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<<Harry?>> dico sorpresa mentre Niall ci guarda curioso
<<Vi conoscete?>> Dice
<<È il mio capo>> rispondo subito e lui si stacca dalla mia presa per avvicinarsi ad Harry e dagli una leggera pacca sulla spalla
<<Come stai?>> dice Harry rivolgendosi alla amico ma ogni tanto guardandomi
<<Sophia mi ha fatto sentire bene, sono pronto Harry, gli parlerò sta notte stesso>> Harry sbarra gli occhi
<<Niall magari domani mattina e meglio , ora sei un po fuori di te>> lo prende per un braccio e lo avvicina lentamente alla macchina, una volta che lo mette all'interno si avvicina a me infilando le mani dentro le tasche della sua felpa nera
<<Vedo che l'hai fatto ragionare>> sorride sincero ed io ricambio
<<Diciamo che volevo soltanto aiutarlo>> dico veloce, lui sorride ancora di più e vedo mentre il suo sguardo scende un attimo per il mio corpo poi lentamente si allontana verso la macchina
<<Ti serve un passaggio?>> si guarda intorno quasi imbarazzato della domanda ma io gli faccio cenno di no
<<Notte Styles>> dico mentre apre la porta della macchina
<<Notte Smith, ed un consiglio>> annusico per dire che lo sto ascoltando
<<Alcune volte farsi aiutare non fa male>>sale in auto e non perde tempo ad uscire dal parcheggio, io invece non perdo tempo ad avviarmi verso casa che dista all'incirca venti minuti da dove sono.

Forse ha ragione Harry , ogni tanto non fa male farsi aiutare, eppure alcune volte penso che sia la cosa più codarda e stupida da fare, soprattutto essendo che ho sempre affrontato tutto da sola e non vedo perché adesso dovrei farmi aiutare da qualcuno

<<Hey tu>> una voce maschile mi fa voltare senza perdere tempo ed appena che vedo un uomo alquanto tenebroso avvicinarsi mi accorgo di quello che ha in mano
<<Chi sei?>> chiedo indietreggiando piano per prepararmi alla corsa
<<Diciamo solo che ti ho trovata>> a quella sua affermazione in me scatta il meccanismo che mi aiuta a partire verso la mia corsa, che però viene subito fermata dalle mani dell'uomo che non perde tempo ad affermarmi il polso e girarmi lasciandomi uno schiaffo sulla guancia destra, gli sputo in faccia e prima che riesca a fare qualcosa gli lancio un pugno allo stomaco ed un calcio nelle parti basse che lo fa piegare un momento, ed è proprio in quel momento che inizio a correre verso l'appartamento, entro all'interno velocemente ed appena all'interno cado penosamente per un terribile dolore al fianco, mi affretto ad alzarmi ed entro nel bagno, mi levo la maglia ed appena noto una ferita sopra la mia già presente cicatrice non perdo tempo a prendere il mio già pronto kit per emergenze e velocemente ma anche attentamente mi ricucio la ferita, improvvisamente il telefono inizia a squillare ed io lo afferro
<<Pronto?>> sussurro mentre mi fascio la vita, fortunamente la ferita e piccola
<<Hey Sophia tutto bene?>> Harry sembra un po titubante sulle ultime tre parole
<<Si, sto alla grande>> un secondo di silenzio mi fa capire che forse ha capito l'ironia
<<Sicura che stai bene?>>
<<Si si>>
<<Okay comunque volevo dirti che domani mattina ti passo a prendere io>>
<<Okay perfetto>>
<<Okay>> silenzio
<<Notte Smith>>
<<Notte Styles>> stacco immediatamente e mi impegno a vestirmi senza farmi male, sono sicura mi uscirà un livido enorme entro pochi giorni o persino ore sulla guancia.
Cammino lentamente in camera e mi sdraio sul mio comodo letto, una sola frase, però, mi resta in mente, e non sicuramente per il significato ma bensi per il tono dolce utilizzato

Notte Smith

¤¤¤

Io ed Harry ci catapultiamo in ufficio essendo che entrambi abbiamo fatto ritardo ed in un secondo il computer si riempi di una montagna di email e non solo della posta dell'azienda ma anche della posta personale, impreco sussurando ma Harry se ne accorge perché lo vedo sorridere un momento
<<Oggi cosa hai da fare a pranzo?>> mi chiede sedendosi sulla poltroncina nera nell'altro lato della scrivania ed appoggiando i piedi sopra allo spigolo della scrivania
<<Nulla se non mangiare>> rispondo ovvia
<<Ti va se andiamo in un posto che hanno appena aperto? Ancora non sono andato e vorrei proprio sapere com'è >> sorrido alla sua offerta
<<Styles oggi sembri particolarmente docile e gentile>> digito incessantemente sulla tastiera
<<Oh credimi di certo non mi piace avere dei guinzagli attorno al collo, quindi più che un cane mi definirei solo di buon umore>>
<<Come mai?>> si alza dalla sedia e si avvicina alla vetrata, mi sono accorta che è una cosa che fa molto spesso
<<Sincero?>> dice mentre si volta verso di me con il solito sorriso beffardo, annuisco
<<Non lo so nemmeno io>> scuoto la testa divertita dalla sua confusione mentale e mi rimetto a scrivere
<<Harry, ti va di prendermi la cartella numero 4 che si trova lì >> indico l'armadio dove ci sono cartelle messe in ordine in maniera numerale ed appena si accorge che sta dall'altro capo da dove si trova sbuffa
<<Dai Soph, vai tu, è troppo lontano>> sbuffo e mi alzo, un dolore improvviso al fianco però mi fa ripiegare su me stesso mentre che ancora in piedi e vicino alla scrivania appoggio i palmi sulla superficie in vetro
<<Smith>> dice Harry preoccupato e praticamente correndo verso di me, mi appoggia gentilmente sulla poltrona e si inginocchia davanti a me
<<Cosa mi nascondi Smith? >> mi guarda quasi scavando dentro ai miei occhi e senza pensare alle mie azioni appoggio una mano sul mio fianco sinistro, Harry posiziona i suoi occhi dove si è appena svolto quel mio movimento e non perde tempo ad appoggiare la sua mano sulla mia per poi spostarla sui miei fianchi, prima che però riesca ad anche solo di un millimetro a spostare la camicia bianca, il telefono inizia a squillare ed io non perdo tempo a prenderlo e a rispondere
<<Pronto?>> nessuna risposta, la chiamata cade subito ed ancora confusa da quello che è successo rimetto immediatamente il telefono in tasca
<<A che ora finisce il mio turno?>> lo vedo tentennare un attimo mentre che si alza da dove si trovava prima
<<Cosa stai facendo Smith?>> corrugo la fronte ma capisco subito a cosa si riferisce
<<Nulla Styles, non mi è successo nulla>>
<<Oh credimi la tua frase mi fa capire ben altro>>
<<Basta Styles, ti prego, non cercare di capirmi oppure scavarmi, fidati non ne vale la pena>> rinizio a fare il mio lavoro con i suoi occhi puntati incessantemente su di me
<<Oh credimi credo che lo scoprirò prima di quanto tu possa credere>> e così dicendo esce dall'ufficio lasciando i miei pensieri girovagare liberi intorno alla stanza silenziosa

Perché gli interessa?

Abbi cura di me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora