Capitolo 18.

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- Elizabeth-

Mangiai i miei noodles in silenzio, usando la forchetta dopo i vari e nulli tentativi con le bacchette, che ci erano state date con il pranzo. Harry mi aveva osservato divertito mentre continuavo a far cadere ogni singolo noodle che cercavo di afferrare, e lo faceva mentre mangiava il suo pollo senza problemi con le bacchette. Ad un certo punto, avevo sbuffato e le avevo messe da parte, ignorando la risata che aveva cercato di nascondere dietro un colpo di tosse e uno sguardo perso.

Sarebbe stato molto imbarazzante se Rose ci avesse lasciati da soli. Non volevo comportarmi in modo 'strano' come diceva Harry, ero solo nervosa perché la scorsa notte mi ero resa conto che la persona che mi piaceva non ricambiava i miei sentimenti. Ecco, uscite con quella persona e ditemi se non riuscite a non comportarvi in modo 'strano'. E non mi importava della bugia che Harry aveva pronta da rifilarmi per farmi sentire meglio, non volevo proprio sentirla.

Mangiammo tutti e tre in silenzio, mentre i clienti ci passavano affianco.

"Um, grazie per il cibo, Harry," dissi con tono basso e lui fece un cenno con il capo.

"Non c'è di che, amore."

E quella fu l'ultima conversazione che avemmo per cinque minuti.

Mantenni lo sguardo sul mio piatto, sapendo che c'erano grosse probabilità che Harry mi stesse guardando. O comunque, ogni volta che puntavo lo sguardo su di lui, lui faceva lo stesso. Dopo un po', per fortuna, Rose e il suo bellissimo animo decisero che quel silenzio imbarazzante era durato anche fin troppo.

"Allora," disse all'improvviso, spingendoci a spostare lo sguardo su di lei visto che finalmente aveva detto qualcosa. "Voglio prendermi qualcosa per la festa alla quale mi porterà Adrian questo venerdì, quindi stavo pensando che potremmo fare un salto in quel magnifico negozio che hanno aperto da poco dall'altra parte del centro commerciale. Che ne dite?" Chiese. Harry la guardò masticando prima di spostare l'attenzione su di me, cosa che fece anche Rose subito dopo. "So che non vai più alle feste, Ellie," disse velocemente, conoscendo benissimo il perché, e io deglutii nervosa e guardai altrove, mentre Harry si accigliava infilzando un pezzo di pollo con le bacchette. "Ma pensavo che potremmo cercarti un vestito tanto per divertirci. Qualcosa..." e poi fece la duck face e con il dito formò una sorta di z in aria. Sollevai le sopracciglia.

"Oh, um, va bene. Anche se non so cosa voglia dire quella roba lì." Abbassai lo sguardo sul mio piatto mentre Harry sorrideva.

"Fantastico!" sorrise e si riempì la bocca di riso prima di colpirmi ripetutamente sul braccio.

"Cosa, cosa?" dissi veloce e lei prese il suo tempo per masticare e mandare giù il boccone.

"Oh mio Dio! Mi è appena venuta un'idea! Dobbiamo assolutamente andare a vedere quel nuovo film con l'attore che ti piace tanto, magari questo sabato!"

"Oh, posso venire, ma l'ho già visto," ammisi e lei mise il broncio.

"Davvero? L'hai visto senza di me? E con chi?"

"Con me," disse Harry, contribuendo finalmente alla conversazione invece di continuare a fissarci come aveva fatto fino a quel momento. "E fa schifo."

"Um, no," boccheggiai offesa e mi portai una mano sul petto. "È un capolavoro del cinema." Non gli avrei permesso di parlare male di quel film.

Harry sollevò le sopracciglia. "Penso di aver vomitato ad un certo punto."

"È stato sempre meglio di quel film che mi hai costretto a vedere con sangue e armi!" risposi e lui sorrise.

"Quello è un capolavoro,"disse e io sbuffai. "No, no, no. C'era azione e suspense, non un tipo con troppo gel nei capelli che piangeva per aver perso l'amore della sua vita, che comunque aveva incontrato quaranta minuti prima a Starbucks."

Mend the Broken [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora