Nero
Flashback
<<Cavolo parla, cavolo>> sento lacrime versarsi pesantemente per tutta la mia guancia, scuoto ripetutamente il suo corpo ma non da segno di vita, rimango a guardarlo mentre con le labbra sussurra e mima qualcosa. Qualcosa che inizialmente non comprendo ma che lentamente mi entra nella testa e soprattutto nel cuore come un macigno troppo pesante. L'ha detto, ma questo volta non potrà mai più ripetermelo.Respiro pesantemente mentre apro gli occhi lentamente, credo di aver perso le conoscenze ma neanche per tanto tempo essendo che l'incubo è durato meno del dovuto
<<Stai bene?>> una voce maschile si fa spazio ovattata nelle mie orecchie , mi volto e osservo i suoi occhi verdi che mi scrutano e solo adesso noto le sua braccia tatuate avvolte attorno al mio fianco che mi stringono strette, mi tiro su, vedo che lui compie i miei stessi gesti però in cambio lui posa immediatamente i suoi occhi verso il mio fianco, abbasso velocemente lo sguardo e noto che la mia camicetta bianca e piena di sangue, sussurro una bestemmia mentre Harry si avvicina lentamente
<<Tu non stai affatto bene>> velocemente mi prende a mo' sposa e mi trascina verso la sua auto mentre velocemente recupera la mia borsa per terra e me la porge, mi ordina di sedermi nel sedile passeggero e lo faccio senza chiedere spiegazioni, il dolore sul fianco piano piano aumenta sempre di più ed io rimango fissa a guardare il nulla, Harry intanto corre un po troppo per le strade e mi guarda di sottecchi mentre stringe con forza il volante
<<Non portarmi in ospedale>> quasi sussurro e lui sbarra gli occhi
<<Cosa?>> chiede sorpreso e perplesso
<<Hai capito benissimo, portami a casa ma non all'ospedale>> non so se mi da retta ma mentre ho ancora gli occhi chiusi non sento più il rumore del motore e la portiera di Harry sbatte pesantemente, poco dopo mi ritrovo di nuovo tra le sue braccia, molto velocemente sento una porta sbattere e capisco che siamo entrati da qualche parte, apro gli occhi ed una soggiorno totalmente diverso dal mio avvolge l'aria circostante, vengo appoggiata su una superficie e apro gli occhi ormai abituata al dolore sul fianco, Harry mi guarda con i suoi occhi verdi molto attentamente
<<Levati la camicia>> mi ordina ma io scuoto la testa
<<Fallo>>
<<Harry non credo che sia il caso>> mi guarda fulminandomi
<<Non fare domande>> dico sbottonando la camicia velocemente e vedo il suo pomo d'adamo abbassarsi ed alzarsi velocemente, mi riguarda di nuovo negli occhi e so che vuole sapere ma non credo sia il momento ne la persona con cui parlare, velocemente prende un kit di pronto soccorso dal cassetto dei medicinali e solo adesso mi accorgo di essere appoggiata sulla lavatrice
<<Ti sono saltati i punti, per tua fortuna so come cucirteli>> si avvicina ed iniziai a fare il suo lavoro mentre stringo i pugni per trattenere un gemito di dolore
<<Come hai imparato?>> Chiedo per smorzare l'aria
<<Mio nonno era medico e mi ha insegnato molte cose e poi da adolescente facevo boxe diciamo abbastanza in segreto quindi ho dovuto imparare da solo a curarmi>> finisce appena termina il suo piccolo aneddoto e ripone tutto nel cassetto, mi aiuta a scendere dalla lavatrice e mi squadra un ultima volta
<<Come te lo sei fatto?>>
<<Quella nuova o quella vecchia?>> rispondo riferendomi alle cicatrici
<<Quella nuova>> sbuffo velocemente e decido di prendere la via più semplice, la verità
<<Mi hanno aggredita>>
<<Cosa?! >>
<<Hai sentito bene, un tizio ha cercato di...>>
<<Di...>> dice mentre strizza gli occhi quasi arrabbiato
<<Derubarmi>> si porta le mani ai capelli e inizia a pettinarli ripetutamente
<<Non è successo nulla, sto bene>>
<<Ti ha ferita, porca puttana, poteva farti di peggio>>
<<Sto bene Harry, sto bene>>
<<Quella vecchia>> abbasso lo sguardo
<<Non credo sia giusto parlarne adesso>> mi riabottono la camicia e mi allontano velocemente ed apro la porta ho bisogno d'aria e penso che abbia capito perché velocemente mi sorpassa, l'appartamento non è diverso dal mio e questo porta a farmi pensare che molto probabilmente sono nella zona dove vivo
<<Tieni >> mi porge un bicchiere d'acqua appena mi siedo ,attentamente, sullo sgabello dell'isola della cucina
<<Non pensavo eri tipa da tatuaggi>> mi scruta attentamente mentre con il suo solito ghigno irritante
Ma sexy
Beve l'acqua nel suo bicchiere
<<Non ne tengo molti >>
<<Quanti ne hai? >>
<<Non saprei, forse otto>>
<<Ne ho visto solo due>> dice riferendosi a quello sul fianco e quello sotto al seno sinistro
<<Allora vedi che non mi hai guardato attentamente >>
<<Oh credimi l'ho fatto, ho anche intravisto qualcosa sotto al tuo reggiseno>> mi fa l'occhiolino e ruoto gli occhi per nascondere un po' l'imbarazzo
<<Tu invece quanti ne hai? >>
<<Diciamo che ne ho così tanti che neanche mi ricordo>> posa tutti e due i bicchieri nel lavandino e solo adesso mi accorgo che non ha più la camicia che aveva in ufficio ma bensi una t-shirt bianca
<<Allora>> si gira e si appoggia al lavandino
<<Mi dirai mai cosa nascondi?>> lo osservo dalla mia postazione
<<Harry non credo che devi entrare nella mia vita solo perché hai visto cosa mi è successo>> ghigna e volta lo sguardo verso la vetrata alla mia sinistra
<<Pensi veramente che sia per quello?>> alza lo sguardo e mi osserva, assottiglia gli occhi e si tende un po in avanti, quasi a cercare qualcosa di oscuro nella mia anima
<<Harry credimi che quello che è successo non era nulla>> dico cercando di convincere più me stessa che lui
<<Sophia, come fai a dire che non era nulla se ho visto chiaramente che un SUV nero ha cercato di investirti, come fai a dire che è tutto normale quando invece sei stata aggredita e so che mi hai detto soltanto una cazzata prima riguardo a il perché del accaduto, come fai a dire che è tutto normale se si vede chiaramente che stai perdendo il controllo della situazione>>Schiacciata, è questa la parola giusta.
Sono rimasta totalmente e inaspettamnete schiacciata dalle sue parole, ma non per il tono alto con cui l'ha detto, bensì per la verità e il senso di preoccupazione con cui l'ha detto.
La verità, perché essa fa male.
La verità, perché essa ferisce, ed io mi sono lasciata abbindolare dal mio subconscio e credere che era tutto perfetto, ma si sa che quando ricontri un pezzo del tuo passato, quando vieni ritravolta dai tuoi errori e dalle tue paure, tutto ti schiaccia, tutto di travolge, tutto ti uccide.Spazio Autrice
Hello babies, sono tornata dopo penso più di un mese ma ho avuto un paio di problemi sia con la scuola che in vita privata, oggi però sono riuscita a pubblicare. Vi volevo chiedere, se possibile , di condividere la storia sui vostri social e di aggiungere delle stelline se vi piace. Sto cercando di mettere tutta me stessa. Se riscontrate errori ortografici per favore ditemelo che io non ricontrollo mai i capitoli eheh :)).
Buon San Valeschifo ai single come me ;).
All the love x
C.
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Abbi cura di me.
Lãng mạnDa certe cose ci si ripara, ci si abituata o ci si scappa. Ed è quello che ha fatto Sophia che è partita con i cocci del suo cuore e si è ritrovata da sola a combattere una battaglia più grande di lei, il dolore. Ma ne dal passato ne dal dolore si s...