Il niente intorno a noi avanza, e anche quel poco di vita si spegne nel mare oscuro della solitudine alta e insuperabile come mura di cinta.
Piove.
Ancora.
E una fugace apocalisse di colori muore ne lgrigiore piatto di una mediocrità rinnovata e sfacciata.
Le nuvole solcano il cielo infuriato dai venti, e una luce verde bagna una via che conduce sempre in qualche luogo dimenticato o troppo affollato.
È misera ogni speranza rimessa nel genere umano sempre più lontano da se stesso.
Arriva la compagnia di una donna.
Mi sorride, è gentile, ma io sono lontano– recluso nell'inferno di me stesso e le mie muse che banchettano con le mie carni, e mi strappano l'anima dal petto – amore e morte fusi in un abbraccio.
Un urlo silente come la pace sulle montagne.
Il cuore è in difficoltà.
La sento morire tra gli scatoloni e l'odore del caffè ormai freddo.
Mi muovo.
Sono sempre più lontano e nessuno lo vede.
Non c'è gloria in questa morte, solo premi alati davanti alla finestra e il bambù massacrato dal sole.
Miseria in vita, miseria anche nell'eternità e per essa.
Ci aggrappiamo alla fiducia come gatti su lbordo di una vasca da bagno piena d'acqua e sapone, e amiamo persone che non ci amano, uccidiamo chi ci ama, viviamo in una tristezza che ostinati e distratti ci sforziamo a chiamare gioia, e io che michiedo dov'è la via d'uscita se mai c'è stata, se ogni passione è delitto, e ogni delitto un pezzo d'anima che muore.
Tutto brucia, si scioglie sfuocato e avanzadistorto.
Ho bisogno di respirare ancora, ma nessuno mi ha insegnato come si fa, e attenderò la morte alla stessa maniera in cui ho atteso la vita mentre un tizio mi chiede indicazion ifacendomi gesti dalla finestra, e dentro me si accende un fuoco che ingoia tutto e non trova la ragione, nemmeno gli occhi di una donna.
Bisogna aggrapparsi a qualcosa o l'inferno è già qui.
Luci fioche fanno capolino mentre la notte sussulta inquieta e fredda come una donna d'altri tempi che ama passeggiare tra i vigneti senza scomporsi, sorridente e preziosa quando qui e là l'aria frizza d'aceto e di agrumi fino a tarda sera, quando ogni preoccupazione muore nell'abbraccio del sonno.
Una piccola carezza arriva quando meno te l'aspetti, a notte fonda, sotto la pioggia fitta e gelata.
È ancora l'amabilità insistente e meravigliosa di una chioma dorata e un sorriso perfetto.
Mi attraversa la mente lottando control'ombra di un albero spoglio dipinta dalla luce sulle pareti delle case.
E il mio cuore si scioglie davanti al fuoco vivo della luce verde e l'amore ideale di una sconosciuta che abbraccia sua figlia – un pezzo di vita in una bolla di cristallo ,delicata come l'argento dei fiori che non conoscono la morte.
Ho imparato quaggiù che l'insoddisfazione diventa odio, che l'amore si accende quando un'altra luce smette di brillare.
Ho imparato che è tutto un macabro rituale che non conosce tempo, e che mi accompagnerà fino a quando verrà anche il mio momento, e svanirò dissolto nella morte di un ricordo.
02/03/18
B.G.