53.상 Sirene

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Non vidi altra soluzione. Tanto quei pensieri annebbiavano la mia mente da troppo tempo. Non c'era altra scelta, non potevo lasciare che Sehun mi uccidesse, avevo troppa paura di quel che avrebbe fatto ad Iseol.

Lo fissai quindi in attesa di una sua mossa, pronto a reagire, quando vidi il suo sorriso maligno trasformarsi in un'espressione di paura terrificante.
Pallido in viso sbarrò lo sguardo, continuando a tenere quella pistola puntata contro di me. Era come se avesse visto un fantasma. La paura gli si leggeva in volto, per me era come un libro aperto. Ero sempre stato un grado di leggergli dentro. Per quanto intelligente fosse, lui, non era ma riuscito a nascondere che odiava avere paura. Ed era il sentimento che stava provando in quel momento.

Prima di voltarmi a guardare cosa lo stava rendendo così terrorizzato abbassai lo sguardo sulla mia ragazza, aggrottando la fronte per la sua espressione esterrefatta. Ma che diamine stava succedendo? Mi voltai perplesso, sbarrando anch'io lo sguardo quando vidi mio fratello Mark con la pistola in mano, puntata contro la testa di Oh Sehun. Le lacrime gli rigavano il viso ed il suo sorriso era amaro e grato allo stesso tempo.

<<Che stai facendo, Mark?>> gli domandò con la voce che tremava il moro, con ancora l'arma puntata contro il mio petto.

<<Mi dispiace ma non ti lascerò uccidere mio fratello.>> disse in risposta, facendogli cenno con la testa verso la porta, incitandolo ad andarsene e l'arma stretta tra le mani.

<<Stai scherzando? Sei venuto qui in Corea solo per vendicarti di tuo padre... non pensi che la morte dell'amato figlio, la persona a cui teneva molto più di te, possa essere la vendetta migliore che tu possa mai aver desiderato?>> gli chiese ancora più terrorizzato, fissandolo incredulo.

Iseol spalancò gli occhi.

<<Fratello?>> domandò incredula, facendomi posare lo sguardo sul suo.

<<Ti spiego dopo...>> sorrisi, voltandomi di nuovo verso Mark.
Quella situazione iniziava a non piacermi.

Il ragazzo agitò la testa, con le lacrime che gli rigavano il viso che tanto mi somigliava...

<<Non è mica colpa di Taehyung se nostro padre fu costretto ad un matrimonio combinato... posso accettare che lui abbia deciso di sposare la persona che amava, ma non il fatto di avermi sempre visto come una disgrazia. Ma questo, vedi, è una cosa che riguarda me e lui. Tu non c'entri, così come non c'entra mio fratello. Te lo dico una sola volta... va via e lascia stare Taehyung ed Iseol.>> la voce di Mark era calma e lacrime salate bagnavano la mia faccia.
Come aveva potuto mio padre fare una cosa del genere? Dimenticarsi di avere un altro figlio... consideralo una disgrazia... non avermi mai detto di avere un fratello...

<<Quello di cui mi pento adesso è di aver dato ascolto ad una persona come te... ma, ormai, è tardi. Il minimo che possa fare è proteggerli dopo tutto quello che ho fatto... Iseol, mi dispiace tanto per quello che ho combinato. Ho approfittato della tua amicizia, ti ho messo in trappola. Spero tu possa perdonarmi.>> sorrise alla ragazza che, ancora sanguinate sul pavimento, in lacrime abbassava lo sguardo.

<<E Taehyung... scusa se ho baciato la tua ragazza... e per averti messo in questo casino. Spero che noi un giorno possiamo essere davvero fratelli... lo spero con tutto il cuore.>> Mark rivolse uno sguardo sincero a me facendomi sorridere, poi guardò con odio Sehun e caricò la pistola.

<<Vedi, io non voglio essere condannato e passare i giorni lontano dalla mia famiglia... te ne vai o mi devi costringere ad ammazzarti?>> la sua voce aveva una nota grave, mentre Sehun sorrideva quasi come un pazzo con la pistola stretta tra le dita.

The devil lives in Seoul|Kim Taehyung🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora