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Ho detto a mia madre che vado via con le mie amiche ma non credo se la sia bevuta, sono settimane che mi chiede se ci sono novità e ieri sera ha pure aggiunto in campo sentimentale.
Non so più come sfuggirle.
Almeno per una settimana dovrei stare tranquilla.

Il viaggio in macchina è spensierato, parliamo di tutto e Spotify copre i silenzi, come adesso: sono concentrata perché sto rispondendo ad Alessandro, che in tutti questi giorni non ha smesso di scrivermi nonostante io non sia stata così presente, alla fine mi sto decidendo ora ad invitarlo alla mia laurea.

-Come sai mi laureo il 16, pensavo di festeggiare con poche persone strettamente selezionate e sei uno dei prescelti. Fammi sapere se potrai esserci-

Spero capisca che Sofia non la voglio, ero tentata di finire il messaggio con le stronze non sono ben accette, quindi la tua ragazza non può venire, ma mi sono trattenuta.

-Sarebbe fantastico esserti vicino in un giorno tanto importante-

Vorrei davvero sapere che succede tra loro, è molto strano che sia riapparso all'improvviso.
Se qualcuno gli avesse raccontato di quello che ci ha fatto la sua dolcissima fidanzata? Magari sta cercando di recuperare quello che ci siamo persi per colpa sua. Oppure si è reso conto che non fa per lui e vuole riprovarci con me.
Mi sto illudendo.
«Perché sorridi?» Davide interrompe i miei pensieri.
Subito sono indecisa se raccontargli di Alessandro, ultimamente parliamo di tutto, poi mi ricordo che lui non mi ha detto nulla della veterinaria, quindi non vedo perché dovrei dirglielo io.
«Niente, una battuta stupida» mento «Ah, Malpelo lo hai lasciato solo tutta la settimana?»
«No, ho chiesto alla veterinaria se può tenerlo»
«Questa tizia ha un nome o la chiameremo per sempre veterinaria?» nascondo la mia irritazione dietro un tono scherzoso.
«Si chiama Maria»
Maria?
E allora chi cazzo é Cristina?
«Tu e Maria avete tutta questa confidenza da lasciarle il tuo gatto?» Indago facendo finta di nulla.
Si frequentano davvero?
Che sia per quello che ieri non abbiamo fatto sesso come sempre?
Ha davvero un'altra con cui si sfoga?
Una strana rabbia si impossessa del mio stomaco.
«Siamo diventati amici»
Certo, amici! Gli amici non si infilano la lingua in gola.
«Lei è molto bella, sicuro di volere solo la sua amicizia?» La butto sul ridere.
Ma non fa ridere proprio per un cazzo.
Lui infatti non risponde e come sempre scuote la testa e sorride.
Lo odio.

Ecco, iniziamo male.
«Mi dispiace signore ma la stanza non risulta nè a suo nome nè a nome dell'azienda» ripete il receptionist.
«E non c'è nessuna stanza vuota» continua Davide come un disco rotto
«No, come le ho già spiegato c'è il festival di fine estate e tutte le stanze sono occupate»
«Cioè, voi non segnate la mia prenotazione e in più non avete nessuna stanza?» Insiste come se fosse colpa di questo povero uomo.
«Davide» mi intrometto «ti ha già detto che la prenotazione non l'hai fatta, che di stanze libere non ce ne sono, non è che ripetendolo mille volte spuntano. Cerchiamo un altro posto»

Manco a dirlo di posti non ce ne sono.
Sto chiamando l'ennesimo bed and breakfast e ho una pessima sensazione, ci diranno di no pure questi.
«Perfetto la prendiamo!» Sento Davide esultare quindi butto giù e mi rilasso.
«Ha detto che ha una stanza che di solito non usano per i clienti ma che se siamo così disperati ce la lascia» dice euforico prima di stamparmi un bacio per la gioia.
«Oh, meno male! Che fortuna! Temevo avremmo dormito in macchina»

Avrei preferito dormire in macchina.
Questa stanza fa paura. Sembra la classica ambientazione da film horror, bambole di porcellana che ti fissano ovunque, immagini del primissimo topolino della Disney appese su tutti i muri e qualsiasi superficie d'appoggio è piena di piccoli giocattoli inquietanti.
Lancio uno sguardo allarmato al mio compagno di sventura e lo vedo parecchio confuso.
«Siamo sicuramente dentro la casa di un serial killer» sentenzio «moriremo qui»

ArMIAMOCI || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora