•3상 Gelosia

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Taehyung accelerò il passo velocemente, facendomi alzare gli occhi al cielo.Uscì dall'edificio sbattendo la porta, poi con un colpo di chiave aprì la sua auto costosa e salì a bordo senza aspettarmi. Lo imitai e rabbrividii mentre chiudevo lo sportello, lui invece,  furioso, mise  in moto e partì velocemente, senza degnarmi di uno sguardo o una parola.

«Seriamente, Taehyung?»
Gli domandai sbuffando.
Non distolse lo sguardo dalla strada, si limitò a fare spallucce nel frattempo che imboccava l'uscita della via principale, quella diretta verso casa mia. Sembrava non voler fare il nostro solito giro in macchina insieme prima di andare a dormire, e questo stava a sottolineare quanto fosse arrabbiato con me.

«Seriamente, Iseol? Cosa stavate facendo? Soli in classe voi due, a parlare della sua vita come se a te importasse qualcosa?» sbraitò premendo sull'acceleratore un'altra volta, faceva smorfie infastidite intanto che la strada passava veloci da fuori i finestrini. Pioveva ancora ma per fortuna dentro la sua auto c'era caldo, grazie alla stufa accesa.

Distolsi lo sguardo dal suo viso perfetto, di cui ero tanto innamorata, per guardare a mia volta la gli alberi sfrecciare come fulmini. Sempre la stessa storia, non capiva quanto per me non esistesse nessuno all'infuori di lui e che gli altri erano semplici amici.

Se solo potessi tornare indietro nel tempo, cambierei ogni cosa. Invece, allora, non avrei mai immaginato che una cosa tanto grande sarebbe accaduta da lì a poco.

«Stavo solo cercando di essere amichevole con lui. È nuovo, non conosce nessuno...» mi giustificai.
«Ti ricordi che hai un ragazzo o no? Cos'è questo per te? Solo un gioco? Volevi essere amichevole? A me ci pensi una volta tanto?»
Le parole arrabbiate di Taehyung mi spezzarono il cuore in tanti pezzi. Seriamente dubitava del mio amore per lui?

Chiusi gli occhi, nel tentativo di trattenere le lacrime, e alzai lo sguardo sul suo.
«Mi spieghi perché fai tanto il geloso, se sai che non ti cambierei mai con nessuno? O hai solo voglia di litigare?»

Gli domandai arrabbiata, sistemandomi lo zaino in spalla quando Taehyung iniziò a rallentare per parcheggiare l'auto davanti casa mia. Si slacciò la cintura di sicurezza e fece un profondo respiro voltandosi in mia direzione. La luce di un lampione illuminava per metà il volto abbronzato di Taehyung, un occhio era esposto alla luce e sembrava più chiaro dell'altro, mi diede l'impressione di immergermi per metà all'interno di quelle piscine fatte di miele.

«Ho voglia di litigare? A me sembra tanto che quella sei tu. Sai benissimo che sono geloso! Così come lo sei stata tu l'anno scorso quando mi hai visto parlare con So-Yeon in ospedale, e a quei tempi noi non eravamo nulla»
Esclamò arrabbiato.

Scocciata misi le mani tra i capelli e mi voltai verso di lui. Mi incantava sempre così tanto. I capelli mori gli stavano talmente bene che sembrava un angelo. Era proprio bello, perché mai avrei dovuto cambiarlo con un qualsiasi seoulliano se lui era il meglio che potesse capitarmi?

Mi faceva male litigare con lui, ma di più mi feriva il fatto che non capisse che per me, oltre lui, non esisteva nessun altro. Che era l'unica persona di cui ero innamorata e che nessuno mai avrebbe preso il suo posto. Nessuno. Perché non riusciva a capirlo?

«Ti stai arrabbiando solo perché ho parlato con un amico!» alzai la voce arrabbiata, facendogli sbarrare lo sguardo.

«Hai fatto lo stesso l'anno scorso! Anch'io avrei considerato So-Yeon un'amica se solo non avessi fatto quella scenata in ospedale correndo via come una bambina!» gridò anche lui, voltandosi aggressivamente verso la parte opposta dalla mia.

«Perché stai parlando dell'anno scorso? Sai quanto mi ha fatto male e tu ne parli?» gli chiesi sfregandomi gli occhi che pizzicavano per le lacrime che minacciavano di scendere.

Il mio ragazzo abbassò lo sguardo dispiaciuto mentre io agitavo la testa. Lui sapeva che le vicende dell'anno prima erano come un buco doloroso sullo stomaco. Era la mia debolezza più grande, e lui ne parlava ogni volta che ne aveva occasione per ferirmi. Non lo faceva perché era cattivo, solo per far valere le sue ragioni più delle mie.

«Ci vediamo domani» dissi uscendo dall'auto quando il silenzio si portasse.

Taehyung si passava una mano tra la chioma scura e sospirava.

«Iseol...» gli sentii dire prima di chiudere lo sportello, ma arrabbiata non lo ascoltai.

Mi trascinai davanti casa mia ed aprii il portone. Con il cuore piccolo e le lacrime che mi rigavano la faccia posai la borsa a terra e mi precipitai in camera mia. Mi chiusi dentro e sbuffai infastidita quando il suono della notifica di un messaggio mi fece sobbalzare.

Senza nemmeno la voglia di farlo, presi l'aggeggio tra le mani e guardai lo schermo luminoso, leggendo il messaggio che avevo appena ricevuto e sorridendo mentre una lacrima mi rigava il volto.

TaeTae:
Scusami, lo sai che ti amo.

The devil lives in Seoul|Kim Taehyung🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora