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Il telefono inizia a squillare ed io sono in piedi vicino al letto mentre che con una mano mi infilo i miei skinny jeans blu e con l'altra rispondo alla chiamata mettendo il vivavoce

<<Sto da dieci minuti sotto al tuo appartamento>> dice Harry quasi sbuffando, ieri dopo avermi accompagnato ha riconosciuto subito la strada che per quanto ho capito fa ogni giorno per andare a lavoro e così ha insistito o meglio mi ha ordinato di prendere il suo passaggio

<<Sto venendo, mi sto infilando i jeans>> dico mentre allaccio il bottone e prendo una camicia bianca con le righe celesti e me la infilo
<<Che piano sei?>> Dice mentre io mi dirigo velocemente verso la cucina  per spegnere il fornello
<<L'ultimo, perché?>> Mi avvicino velocemente alla vetrata e osservo l'intera  città dal mio appartamento
<<Sto salendo>>
<<No!>> dico con troppo enfasi e la sua risata mi fa ribollire per un momento gli animi
<<Perché mai?>> sento il campanello dell'ascensore che avvisa l'arrivo e mi muovo a staccare il telefono e apro la porta aspettando il suo arrivo mentre mi dirigo in cucina e preparo due tazze,  fortunamente il mio appartamento e abbastanza grande ed anche moderno infatti la maggior parte delle stanze  ha come tema il grigio lucido, il bianco o il nero
<<Sai non credo che dovresti lasciare la porta aperta>> dice mentre la sua figura spunta dal piccola corridoio nella cucina open space che si affaccia al salotto, vedo che si guarda un po attorno e poi posa di nuovo lo sguardo su di me
<<Non è la prima volta che lo faccio, sono l'unica che abita in questo piano>> gli porgo il caffè e mi sbrigo a raggiungere la mia camera dove ho lasciato lo zainetto nero con il computer ed altri oggetti personali, sento i suoi passi dietro di me e lo fulmino un attimo prima che entri nella stanza ma lui non mi da retta ed entra lo stesso
<<Carina>> dice mentre si guarda attorno, ma mi accorgo che posa il suo sguardo sull'enorme bacheca, dove ho un paio di foto pazze con i miei due amici, poi il suo sguardo si posa sulla mia chitarra vicino alla scrivania bianca e poi passa di nuovo su un mini armadio nero appesso accanto alla bacheca, gli si avvicina attentamente ma io lo fermo prendogli la mano prima che riesca ad aprirlo, lui mi guarda stupito di quel gesto ed io lo fulmino
<<Non ti consiglio di toccare le mie cose>> dico mentre lui mi guarda quasi volendo sovrastarmi con la sua superiorità maschile
<<Andiamo Smith, non farebbe male rivelare i tuoi segreti a qualcuno, tutti hanno i loro segreti>>
<<Appunto, sono segreti>> mi osserva un minuto e poi sbuffa,  si porta velocemente il bicchiere alle labbra e prende l'ultimo sorso ed io lo copio prendendo dalle sue mani la tazza ormai vuota e sfiorando un momento le sue grandi mani
<<Noiosa, fai così tanto la misteriosa che credo che sia soltanto una falsa alcune volte>>
<<Oh credimi, sicuramente la mia priorità non è dare all'occhio facendo la misteriosa, ed ora andiamo, ti conosco troppo bene Styles e non vorrei continuare questo discorso>> lui contrae la mascella e mi guarda inespressivo
<<O credimi non vorresti conoscermi veramente>> dice, ma la sua espressione crea in me uno strano senso di curiosità
<<Sai alcune volte ti definisco così egocentrica e terribilmente->>
<<Basta Styles, non voglio star a sentire le tue stupide opinioni su di me>>
Esco fuori dalla camera e mi assicuro che lui mi segua, usciamo velocemente e raggiungiamo la sua macchina, ghigno al fatto che sia una mustang nera del settantadue e sorrido per un attimo ad alcune memorie, entro facendo attenzione a non sbattere la portiera e vedo come il suo sguardo si ferma su di me, sembra divertito e curioso
<<Perché hai quel sorriso in faccia?>> inizia a sfrecciare per le strade di New York ormai come se le conoscesse tutte
<<Diciamo che ho un paio di ricordi che ritornano a galla>> dico mentre l'emozione per la velocità dell'auto per un momento mi fanno sentire libera
<<Oh mio dio, aspetta, non voglio sentire quando è come hai perso la verginità>> sorride divertito ed io spalanco gli occhi alla sua affermazione
<<Perché non sei vergine vero?>> mi chiede curioso
<<Insomma hai più di vent'anni>>
<<Non credo ti interessi Styles, e non sono sicuramente affari tuoi>> dico fredda, lui in cambio ghigna divertito ed io lo fulmino, il mio telefono inizia a squillare ed io mi sbrigo ad afferrarlo 
<<Pronto?>>
<<Ci vediamo presto >> riattacano subito ma a me non serve vedere il numero o semplicemente la scritta sconosciuto , rabbrividisco un momento solo al pensiero del mio passato e Harry se ne accorge perché posa lentamente una mano sulla mia gamba che però ritrae subito quandi si accorge del mio sguardo trucido, non mi sono mai piaciuti i contatti ravvicinati
<<Stai bene?>> Chiede confuso mentre mi guarda con la coda dell'occhio
<<Si>> dico secca, arriviamo davanti all'edificio e mi sbrigo a scendere, raggiungiamo in fretta l'ascensore e vedo che Harry continua a guardarmi ogni tanto
<<Harry sto bene >> gli dico prima di uscire dell'ascensore e mi sbrigo a raggiungere il mio ufficio, stranamente Harry mi segue e si richiude la porta alle spalle, io non perdo tempo a sedermi ed iniziare a fare il mio lavoro
<<Alcune volte penso che io sono il capo e tu l'apprendista>> scarabocchio per testare la mia nuova penna nera ed aspetto la sua risposta, ghigna e si alza avvicinandosi alla vetrata
<<Smith, Smith credo che allora non hai proprio capito chi comanda qui>> cerca di essere serio ma vedo chiaramente la sua fossetta nella guancia sinistra che lo tradisce
<<Infatti credo sia tuo fratello il capo dell'azienda>> lui si gira e alza gli occhi al cielo
<<Okay mi hai fregato però non pensare che succederà di nuovo, stiamo solo uno a zero posso superarti quando voglio>> alza un sopracciglio ed un sorriso malizioso si forma sicuro sulla sua faccia, all'improvviso però la porta viene aperta lentamente ed io sobbalzo soltanto a vedere la figura ormai vicino allo stipite
<<Tu!>>

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