È l'8 Gennaio ed è anche il mio primo giorno di lavoro, se possiamo chiamarlo così, in realtà è una cena per conoscere gli altri membri dell'equipe. Nicolò mi ha detto di vestirmi elegante ma non troppo, non avendo idea di che volesse dire, ho optato per dei semplici pantaloni neri, accompagnati da una maglia di pizzo a maniche lunghe e collo alto.
Frequento Andrea da un mese e mezzo, è dolcissimo e pieno di attenzioni.
Non abbiamo mai litigato, tranne quella volta in cui voleva organizzare un'uscita di gruppo ed invitare quello schifoso di Teo, ma non so se possa essere definito litigio.
Io mi sono arrabbiata e gli ho detto che se fosse venuto anche quel molestatore io non ci sarei stata e tanto meno le mie amiche, lui mi ha subito dato ragione e non l'ha invitato.
Direi che non è neppure lontanamente una lite.
È molto carino ecc ma evita in ogni modo di contraddirmi e per quanto mi piaccia avere ragione a volte è snervante.
Però sono felice.
Credo.
Il pensiero di Davide non mi ha abbandonato del tutto, ogni volta che vedo delle Pringles mi viene in mente lui che cucina il guacamole.
Anche i gatti mi ricordano lui, quando mi faccio la coda alta per forza si impossessa della mia mente, così come quando vedo un qualsiasi biondo, o ascolto Spotify...
Ma non lo penso così tanto. Davvero.
Inoltre più passa il tempo più è facile dimenticarlo.
È proprio vero che il tempo guarisce ogni ferita.
Oltre che al tempo dovrei ringraziare anche Andrea, è così premuroso nei miei confronti che è difficile ignorarlo, come quando vuoi dormire ma hai una zanzara che continua a ronzarti nell'orecchio. Non riesci ad ignorarla.
Forse non è molto carino questo paragone.
Il punto era che riesce ad avere la mia concentrazione. Anche perché non ho più visto Davide da quella sera in cui è finito tutto, e credo che pure questo mi aiuti a superare i miei sentimenti.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, si dice.
Vedremo come reagisce il mio cuore stasera.Non ho voluto dire al rosso che ci sarebbe stato anche colui che vuole farmi dimenticare, non volevo causargli preoccupazioni, mi sembra già piuttosto in ansia.
Mi ha supplicato di lasciarmi dare uno strappo fino al ristorante per darmi un bacio portafortuna prima che io entri.
Non l'ha capito che il lavoro è già mio e non so più come spiegarglielo, è convinto che ci sia qualcosa di strano visto che non ho fatto un colloquio.
«Sei bellissima mi dice mentre entro in macchina» gli sorrido e gli stampo un bacio sulle labbra «la coda di cavallo ti sta benissimo»
...
Ok, lo ammetto: ho pettinato i miei capelli in una coda alta solo per provocare Davide e vendicarmi dell'ultima volta che ci siamo visti.
Sono una che porta rancore, scusate.Arriviamo velocemente davanti al ristorante, esco dalla macchina e aspetto Andrea che scenda e mi dia sto bacio così posso andare tranquilla ad ingozzarmi.
«Vedrai che andrai benissimo» mi dice ancora mentre mi lega il cappotto in vita, sembra più una mamma che un fidanzato.
«Non è un colloquio» sbuffo ma in realtà mi scappa un sorriso, è così premuroso e buffo.
«Mi sembra davvero strano che non lo sia, uno non ti assume senza colloquio. Se qualcosa ti sembra un po' losco chiamami che arrivo subito»
«Ti ho già spiegato che ci hanno preso perché il progetto che abbiamo fatto per il workshop è piaciuto tantissimo» provo a farglielo capire per l'ennesima volta.
«Mi risulta comunque strano»
«Vabbé, ci rinuncio, ora dammi un bacio che devo andare» gli dico mentre mi avvicino a lui, incrocio le mani dietro il suo collo, mi attacco al suo corpo e le sue labbra si tuffano sulle mie.
Quando ci separiamo mi guarda con desiderio ed io devo allontanarmi velocemente o rischio di prendere in considerazione l'idea di buttarlo in macchina per una sveltina.
Lo saluto e mi avvio verso l'ingresso.
«Passionale come sempre» la voce di Davide mi arriva alle spalle.
Il mio cuore sussulta.
Non l'ho più incontrato dopo quella sera e non so come comportarmi.
Ho paura di girarmi così continuo a guardare avanti «Buonasera signor Greco» dico con tono cordiale ma distaccato.
«Oh» esclama sorpreso, probabilmente non si aspettava che lo salutassi, scommetto credeva lo avrei ignorato «Buonasera Lo Giudice»
Sono una persona matura ma lui non l'ha capito, anzi se lo conosco bene sono certa che farà di tutto per farmi impazzire, per dimostrare che sono una bambina e rinfacciarmelo, come se il suo comportamento fosse quello di un adulto.
«Spero di trascorrere una piacevole cena con lei e gli altri» continuo, poi punto Nicolò e prima che il biondo risponda cammino più rapida per salutare il mio capo.
«Io ti uccido» è la prima cosa che gli dico quando lo raggiungo, non c'è bisogno di specificare, ha capito che mi riferisco a Davide.
Quando ho realizzato che lavorerà davvero con noi mi sono agitata e ho chiamato Nicolò per averne conferma.
Non lo so che cosa mi aspettassi, forse che mi dicesse che è una bugia o che ci avesse ripensato e lo volesse cacciare fuori, ma così non è stato. Mi ha ripetuto all'infinito che lavorerà davvero con noi e che devo farmene una ragione.
Comunque lui mi schiaffa un bacio sulla guancia prima di ribattere «È bravo, non posso farmi scappare le persone in gamba, te l'ho già detto mille volte»
«Cosa confabulate voi?» Chiede un uomo che non conosco.
«Ambra, ti presento il nostro ingegnere strutturale»
Stringo la mano e gli regalo un sorriso di circostanza.
Poi conosco anche la geometra, il responsabile della produzione e i procacciatori.
Mi perdo a parlare per qualche minuto con uno di questi, quando alle sue spalle mi accorgo che Davide sta chiacchierando con Claudia, la quale un istante dopo mi guarda e le rivolgo un'occhiataccia.
Traditrice.
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Romantizm*Questa è la mia prima storia. Spero che venga letta anche solo da una persona e che le piaccia. Con l'intento di tenervi compagnia. Un bacio e grazie* Ambra è alla festa della sua università, organizzata in una discoteca. Tra la folla le sembra di...