Dopo aver ascoltato la discussione di Thomas e del padre si era infilata nuovamente sotto le coperte e finalmente era riuscita a riprendere sonno. Qualche ora dopo, i raggi del sole la svegliarono. Era piacevole starsene a letto, la confusione della città sembrava essere sparita, nemmeno la domenica c'era tutto quel silenzio, nemmeno quando ci fu lo sciopero dei mezzi. Sollevò le braccia stiracchiandosi e sbadigliando. Aprì la finestra ed il freddo la percorse, osservò il panorama e respirò a pieni polmoni per la prima volta aria pulita, poi venne distratta da qualcosa o meglio qualcuno. Sotto di lei notò che affiancata alle mura della casa c'era una piccola stalla e da lì riusciva a vedere chiaramente Thomas. Lo osservò mentre tagliava più legna che poteva con la sua ascia.
" Che energia di buon mattino!" pensò lei. Chiuse la finestra ed iniziò a prepararsi.
Si cambiò di fretta indossando i vestiti più comodi che aveva portato ovvero dei jeans ed un largo maglione azzurro ma per le scarpe era stata la madre a decidere.. delle belle scarpe da tennis nere e bianche in pelle lucida..
"che si abbinano su tutto" le aveva detto. Immaginò nuovamente la scena della madre che gliele mostrava. Probabilmente erano costose, forse l'aveva fatto per far vedere a suo padre che erano riuscite a cavarsela da sole, che stavano bene e non gli mancava nulla.
Si guardò allo specchio e legò i capelli, un leggero tocco di mascara ed era pronta. Le piaceva tutto tranne le scarpe altamente fuori luogo. Lasciò la camera per dirigersi in cucina dove Juliet lavava i piatti pensierosa. Non la notò nemmeno arrivare.
"Buongiorno" disse. Aveva deciso di provare almeno a ricambiare la gentilezza che le aveva mostrato.
"Oh buongiorno" si voltò "scusami non ti ho sentita arrivare" sorrise la donna chiudendo il rubinetto. Si affrettò ad apparecchiare la tavola ed Elly l'aiutò
" Mio padre sta ancora dormendo?" chiese
"Oh no, lui è andato ad accompagnare Elly a scuola" disse " Mi dispiace non averti aspettata per la colazione ma ci alziamo molto presto. Dovrai mangiare da sola" continuò dispiaciuta
"Ma sono le sette e mezzo del mattino!" disse seria quasi come se si sentisse presa in giro
"Bhe ci vuole circa un'ora prima di arrivare al paese più vicino, qui al villaggio non ci sono scuole. Preparo dei punkake"
"No, non disturbarti.. va bene un bicchiere di latte"
"Oh quello non ci manca di certo!"? sorrise la donna asciugando l'ultima tazza rimasta da sistemare.
"A proposito" disse Kuliet sedendosi di fronte a lei "Potresti andare giù alla collina per quella chiamata" sorrise, ricordandole della chiamata del giorno prima. In effetti, non aveva ancora guardato il telefono. "chiederò a Thom di accompagnarti prima di andare a lavoro"
A quel pensiero si vergognò terribilmente. Chissà cosa le avrebbe detto quel fanatico durante la strada. Se doveva andarci avrebbe trovato la strada da sola.
"No no davvero" si affrettò a dire dopo un colpo di tosse. Anche il latte le era andato di traverso al sentir di quella proposta "troverò da sola la collina, in fondo ci sono passata ieri" disse riprendendosi
"Non sopravvivresti cinque minuti da sola li fuori" disse Thomas entrando dalla porta della cucina "Soprattutto con quelle scarpe da ragazza di città" continuò osservandole i piedi e incrociando le braccia. La osservò da testa a piedi con aria da giudizio
"Thom non essere scortese.." Juliet lo rimproverò
"No, ha ragione ma è il solo paio che sono riuscita a portare in un bagaglio a mano.. sai com'è, il bagaglio in stiva si pagava a parte e al momento della prenotazione" rispose Elly con tutta l'arroganza che riusciva a tirar fuori, non prima di aver storto il naso infastidita.
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Una Ragazza Di Città
RomanceATTENZIONE : storia in revisione. Ellen. Nata in una grande città da due genitori che non facevano altro che litigare, fino a quando non arrivò il divorzio. Qui la sua vita cambia completamente, il padre che tanto ha amato si trasferisce in un villa...