46)♠Hiromido♠

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Sono felice di sapere che (per ora) nessuno ha indovinato dove vivo. Il che vuol dire che non potete venire ad uccidermi.

Quella volta in cui la Hiromido andò in un weekend romantico, lasciando Aitor con il Trio dei Disastri aka Jade, Bryce e Claude.

Otp

"Weekend"

«Niente TV dopo le sette di sera, fategli fare i compiti e deve essere a letto entro le nove! Per colazione solo latte con cereali e-»
«Jo, rilassati, starà bene.»
Jordan lanciò un'altra occhiata al marito, prima di riportare li sguardo al quartetto che se ne stava seduto in salotto di casa Beacons- Whitingale: Claude era stavaccato su metà del divano e giocava alla play station completamente concentrato, con i piedi sulle ginocchia di Bryce dall'altro lato del divano che lo imitava anche se seduto composto e molto più tranquillo, mentre Jade giocava con un Aitor di quattro anni in grembo seduta sul tappeto. Jordan deglutì e Jade gli sorrise allegra, esclamando:
«Tranquilli, piccioncini, andate, su! Siamo in tre, ce la caveremo!»
«È proprio questo il problema.»
Borbottò Jordan, continuando a lanciare occhiate prima al marito e poi al bambino davanti a lui, che rideva.
«Po-potremmo chiamare una baby sitter, non-»
«Suvvia Jordan!»
Lo rimproverò Xavier, anche se sembrava preoccupato quanto lui. Bryce alzò li sguardi dal telecomando, senza smettere di premere i tasti:
«Jordan, è da quando è arrivato Aitor che non avete un po' di tempo per voi. Andrà tutti bene, cosa potrà mai accadere?»
Jordan deglutì e Xavier lo prese per un braccio, aprendo la porta e trascinandolo fuori. Mentre Xavier li salutava, Jordan riuscì a esclamare un ultima raccomandazione, prima che il quartetto di ritrovasse in casa da solo.
Non ci tengo a descrivere il caos.

Il weekend finì presto, ma per la maggior parte del tempo la coppia rimase chiusa in camera, quasi ignorando le possibili attrazioni di quel luogo turistico. Ripartirono a mezzogiorno, dopo aver mangiato all'albergo, e in qualche modo Jordan sembrava più in ansia di quando era partito. Xavier avevano notato quanto si fosse rilassato in quei tre giorni e anche come l'ansia fosse tornata all'improvviso. Alzò gli occhi al cielo mentre accendeva il motore e faceva manovra. Jordan appoggiò un dito sullo schermo del telefono.
«Jo, mettilo via.»
«Volevo solo-»
«Non essere in ansia, non avranno distrutto casa loro. E Aitor avrà ancora i capelli turchesi.»
Jordan mugugnò qualcosa ed annuì, ripensandoci su e tornando poi a guardare il finestrino.
«Non sono abituato ad avercelo lontano, Xav.»
«Neanche io... Ma non puoi dire di non aver gradito questa pausa, no?»
Jordan sorrise, arrossendo e lasciò che Xavier gli prendesse la mano.
«E poi c'è Bryce.»
«Si, ma ci sono anche Claude e Jade.»
«Touché.»
Entrambi ridacchiarono e Jordan si sciolse un po'.
«In effetti era tanto che non mi rilassavo così.»
Ammise Jordan, mentre entravano in autostrada.
«E poi sono adulti, non sarà successo nulla di che. Adesso li videochiamo, tanto Aitor dovrebbe essere a letto.»

«Porca trota, rega, è Jordan, shh!» Jade, spense la cassa, si schiarì la voce e mettendo su un sorriso accettò la chiamata. Bryce tappò la bocca al pargolo che teneva in braccio e che non voleva saperne di stare zitto, mentre Claude nascondeva le patatine nella mensola.
«Ehi, Jo!»
«Jade! Come va lì? Ehi, ma... Claude e Bryce dove sono? Aitor è a letto?» Jade lanciò un occhiata fugace a Bryce, che si nascose in bagno con Aitor che esplodeva in una risata:
«Si, Bryce è con lui e Claude è con me.»
E così dicendo aveva trascinato il tulipano al suo fianco, mentre Jordan sorrideva sollevato dall'altra parte della fotocamera. La voce di Xavier risuonò da fuori l'inquadratura:
«Vedi, stanno bene!»
Jordan sorrise alla sua sinistra e tornò a guardare Jade con un sorriso di scuse:
«Scusa, sono solo un po' ansioso... »
«Non devi esserlo! Ci siamo no-»
Un rumore metallico dal bagno le fece mordere la lingua, interrompendo la frase a metà: Jade voltò lievemente lo sguardo e mugugnò qualcosa, sganciando il telefono in mano a Claude.
«Tutto bene?»
Domandò Jordan, improvvisamente preoccupato.
«Credo che Aitor si sia già svegliato, sarà meglio che vada!»
E con questa scusa, Claude spense la chiamata e si fiondò in bagno: Aitor era seduto sul water con una smorfia astuta stampata in faccia, mentre Bryce se ne stava steso davanti a Jade con un enorme bozza viola sulla fronte ed una buffa smorfia in faccia.
«Aitor ha detto che ha sbattuto la testa.» spiegò Jade appoggiandogli un po' di carta igienica bagnata sulla fronte, mentre Claude aiutava Aitor a scendere dal water.
«Ahi.» sussurrò Bryce, senza muoversi né chiudere gli occhi ancora spalancati.
«Sono cose che capitano.» borbottò Claude con tono indifferente, prendendo in braccio Aitor:
«E ora, se volete scusarci, tornaimo a mangiare le nostre schifezze. »
«Ghezze!»
Aitor alzò il pugnetto, e Claude lo condusse fuori.
Jade e Bryce si scambiarono un'occhiata e sospirarono affranti.
«Ci uccideranno.»
Affermò Bryce, e dal salotto si udì una bestemmia.

Inazuma Eleven ~One Sh(i)t~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora