magari!» mi lascio sfuggire «credo abbia capito quello che provo perchè mi sta rendendo la vita un inferno» poi confesso tutto quello che è successo in questa ventina di giorni.
«Non è da te» conclude la mia collega una volta che io ho finito di sfogarmi.
«Lo so!»
«Ambra, tu non sei così» sospira «so che vuoi imparare a convivere con i tuoi sentimenti ma non è imponendoti di fare cose che odi che ce la farai»
«Non capisco cosa devo fare, allora» ammetto sconsolata.
«Devi solo essere consapevole di quello che provi e affrontarlo a modo tuo, non come farebbe chiunque altro» mi consiglia «anche perchè se lui prova qualcosa per te, la prova per la vera te, non per questa caricatura che ti sei creata da sola»
Le parole della mia amica mi arrivano forti come uno schiaffo e riescono a svegliarmi.
Ha ragione.
In questi giorni mi sono comportata come quella che non sono e che non voglio essere.
Godermi i miei sentimenti e cercare di conquistarlo sono tutte cose che devo fare a modo mio.
«Hai mica un elastico?» le chiedo mentre nella mia testa balena un'idea.
La mia amica me lo porge, lo afferro di fretta e le rubo anche la felpa, corro in bagno e lego i miei capelli in un'alta coda di cavallo, mi sistemo il rossetto e ne metto un poco sulle guance per dare giusto quel colorito in più, poi mi tolgo il maglione a collo alto, rimanendo in canottiera ed indosso l'indumento preso in prestito a Claudia, non chiudo la zip fino in cima in modo da lasciarla cadere larga sulle spalle, mostrando ampiamente la nuca.
Ora gioco davvero, Davide.
Preparati.
Quando torno di nuovo dalla mia collega, lui è già seduto su una delle nostre sedie dedicate ai clienti, si gira nella mia direzione e le sue sopracciglia fanno un leggero salto di sorpresa, probabilmente per il fatto che sia scollata.
Come ho fatto in tutti questi giorni mi siedo sulla sedia al suo fianco.
«Oh, che scema!» fingo di essermi dimenticata il pranzo dall'altra parte del tavolo quindi mi sporgo in avanti per prenderlo, come ovvio che sia, grazie alla fisica la mia coda vacilla lasciando libera la nuca.
Sento che rilascia un sospiro e mi ritrovo a sorridere maligna verso Claudia che scuote la testa ma non nasconde la sua espressione divertita.
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Storie d'amore*Questa è la mia prima storia. Spero che venga letta anche solo da una persona e che le piaccia. Con l'intento di tenervi compagnia. Un bacio e grazie* Ambra è alla festa della sua università, organizzata in una discoteca. Tra la folla le sembra di...