60.상 Nuova Vita

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Mark's Pov

Iseol aspettava un bambino... lo avevo sentito dire al dottore mentre parlava con l'infermiere in corridoio, dopo l'operazione, mentre stavo cercando di scappare dall'ospedale per correre a Seoul.
Dissi quelle ultime parole a Taehyung, forse preoccupandolo dato che non gli avevo detto quello che era successo esattamente, e scappai da mio padre.
Il processo era andato bene, mio fratello era stato scagionato e nessuno sarebbe stato condannato.
La cosa mi rendeva felice... ma io ero arrivato a Seoul per un motivo ben preciso e, nonostante avessi saputo altre cose nel frattempo, il mio unico obiettivo era quello di parlare con mio papà...
Chiedergli perché non aveva mai voluto vedermi, chiedergli perché mi aveva sempre considerato solo una disgrazia.

Il nome Kim Jin-Woo era vivo nella mia testa.
Non l'avevo mai dimenticato, era come indelebile sulla mia pelle, nelle mie emozioni e nei miei ricordi.
Da quando avevo sentito quel nome uscire dalla bocca di Sehun, Jin-Woo, era come se avessi sempre conosciuto quel nome... non vedevo l'ora di incontrarlo per la prima volta nella mia vita dopo diciotto lunghi anni.
Mia madre non era molto d'accordo sul fatto che volessi andare da lui per incontrarlo, quando partii da Taiwan per la Corea, ma l'avevo rassicurata dicendole che volevo semplicemente scambiarci due chiacchiere e che se non voleva dirmi il suo nome l'avrei trovato da solo.
Finimmo col fare una scommessa infantile... Lei non mi avrebbe detto il nome, se lo trovavo da solo vincevo io... se non lo trovavo ovviamente vinceva lei.
Non scommettemmo nulla in particolare... io e mia madre eravamo molto poveri, l'unica cosa che ci dava la motivazione per andare avanti era l'amore che provavamo l'uno nei confronti degli altri, e basta.
Partire per Seoul fu difficile... dovetti raddoppiare i miei turni al ristorante dove lavoravo e dovetti cercarmi un secondo lavoro la sera, per riuscire a procurare il cibo per me e mia madre.
La cosa mi rendeva sempre arrabbiato, e fu grazie a questo che la mia motivazione aumentò.
Dovevo trovare mio padre e dirgli tutto quello che pensavo.
Che per colpa sua io e mia madre eravamo nella miseria più totale... che io lo odiavo come forse non avevo mai odiato nessuno.

Scappai quindi verso la casa di Taehyung... se ero fortunato l'avrei trovato lì, magari alla ricerca del figlio che era scomparso negli ultimi due giorni...
Corsi come un pazzo per quella strada che sembrava infinita ed ansimai stanco quando mi fermai davanti al cancello di casa Kim.

Rimasi piuttosto incantato per la bellezza di quella casa... era la più bella che avessi mai visto.
Nonostante fossi passato molte volte da lì, la notte, quando seguivo Taehyung sottordine di Sehun per lasciare i post it con le minacce, non mi ero mai reso conto di quel giardino bellissimo che sovrastava la veranda di casa Kim.
Era semplicemente bellissimo...

Il cancello bianco era semi aperto e, senza pensarci due volte, entrai dentro e mi precipitai dentro quella dimora meravigliosa.

Anche la porta d'ingresso era semi aperta, entrai quindi dentro e tesi l'orecchio, in attesa di sentire un qualche rumore, un qualcosa che mi desse la certezza che ci fosse qualcuno.

<<Che hai detto, Ji-Yong? Taehyung è stato condannato per duplice omicidio?>> la voce che parlò era molto bassa e vellutata, della stessa tonalità di quella di Taehyung... era forse mio padre?

<<Già. Non so te, ma io me la squaglio. Sono un sicario, non penso che al giudice farà piacere sentirsi dire che sono a piede libero, a Seoul. Anche se quello di uccidere Iseol sarebbe stato il mio primo incarico, penso che tuo figlio si sia fatto scappare dalla bocca che un certo G-Dragon ha minacciato la sua ragazza.>>

La seconda voce era molto giovane, parecchio alta e chiara.

Sentii il leggero frastuono di una valigia strisciare sul pavimento, poi la voce bassa parlò ancora una volta.

The devil lives in Seoul|Kim Taehyung🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora