Vivevo di sesso e letteratura, respiro che mandava in subbuglio il cuore disegnando tra le sue pareti insanguinate le iniziali della felicità.
No.
Non ero di quella stoffa nel profondo di me stesso – non ero come chi sa d'amore una volta soltanto.
Vivo nella luce rossa di questo fiore notturno, ma io vado avanti – un po' novizio, un po' veterano, con l'anima errante che ora si muove oltre l'orizzonte di nere praterie e l'artificio dell'uomo sotto stelle invisibili.
29/09/18
-B.G.