33)♦Fudokidou♦

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È un sacco che non facevo una Fudokidou. Ho ripreso un po' la trama dell'ultima OS Fudokidou, ma non per intero, perciò Jude sarà femmina. Tanto per farvelo sapere.

Otp

"Romeo e Giulietta"

Judette si stava abituando ad avere sempre qualcuno accanto. I primi tempi era stato decisamente difficile, poiché, abituata alla solitudine delle sue stanze, pensava ad alta voce, "irritando" i nervi della guardia. Ma, con il tempo, avevano imparato a non litigare tutto il tempo. Vuoi per le chiacchierate sul balcone, quando entrambi erano troppo stanchi per gridare, vuoi per i sorrisi fugaci che si lanciavano quando succedeva qualcosa di buffo al castello, Judette ci aveva fatto l'abitudine. Naturalmente, stiamo comunque parlando di Caleb Stonewall, quindi i commenti perversi e le imprecazioni frequenti erano all'ordine del giorno. Eppure, Judette aveva smesso di farci caso. Aveva invece cominciato a guardarlo di nascosto, protetta dagli strani occhialini che tanto odiava, quando entrambi si rinchiudevano nello studio durante le ore di Galateo. Faceva caso al modo in cui inarcasse le sopracciglia, al modo in cui inclinava le labbra appena prima che comparisse un ghigno, di come si mordesse le labbra ogni volta che Judette salutava qualche servo per i corridoi. Aveva cominciato a intraprendere con lui conversazioni futili, a leggere libri ad alta voce solo perché era lui a chiederglielo. Ed accadde così, quando quella notte, Caleb le chiese di leggere Romeo e Giulietta.

«Di nuovo?» aveva domandato lei, comodamente seduta alla poltrona. Caleb, seduto sullo sgabello di fronte alla porta della stanza, aveva tolto l'armatura e le si era avvicinato, rispondendo affermativamente.
«Perchè? Pensavo non gradiste i romanzi d'amore» aveva chiesto ancora la principessa. Caleb le si era seduto davanti, la spada al sicuro nella fodera in caso di necessità: «Letti da voi sono la cosa più bella che io abbia mai udito.» aveva risposto, anche se forse avrebbe voluto tenerlo per sé. Judette aveva deglutito, profondamente imbarazzata, ed aveva iniziato a leggete. Caleb pendeva dalla sue labbra, Judette sembrò catapultarsi all'interno del libro, nei panni della splendida Giulietta. Immaginando la sua guardia nei panni del suo Romeo. E fu così che se ne accorse. Giulietta amava Romeo e Judette amava Caleb. Un profondo calore le invase le guance, gli occhi saettarono nella direzione della guardia, che pareva non essersi reso conto del rossore sulle sue guance. Judette continuò imperterrita, decisa a non pensare a quella grande considerazione: lui era di ceto inferiore, era un arrogante guardia di terza classe, non avrebbe mai funzionato. Ma ogni verso, le faceva dubitare di ogni frase pensata: «Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti. Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu. Che vuol dire "Montecchi"? Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome. Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo "rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa.» Judette si sentì mancare il fiato e alzando lo sguardo dal libro scovò Caleb a fissarla senza vergogna, lievemente più vicino di quanto ricordasse lei. «Che c'è? » domando in imbarazzo, mentre il sudore le si insinuava giù per la schiena. Caleb la squadro con quei suoi splendidi occhi verdi e le sorrise: «Ogni giorno che passa vorrei trovarmi sempre di più in quel Samford che sposerete.» confessò mentre si alzava in piedi e si avvicinava alla principessa, la quale era rimasta paralizzata al suo posto, con un dito tra le pagine del romanzo a tende il segno. Judette non disse nulla quando Caleb le sfiorò il viso con l'indice, segretamente deliziata da quel tocco così stranamente delicato. Caleb portò la mano verso l'orecchio di lei, sfilando con delicatezza l'orribile copertura che nascondeva la sua arma più letale. Judette non resistette e chiuse gli occhi. «Mostratemeli, ve ne prego.» la supplicò Caleb e Judette, con le lacrime agli occhi ubbidì. Caleb rimase sconvolto da quelle enormi iridi cremisi, che sul mercato valevano più di ventimila monete d'oro. «Meravigliosi...» sussurrò la guardia, mentre portava anche una seconda mano al viso di lei. Judette, a malincuore, posò entrambe le mani sul petto di lui, percependo il calore espandersi per le dita: «Caleb, io-» «Io vi amo» Judette, stupita da quella risposta, replicò con un silenzio confuso e felice. Per poi afferrare con le dita, ancora poggiate sul petto, il colletto di Caleb e trascinarlo in un bacio bisognoso. Tra i baci e lo sfregare dei corpi sulle lenzuola, quella notte passò troppo in fretta. Il giorno dopo, naturalmente, nulla fu come prima. Tranne la voglia del re di anticipare le nozze, voglioso di allontanare la sua figliola dalla città in cui dimorava l'assassino. Quando Judette si rifiutò di sposarlo, il tesoriere esplose in un grido rabbioso, mentre Caleb afferrava Judette per un polso, pronto a proteggerla. «Stupida, stupida, stupida!» aveva urlato il tesoriere, estraendo dalla giacca un coltello e lanciandolo contro Judette, proprio quando entrarono le altre guardie per acciuffare l'assassino. Judette chiuse gli occhi, terrorizzata, e non si rese conto della presa sul suo braccio che si rallentava sempre di più. Quando la principessa aprì gli occhi, la guardia dagli occhi smerdaldo giaceva ai suoi piedi, un pugnale a spezzargli il cuore e il viso distorto in un sorriso privo di allegria. Disperata, Judette si calò al suo fianco, cercando di risvegliarlo scuotendolo e piangendo lacrime che le oscuravano la vista. Ma Caleb non le rispose. «Doveva sposarlo! Doveva sposarlo e andarsene ed io avrei sposato la secondogenita, ce l'avrei fatta!» uralava il tesoriere. Presa dalla rabbia e dalla disperazione, Judette afferrò il pugnale e lo strinse tra le dita. Con un flebile sorriso, baciò le labbra dell'amato e sussurrò: «Aspettami, Romeo.» prima di togliersi la vita.






Sono particolarmente ispirata dai lieti fini poco lieti. E non ho pubblicato qui solo perché ho ricominciato da capo The Maze, nooooooosi. Ho amato troppo quel libro ed ho una paura tremenda di rovinare tutto aiuto.

E un altra cosa, so che teoricamente avevo già scelto la copertina, ma non ero convinta perché in teoria i protagonisti sono Jordan e Xavier, e non Jordan, Xavier, Shawn e Jade. Quindi non so, commentate su quella che preferite voi, plis.

 Quindi non so, commentate su quella che preferite voi, plis

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(Ovviamente ci metterò il titolo, nel caso

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