2. Il biglietto che le cambiò la vita

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2. Il biglietto che le cambiò la vita

18 anni dopo....

"Mamma.. andiamo, ti prego alzati" brontolò Elly dopo l'ennesimo richiamo alla madre. Esausta si lasciò cadere sul letto accanto Kate, l'aveva chiamata per ore pregandola di alzarsi ma quella non ne voleva sapere.

Elly e la madre si erano trasferite qualche mese dopo la partenza di Robert. Si erano trasferite in un appartamento più piccolo e meno al centro, così che l'affitto non costasse uno stipendio intero. Kate non lavorava più nell'azienda di tessuti d'alta moda. Aveva dovuto lasciare il lavoro per prendersi cura di Elly e lavorare solo durante le ore scolastiche della figlia come sarta in un negozio di abiti da sposa.

"Si tesoro, sono sveglia giuro stavolta mi alzo.." sbadigliò la donna cambiando posizione

Kate era cambiata molto dalla separazione del marito. Era diventata una donna dal carattere forte e non si faceva intimorire da nessuno ma si era anche lasciata andare. Ogni sera la passava con un calice di vino e una bottiglia di quella preziosa cantina che tanto adorava quando ancora viveva insieme al marito. Sfogava la sua rabbia e il suo dolore comprando abiti alla moda, era capace di chiedere un prestito pur di avere l'ultima borsa firmata.

<scommetto che questo lui può permetterselo> diceva quando comprava qualcosa di valore . Probabilmente gli mancava terribilmente ma non lo aveva mai più ne cercato, ne nominato il suo nome. Elly sapeva quanto la madre stesse male e quanto aveva rinunciato per lei, per questo si sentiva come un peso nella vita di Kate.

Elly guardò l'orologio che portava al polso

<cavoli è tardi!> pensò

"Mamma devo andare. " scattò in piedi "MA vedi di alzarti o farai tardi a lavoro anche tu." Le ricordò la figlia. Elly chiuse la porta di casa. fece un bel respiro e si avviò a piedi per quella che era la strada che conduceva in panetteria.

Era una bellissima mattinata di dicembre ed il sole era caldo e piacevole. Amava lasciarsi accarezzare da quel tepore. Sorrise socchiudendo gli occhi e godendosi il momento mentre piano camminava sul marciapiede fino ad arrivare alla metro. Quando prese le scale per raggiungere il sottosuolo, il sorriso le si spense e venne travolta dalla folla che correva verso ogni direzione. Odiava quel posto. Buio, sporco e pieno zeppo di gente incivile pronta a spingerti pur di assicurarsi un posto. Mise le cuffiette e attivò la playlist dopo essere salita sulla metropolitana. Ovviamente, come al solito non c'erano posti a sedere

< Un gentiluomo farebbe accomodare una signora!> pensò fra sé in maniera arrogante storcendo il naso.

Si trovava in piedi e a mala pena riusciva a reggersi, mentre un ragazzo delle superiori era intento a chattare seduto comodamente su ben due sedili . No, Elly non aveva dubbi. Odiava quel posto e tutti i suoi incivili.

Un posto che adorava alla follia però c'era.

"Buongiorno Elly" disse Anna Allegra dopo che l'amica entrò in panetteria. Era una simpatica ragazza dai gusti semplici. Poco più grande di Elly, era la proprietaria della panetteria dove lavorava e sua amica da sempre.

"Buongiorno Anna " ricambiò il sorriso

"Come stai? Ti vedo strana" Anna notava ogni cosa.

"Dopodomani è il mio compleanno" disse Elly coprendosi la faccia

"E allora? Tutti invecchiano prima o poi" sorrise ancora poggiando sul banco un vassoio colmo di biscotti

"Già ma cosa sto facendo della mia vita?"

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