22. Tamburi cubani

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"Mia sorella sarà così felice di diventare zia!" Esclamò Taehyung contento ed iniziò a colpire la testa di Jeongguk con le mani come se fosse un tamburo, creando una piccola e disconnessa melodia.

Più volte, prima di abbandonare la caverna, aveva cercato di convincere l'alfa a lasciarlo camminare, ma lui si era rifiutato categoricamente con un 'Devi riposarti! Porti il nostro bimbo in pancia!'

Se già fa così i primi giorni non immagino come sarà al nono o durante il parto.

"Cucciolo? Hai preso la mia testa per uno di quei tamburi cubani?" Ridacchiò Jeongguk, alzando il ragazzo leggermente sulla sua schiena, dato che ancora un attimo e sarebbe caduto di culo sul sentiero erboso.

"Sì! Quanto manca? Voglio rivedere Sihyeon!" Mise il broncio, pensando a quanto si sarà preoccupata. Non erano mai stati lontani per più di un giorno e iniziava a sentirne la mancanza.

Essere così attaccati alla propria sorellona che era più forte e di censo più importante. Quanto poteva sembrare patetico?

Ma la verità era che Taehyung era molto attaccato alla ragazza.

Era sempre stata lei a difenderlo da tutto: i maniaci in mezzo alle vie del paese, i vari commenti sul suo corpo, sulla sua natura e tanto altro.

Jeongguk continuò a camminare per un'altra mezz'ora in completo silenzio, visto che Taehyung si era stufato di usare la sua testa come tamburo. Ma preferì usarlo come cuscino.

"Ecco il villaggio di Deucalion." La sua voce lo fece risvegliare improvvisamente e smise di giocare con il lobo del suo orecchio. Deglutì e tremò per la paura di incontrare di nuovo gli alfa. Jeongguk percepì la sua paura e fermò i propri passi.

"Cucciolo." Lo fece scendere dalla sua schiena, per poi voltarsi verso di lui e prendergli il viso tra le sue calde mani. "Non ti possono fare nulla ora, okay? Non avere paura."

Gli schiacciò le guance, facendolo sembrare un pesce e poi gli lasciò un veloce bacio a stampo, facendolo ridere.

Ah. Lo amo così tanto.

Entrarono nelle mura del villaggio, diretti verso la piazza principale, sentendo gli odori dei loro amici e di Deucalion. Quello che non sfuggì a Taehyung fu la mancanza di un odore in particolare.

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La schiena di Taehyung  era appoggia alla parete, mentre la lettera, che fino ad un secondo prima, aveva tra le mani, era a terra.

Sihyeon lo aveva abbandonato, senza nessuna motivazione valida. Perchè l'aveva fatto?

Le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance, mentre con le dita tremanti raccolglieva quel foglio per rileggere le parole scritte male e velocemente.

Hey Taehyung-ie.
In questo momento, mentre leggi questa breve lettera dalla scrittura quasi incomprensibile, ti stai chiedendo dove io sia finita, vero?
Sei tornato al villaggio di Deucalion e non mi hai visto. Cosa hai pensato?
Che ti ho abbandonato senza motivo?
Non è così fratellino mio!
Un motivo per il mio cambiamento di cammino c'è ed è assolutamente valido, ma non voglio parlartene attraverso uno stupido foglio.
Ho bisogno di sapere e di chiarire tutti i dubbi che da tempo stanno assalendo il mio cervello.
Andarmene senza dire nulla a nessuno è stato molto probabilmente sbagliato, ma ho seriamente bisogno di sapere e di mettere in ordine la mia vita.
È tutto così complicato, Tae.
Ti vorrei chiedere un favore. Saresti disposto a farlo per me? La tua sorellona?
Non venire a cercarmi.
Devo compiere questo da sola.
E rimani con Jeongguk. È la tua ancora in questo momento.
E non piangere! Non sopporto sapere che delle lacrime possano rigare il tuo meraviglioso viso.
Tornerò presto. Non preoccuparti per me. Sono capace di badare a me stessa e lo sai bene.

Ti voglio un mondo di bene,fratellino.

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