26)♠Hiromido♠

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Richiesta da YurioRussianFairy che ancora ringrazio per essersi riferita a me con il rispetto dovuto ad una dea del mio rango ahahahah 💕😂😘

Otp

"Oculista"

Se c'era qualcosa di cui Xavier aveva paura, oltre ai ragni e gli aghi, quella era la visita dell'oculista. E del dentista. Ma soprattutto dell'oculista. Forse era per quella volta che aveva cercato di mettersi le lenti e aveva pianto tutto il pomeriggio. O forse quando aveva detto di vederci poco da un occhio ed il tipo gli aveva messo delle strane gocce negli occhi che gli avevano solo rovinato la vista. Fatto sta che, quel giorno, avrebbe solo voluto fingersi morto. Non avrebbe neanche partecipato agli allenamenti (nonostante fossero nel bel mezzo del ritiro) poiché Jordan aveva avvertito Travis della sua visita. Xavier alzò lo sguardo, Jordan era addormentato al suo fianco, con la schiena rivolta dalla sua parte. È la mia occasione, si disse, alzandosi dal letto e avvicinandosi silenziosamente alla porta del bagno. Frugò nel buio alla ricerca della chiave per chiudersi dentro, ma all'improvviso si accese la luce: «Cerchi questa?» Xavier deglutì e tornò a guardare verso il letto, dove Jordan, sveglio e pimpante con la chiave in mano, la dondolava tenendola con l'indice ed il pollice destro. «Mancano due ora, comincia a vestirti.» ordinò Jordan. Xavier sospirò affranto, tornando a letto con una buffa espressione da cane bastonato. Jordan, però, era implacabile: «Xavier, hai già rimandato due volte, e sono sicuro che tu abbia bisogno degli occhiali. Smettila di fare quella faccia.» Jordan mise le mani sui fianchi, in una posa che a Xavier ricordava molto Lina quando gli ordinava di svuotare la lavastoviglie. Al pensiero, si mise a ridere. Jordan non comprese il perché del suo cambiamento d'umore, ma assottigliò gli occhi in uno sguardo indagatorio. Xavier, sempre ridendo, gli si avvicinò, fino a far sfiorare i loro nasi: gli mise una mano dietro la testa, sciogliendo gli la coda ormai sfatta da 8 ore di sonno e si mise l'elastico al polso. Jordan, seppur lievemente imbarazzato dal gesto, nascose il rossore in un piccolo sbuffo di rabbia. «Dammi il mio elsatico» esortò, cercando di afferrare il polso del compagno, il quale lo alzò prontamente: Jordan odiava essere basso.

(N. A. Si, lo so che in teoria è più alto Jordan ma... No. Jordan me lo immagino come un piccolo cagnolino puccioso, DEVE essere più basso di Xavier! Scusate, continuate pure...)

Xavier scosse la testa, continuando ad avvicinare il suo viso a quello di Jordan: sperò con tutto se stesso che Jordan facesse ciò che credeva. Il verde cominciò a saltellare, cercando di afferrare l'elastico dalla mano ancora tesa del fidanzato davanti a luim per tre volte consecutive, ottenne tre baci a fior di labbra, ma nessun elastico. Alla fine, si arrese. «Okay, tienilo pure! Farò senza, ma tanto usciamo lo stesso!» Beccato. Xavier abbassò lo sguardo, affranto, e Jordan distolse lo sguardo, sapendo che quella visita era necessaria. Se ne andò in bagno a pettinarsi, Xavier cominciò a vestirsi con l'ansia pura che gli martellava nel petto.

Sapeva di risultare molto infantile, ed ora non aveva neanche qualcosa da ribattere. Di solito, quando Jordan lo incitava (o meglio, costringeva) a fare qualcosa che lo terrorizzava prendendolo in giro, lui ribatteva: "parla quello che si vergogna ad uscire di casa senza i capelli legati!" Perché, effettivamente, Jordan aveva i capelli sciolti e lisci ben pettinati, con i soliti ciuffi più corti sul davanti. Xavier, nonostante la presenza di Jordan, non era tranquillo: fino a quel momento ci aveva riso su, o quasi, ma lui era veramente terrorizzato da quella visita. Persino le foto appese alla sala d'attesa lo mettevano a disagio: ragazzi con gli occhiali, foto di lauree, poster di film. Sembrava molto normale, per nulla terrorizzanti, come a dire: "tranquilli, non vi faccio niente" e invece... ZAK. «Xavier, rilassati!»«Jordan, posso stringerti la mano?» Jordan, abbassò io giornale, sorpreso ed imbarazzato: provavano ancora qualche disagio a farsi vedere in pubblico, eppure Xavier lo disse con così tanta supplica e naturalezza nel tono di voce che... «Si, certo..» acconsentì, posando la sua mano su quella cadaverica del compagno. Giocherellone alcuni secondi con le dita di Xavier, prima di sorridere e affermare: «Incredibile»«Cosa?»«Le nostre mani si incastrano perfettamente» e così dicendo le intrecciò tra loro, alzando lo sguardo da quelle e posando gli occhi sul viso di Xavier, che ancora lo guardava a bocca aperta. Xavier sfruttò l'unica mano libera per avvicinare a sé il viso di Jordan e baciarlo così, davanti a tutti. Quando si staccarono, continuarono a guardarsi negli occhi. Xavier si rese conto che, probabilmente, la prima cosa che lo aveva colpito, di Jordan, erano proprio quelli: scuri, profondi, potevi vedere all'interno la galassia intera e ti faceva capire che non solo eri troppo piccolo rispetto al mondo, ma non eri neppure paragonabile alla bellezza dello spazio. Jordan, invece, aveva lo sguardo fisso sul mare mosso che erano gli occhi di Xavier. Aveva sempre amato il mare, il profumo della salsedine e lo scroscio delle onde sugli scogli: ma soprattutto quel colore così tenue ma al tempo stesso deciso che ti obbligava a guardarlo per ore. Era un momento splendido, di pura armonia, interrotto prontamente da una voce: «Foster, Xavier» L'interessa si appiattì improvvisamente contro lo schienale della seria, se possibile impallidendo ancora di più. Jordan si schiaffeggiò la fronte e si alzò, trascinandolo grazie alla ferrea prese delle loro mani: «Andiamo, Cuor di Leone».













Vi sono mancata eh?










Almeno un po'?








No, eh?













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