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Davide.
Davide.
Davide.
Ambra riprenditi.
«No amico, nessun problema» risponde il rosso, ma il biondo ha gli occhi fissi su di me.
Aspetta una mia risposta?
«Non sono tuo amico» continua senza spostare il suo sguardo.
Aspetta sicuramente me.
«Il problema è lui» indico il ragazzo viscido dietro il diavolo.
Si gira a squadrarlo minaccioso.
«Vi ha fatto qualcosa?» ringhia e gli altri due sussultano, a me scappa da ridere.
Non farebbe del male ad una mosca, anche se sembra una tigre bianca in procinto di azzannarli alla giugulare.
«Me ne stavo andando» borbotta il codardo prima di sparire.
Andrea chiede scusa sia a me che a Claudia, mi lascia un veloce bacio sulle labbra prima di raggiungere il subumano che ha come amico.
Merda, mi ha baciata davanti a lui.
Cazzo

Ambra, non ti deve importare.
Non ti importa.
Ricordati della veterinaria.
La veterinaria.
Brutto stronz-
Lo fulmino e farfuglio controvoglia un grazie, poi dico a Claudia tremolante di tornare dentro per cercare insieme le altre e andarcene.
«Volete un passaggio?» chiede lui impassibile, senza degnarci di uno sguardo.
Non voglio stare con lui un secondo di più, mi fa sentire a disagio.
E non voglio avere un altro debito nei suoi confronti, sono solo punti per farmi odiare di più: la laurea? 50 punti. Questo momento? 20, ci manca solo accumularne altri 10 con il passaggio!
Prima che possa rifiutare la mia amica accetta e quindi entro a recuperare le altre tre, lasciando loro due lì da soli.
E la cosa mi mette ansia.

Trovo le ragazze e le informo di quello che è successo, piantano lì le loro conquiste e corrono fuori da Claudia.
«Come stai?!» Angelica le si lancia al collo.
«Lurido schifoso maledetto la prossima volta che lo vedo un calcio nelle palle non glielo toglie nessuno» commenta Giorgia.
«Dovevate dirlo al bodyguard» mi rimprovera Sara.
«Non preoccupatevi» la bionda sorride timidamente «Per fortuna è intervenuto Davide»
Solo ora si accorgono di lui.
Gli occhi delle mie amiche si spostano tutti su quest'ultimo, poi su di me, poi di nuovo su di lui.
Silenzio.
La tensione è così densa che potrebbe materializzarsi come persona e stringermi la mano.
Che ansia.
Qualcuna dica qualcosa.
Qualsiasi cosa.
La mia compagna di studi rompe il silenzio «È anche stato così gentile da offrici un passaggio per portarci a casa, ma se volete rimanere a ballare io vad-»
«Ma che stai dicendo?» la interrompe Sara.
«Regola 1: si torna tutte insieme» aggiungiamo in coro.
Davide si schiarisce la voce «Ecco...non ci state tutte in macchina, siete in cinque e contando me sei, io abito qui vicino, se qualcuna se la sentisse di aspettarm-»
«Ambra!» gridano insieme.
Regola 1 sto cazzo!
Maledette traditrici.
Io e il biondo ci guardiamo per qualche secondo, sento il viso in fiamme e le sue labbra si piegano in un sorriso divertito.
Ti piace vedermi in imbarazzo, eh?
«Ad averlo saputo mi facevo accompagnare da Andrea» sputo acida alle mie amiche e tutte mi fulminano. Davide, con nessuna espressione in viso, infila la mano in una tasca, estrae le chiavi e me le mette in mano «Aspettami in casa, quando arrivo ti faccio uno squillo e scendi»
Poi si avvia verso la macchina e le ragazze lo seguono, dopo avermi tirato uno schiaffetto sulla testa una ad una.
Ahi.

Sono solo le 3.30 del mattino quando entro nel suo ascensore, il mio riflesso è qualcosa di osceno. Non c'è una cosa che sia rimasta intatta. Ho perso alcuni ragnetti e un orecchino, il trucco è sbavato, i capelli sono un disastro e una ciglia finta inizia a staccarsi.

Entrando in casa il suo profumo dolce innonda subito le mie narici, insieme ad uno strano senso di nostalgia.
Noto alcuni scatoloni impilati.
Avrà finito di svuotare quelli che gli restavano sotto il letto?
Mi guardo attorno ma ho comunque la sensazione che questo appartamento sia spoglio. Forse manca qualcosa.
Forse manca lui.
Mi sdraio sul materasso e inspiro il profumo del cuscino.
Quante volte ho dormito qui?
Mi sembra siano passati secoli, in realtà è solo qualche settimana.
Malpelo salta sulle lenzuola e mi viene a fare le fusa.
«Ciao!» dico con un tono da ebete «Ti tratta bene il tuo umano?»
«Prrrprr»
«Ti lascia dormire sul letto adesso?»
«Prrrprr»
Sorrido.
Funzionava tutto così bene tra di noi.
Maledetta laurea.
Maledetto Alessandro.
È tutta colpa mia che l'ho invitato.
Non avevamo nessun problema, ci limitavamo a fare sesso e ridere.
Era perfetto.
Qualche minuto dopo decido di darmi una ripulita, lascio il gatto sul letto e vado in bagno a struccarmi, poi mi sistemo i capelli in uno chignon disordinato.
Il mio sguardo cade sulla doccia e poi sul bagno schiuma.
Al miele.
Mi lascio guidare da non so cosa e mi spoglio per lavarmi velocemente.
Quando esco profumo di lui.
Mi annuso la spalla, i capelli, il dorso della mano.
So di miele e Davide.
Torno in camera e quando sto per vestirmi ci ripenso.
Quel vestito ha l'odore di Andrea.
Apro l'armadio e cerco qualcosa da mettermi, sniffo ogni indumento come una pazza. Forse dovrei chiedergli il permesso.
Di prendere i suoi vestiti, non di sniffarli.
Gli scrivo:

ArMIAMOCI || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora