The devil lives in Seoul|Kim Taehyung🥀

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Iseol's pov

Era passata una settimane dal matrimonio di Taehyung... una settimana da quando non lo vedevo.
Quei giorni erano stati difficilissimi per me... vivere con il peso di quel matrimonio nel petto, con la consapevolezza che non l'amava però, ma con il dolore che non avremmo più avuto la possibilità di stare insieme anche se ci amavamo faceva malissimo.
Quell'ingiustizia era stata un duro colpo per noi... non riuscivo ancora a credere che qualcuno aveva desiderato così tanto la nostra infelicità, soprattutto pensando che quella persona era proprio il papà di Taehyung...
Chissà perché ce l'aveva tanto con me, ma forse la risposta la conoscevo... ero comunque la figlia del comandante Song, probabilmente provava ancora molto rancore per la persona che aveva negato la giustizia alla persona che amava.
Sospirai grattandomi la testa distratta, con il cuore ancora molto dolorante a causa di tutta quella situazione, ma leggermente più leggero grazie alle persone che mi erano state accanto in quei giorni... Jennie, nonostante avesse continuato a rinfacciarmi che me l'aveva detto di non fidarmi, mi aveva confortato tanto... così come lo aveva fatto Mark, seppure mi era sembrato molto distaccato in un primo momento, ma poi era tornato il ragazzo solare di sempre. Aspettava ancora una mia risposta, ma in quei momenti miei di più totale sconforto non mi aveva chiesto nulla... e gli ero profondamente grata.
Non sapevo ancora se ero pronta ad una nuova relazione... o meglio, se ero pronta a dire addio a Kim Taehyung.
Solo pensare quel nome mi faceva mancare il respiro, ma speravo che piano a piano avrei imparato a non farci più caso.

Comunque per le strade iniziava a farsi sentire l'aria natalizia, il giorno di Natale era vicino... e mentirei se dicessi che non ci stavo male al fatto che l'avrei passato da sola... speravo di far un bel regalo a Taehyung, di mangiare insieme la torna di Natale, di passeggiare sotto il cielo stellato, con le strade colorate dalle luci dei negozi ed in giro per Seoul... non avrei di certo mai pensato che sarebbe successa una cosa così grave come un matrimonio combinato.
Che vita crudele la mia...

<<Iseol? Mi stai ascoltando?>> la voce di Mark mi fece sobbalzare, presa dai miei pensieri com'ero, e spaventata feci cadere la matita che stavo inconsciamente rosicchiando, mettendomi poi una mano sul cuore.

Avevo completamente dimenticato di trovarmi a scuola, in classe, a lavorare ad un progetto sulla mafia.
Ogni cosa mi ricordava il moro... anche se non erano cose che esattamente dovrebbero ricordati una persona.

<<Scusa, dicevi?>> domandai riprendendomi, guardando il nostro foglio bianco e sospirando stanca.
Dovevo smetterla di pensare a Taehyung. Era ormai tutto finito.

<<Ti dicevo che potremmo dare una rapida introduzione alla mafia, iniziando a parlare dalla seconda guerra mondiale e lo sbarco degli alleati in Sicilia, che portò alla rinascita della mafia e che fece cadere l'isola nelle mani di quel mirino... e poi parlare anche di quella presente in Corea e sopratutto a Seoul... credo che anche quella in Giappone dovrebbe andare bene.>> fece spallucce il moro, iniziando a scrivere degli appunti sul foglio e voltandosi a guardarmi non appena non ricette risposta.

<<Iseol, mi ascolti o fai solo finta di farlo?>> mi chiese ridendo, posando la matita sul figlio e voltandosi a guardarmi un'altra volta.

Agitai la testa nel tentativo di allontanare quei pensieri che mi facevano male dalla testa e sorrisi di nuovo al moro che fece lo stesso, guardandomi negli occhi con un sorriso bellissimo.

Il più bello che mi rivolgevano da quando l'amore della mia vita si era sposato con un'altra... o meglio, da quando si era messo con un'altra.

<<Scusami, è che sono solo un po' distratta. Mi riprendo subito, scusami ancora.>> dissi sistemandomi meglio sulla sedia e prendendo la matita che avevano fatto cadere a terra, concentrandomi poi sul foglio in cui Mark aveva già iniziato a scrivere i suoi appunti.