3. Una nuova famiglia

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" Allora passerotto, ho letto che hai studiato scienze" disse Robert attento alla guida del suo fuoristrada . Era una jeep di un modello ad Elly sconosciuto, di bel verde bottiglia acceso. Probabilmente ne aveva fatta di strada quel mezzo, sembrava un vecchio pezzo d'epoca . Ogni fosso sembrava di stare su un tagadà.

"Ho fatto il liceo, scienze naturali per la precisione" si vantò la ragazza cercando di mettersi comoda e sottolineando il suo orgoglio nella sua scelta scolastica uguale a quella del padre.

"Tutta tuo padre" sorrise l'uomo fiero, lei ricambiò felice. Era entusiasta nel vedere dove il padre aveva vissuto da solo per tanti anni, questo l'aveva resa triste quando pensava a lui. Almeno la madre aveva Kate, mentre lui era sempre stato da solo.

" C'è molta strada ancora?"

" Abbastanza, ti ho detto che vivo in un villaggio sperduto"

Elly osservò il cellulare che non dava più campo ormai da quando aveva lasciato l'America , la mamma probabilmente si trovava in una valle di lacrime e aveva avvisato la polizia del sua scomparsa.

"Già ma spero che i telefoni prendano altrimenti la mamma..." azzardò a dire. Ma era bene parlarne

"A proposito, come sta? Ha ricominciato in qualche modo la sua vita?" tornò serio l'uomo. A differenza della madre aveva Robert aveva sempre chiesto di lei nelle lettere che si scambiava con la figlia.

" Tutto si è fermato diciotto anni fa papà, mi sembra che lei ti avesse avvertito!" rispose severa la figlia. Non aveva intenzione di sembrare sgarbata e non voleva giudicare le scelte dei loro genitori ma tutta quella storia le sembrava stupida ed egoista da entrambe le parti.

" Mi dispiace tesoro ma.."

"Lo so, non c'è bisogno che tu dica niente" chiuse la discussione sul nascere. Non voleva avere dibattiti o tantomeno giudicare la loro vita. Avevano fatto una scelta entrambi e in fondo ogni scelta porta a delle conseguenze, buone o cattive che siano.

Mentre rifletteva sul come non discutere della separazione dei genitori, finalmente intravide una casa in muratura. Era piccola ma era una bella casetta di campagna, poi un'altra e un'altra ancora. Elly sorrise nel vederle. Erano carinissime casette in mezzo al nulla, tutti i comignoli buttavano fuori fumo ed Elly sognò ad occhi aperti una bella poltrona, un buon libro ed il fuoco caldo accanto a se. Arrivarono così al villaggio, poco più distante l'uomo parcheggiò il furgone davanti all'ingresso di un'altra graziosa casa con mura in pietra, ben fatta e con tendine bianche ricamate. Sembrava una casetta per gli gnomi, perfetta per loro.

<E' un amore> Pensò. Era proprio come l'aveva immaginata, anzi molto più curata in effetti per avere delle tendine così belle.

" E' meravigliosa, perfetta per due persone" gli disse pronta a catapultarsi fuori dall'auto

-"A proposito di questo Elly, c'è una cosa che non sai... " la bloccò il padre

Elly lasciò cadere la mano che era pronta ad aprire la portiera, quando notò una bella donna sull'ingresso aprire la porta della casa di suo padre. Forse fu in quel momento che capì realmente ma scacciò subito via il pensiero giocando con l'ironia

"Chi è quella donna che sta aprendo la porta? Hai anche una cameriera?"

Notò il padre serio e il suo volto si spense. Aveva ragione, la sua teoria era esatta? Come aveva potuto fare una cosa simile?

" No. Ecco vedi... prima ti chiedevo se in qualche modo tua madre avesse ricominciato... " fece una pausa per continuare timoroso " perché io l'ho fatto".

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