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(Il titolo è la brotp tra Kazemaru e Kureiji, ossia la versione giapponese mia e di Nathan. È una OneSh(i)t sul mio personaggio e su mio fratello, non ci shippo, viva l'Enkaze)

Brotp (letteralmente)

"Famiglia"

Jade non riusciva a credere che Nathan, suo fratello, fosse il capitano dei Dark Emperors. Dopo tutti quei discorsi sull'amicizia, su come Mark gli avesse fatto amare il calcio, quando la aveva convinta ad aiutare Celia e Silvia in panchina... Quello non poteva essere suo fratello. Forse esteriormente, si. Ma non era più lui. Quando Mark cercò di parlare con l'amico, Nathan deviò la sua mano aperta, ignorò il sorriso di Mark, la tecnica speciale più potente che il capitano possedesse. Jade quasi non urlò nel vedere i suoi occhi, sempre così allegri e vivaci, pieni di speranza e comprensione, una maschera di odio e sfida. «Nii-san!» urlò disperata, mentre Celia la bloccava da dietro anche lei altrettanto sconvolta e confusa, ma cercando di calmarla: «No, Jade, aspetta!» urlò la blu mentre Nathan spingeva con un sorriso spietato il portiere, facendolo finire a terra. Jade vide Nathan guardarla negli occhi, ma non vide dispiacere. Vide ciò che non aveva mai visto negli occhi del suo amato fratello: indifferenza, disprezzo, disgusto. «Nii-san...» Sussurrò, ma Nathan la ignorò. «Giocate contro di noi, Raimon!» esclamò Nathan, con un tono di voce che Jade non aveva mai sentito da lui. Jade si liberò da Celia e corse verso suo fratello: avrebbe fatto di tutto per farlo tornare in sé: «Nii-s-» Nathan afferrò il pallone, lo lanciò in aria e lo tirò dritto verso di lei. Il colpo le mozzò il respiro: la vista le si annebbiò, dalla bocca le uscì un fiotto di sangue. Fortunatamente, Silvia era dietro di lei e la aiutò a tenere l'equilibrio. «Jade, maledizione, stai bene?» Jade guardò sconvolta verso il fratello, Mark stringeva i pugni: ora era davvero arrabbiato. Tutta la squadra aveva assistito al tiro di Nathan ed ora erano tutti convinti ad accettare la sfida. Shawn le sorrise incoraggiante, Jade credette di vedere i suoi occhi cambiare colore, ma subito tornarono normali e Shawn tornò a guardare Nathan con ribrezzo. Quando tutti presero posizione, Jade abbassò lo sguardo: come poteva aiutare suo fratello senza entrare in campo? «Jade!» La bruna voltò lo sguardo verso il portiere, il suo capitano: il sorriso era scolpito sul suo viso, i suoi occhi emanavano una scintilla di entusiasmo. Mark alzò il pollice verso l'alto e allargò il sorriso: Jade ricambiò ed annuì. Per una volta, decise, si sarebbe fidata del suo capitano.

La partita iniziò piena di tensione, Jade ammirò sconvolta i miglioramenti della ex Raimon: Nathan era cinque volte più veloce, Kevin molto più forte, Steve sembrava essere ora un pilastro della squadra. Jade strinse i pugni, le nocche appoggiate sulle ginocchia: anche con tutti quei miglioramenti, non potevano vincere. Avevano perso tutto ciò che Mark gli aveva insegnato, tutto ciò che significava calcio: passione, amicizia, sacrificio. «Forza Raimon!» gridò Jade, quando tutta la squadra sembrava sfinita dai colpi dei Dark Emperors. Le altre due Manager di guardarono, prima di annuire decise e seguire l'esempio dell'amica: «Forza Raimon! Rialzatevi, forza!» Quando la Raimon si rialzò, un sorriso sulle labbra e l'animo più forte, Nathan fece un passo indietro.

«Grazie Mark..» Nathan scosse la testa, di nuovo a contatto con la realtà. Tutta la sua squadra, la sua vera squadra, ora guardava Mark con sincero entusiasmo e dispiacere, per tutto ciò che avevano detto e fatto. Quando decisero di continuare la partita, Nathan fu il primo ad acconsentire, il cuore più leggero e la stanchezza completamente sparita. Si sentiva di nuovo vivo. Di nuovo in sè. Fischio dell'arbitro, Nathan guardò verso la panchina, dove Jade gli stava correndo incontro: «Nii-san!» la coda di cavallo si muoveva al ritmo della corsa, gli occhi per poco non cominciarono a lacrimare dalla gioia: Nathan allargò le braccia «Onee-chan!» l'abbraccio gli limitò notevolmente la respirazione, ma Nathan non si staccò neppure per un momento. Era sempre stato più debole di lei, più facilmente manipolabile, se lontano da Jade. Non era una dipendenza, era un bisogno di comprensione che solo tra loro riuscivano a compensare. «Ti ho fatto male...» sussurrò Nathan, continuando ad abbracciarla. Jade strinse la presa, ma non rispose. «Mi dispiace, Onee-chan...»«Nii-san, basta.» Jade si staccò dal fratello, negli occhi si poteva leggere l'irritazione: «Ciò che ha fatto più male, è stato vederti contro la tua squadra. Quello si, mi ha fatto male.» Nathan guardò verso la sua squadra, la famiglia che aveva lasciato solo per il potere. Si rese conto che se avessero vinto non avrebbe perso solo Jade, ma anche tutti loro. Poi vide Mark. Il suo primo vero amico, il suo migliore amico. Finché lo avesse avuto a fianco, finché Mark e Jade fossero rimasti dalla sua parte, Nathan avrebbe avuto un motivo per continuare a giocare a calcio. Un motivo per non mollare un motivo per coltivare la sua passione. La loro passione. «E' questa la tua famiglia ora, Nathan. » affermò Jade, guardando verso Celia che continuava a ridacchiare e sorridere in direzione di Jude. Nathan le abbracciò una spalla, trascinandola con sè verso la Raimon che vedondoli, corse loro incontro: «E' la nostra famiglia, Jade.»



Note:

Ho corretto questa OS il 7/10/18, ringrazio chi mi ha fatto notare il mio errore a proposito della parola giapponese "Nii-san" e "Onee-chan". Grazie mille, davvero. Ora correggerò anche la prossima #Enkaze.

Inazuma Eleven ~One Sh(i)t~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora