Ero seduta al tavolo della cucina di Harry con Rose ed eravamo impegnate entrambe a leggere i vari documenti che riguardavano ciò che era il mio appartamento.
"Ok..." mormorò lei mentre esaminava una pagina dopo l'altra. "La compagnia di assicurazioni copre il danno ... ma," si fermò e lesse attentamente il foglio che aveva di fronte.
"Ma praticamente non riceverò alcun importo aggiuntivo per trovare un nuovo posto," finii io e lei sospirò, posando lo sguardo su di me.
"Già ... mi dispiace," disse con tono di scuse e io scossi la testa per poi poggiarla sul tavolo, esausta dopo una settimana così frenetica. Mi ero impegnata moltissimo per cercare di sistemare tutto, per poi scoprire che non avrei ottenuto l'aiuto che mi serviva. "Ma di buono c'è che almeno sei scappata in tempo!" esclamò e io annuii. "Io ... io davvero non so cosa avrei fatto senza di te, Ellie," disse, con tono basso, e io alzai il capo. Aveva l'espressione corrucciata e gli occhi chiusi. "Cavolo, siamo amiche da così tanto tempo. Non riesco nemmeno a immaginarlo."
Stavo per dire qualcosa per consolarla e ricordarle che ero ancora lì con lei, ma la sua tristezza ebbe vita breve perché subito dopo disse, "Ti avrei organizzato un funerale con degli spogliarellisti e shots di gelatina. Solo per dire."
Alzai gli occhi al cielo e lei sorrise, prima di tornare a concentrarsi sulle carte. Sentii un rumore provenire dalla porta d'ingresso e mi voltai, vedendo Harry fare il suo ingresso nell'appartamento, vestito con i suoi abiti da palestra e il borsone in spalla.
"Ehi," dissi con un sorriso quando entrò in cucina, lui mi guardò e mi sorrise. Gettò le chiavi sul bancone e si mise in piedi alle mie spalle. Una sua mano si infilò tra i miei capelli mentre si chinava e mi spingeva indietro il capo per potermi baciare, con la lingua mi accarezzò il labbro inferiore, prima di allontanarsi con un ghigno in viso.
"Ciao piccola," sussurrò contro le mie labbra prima di raddrizzarsi e voltarsi verso Rose. "Oh, ciao, Rose." Lei lo salutò con la mano e Harry si allontanò, raggiungendo la sua camera. Era la sua routine: quando tornava dalla palestra, che fosse per lavoro o allenamento, di solito andava sempre dritto in camera sua prima di andare a farsi una doccia veloce.
Mi morsi il labbro per reprimere un sorriso e mi voltai verso Rose, che aveva un sorriso talmente ampio che avevo paura potesse farle persino male.
E poi gridò.
Sentii la risata di Harry dalla sua camera.
"Ok, wow," dissi, con occhi spalancati mentre cercavo di capire se avevo subito danni all'udito. "Vacci piano."
Sbatté i palmi delle mani sul tavolo. "Ve l'avevo detto cazzo! Questa relazione è merito mio! Ricordo quando entrambi pensavate di odiarvi ma sono arrivata io e oh gesù santo, è tutto merito mio!"
"Già," annuii, "tutto merito tuo. Harry ed io non abbiamo fatto nulla."
Lei sbuffò e poi sentimmo un bussare alla porta. Stavo per alzarmi ma la porta della stanza di Harry si aprì e lui ne uscì con indosso nulla se non un asciugamano attorno alla vita. "Ci penso io," disse e raggiunse l'ingresso.
Il vicino Stevens - da quanto avevo imparato - infilò la testa dentro l'appartamento. "Ehi, Harry, ho appena sentito un grido e ..." Fu solo in quel momento in cui posò lo sguardo sull'uomo che aveva di fronte e vide la sua nudità e il sopracciglio sollevato per l'irritazione. "... e mi chiedevo se andasse tutto bene."
Harry prese un respiro profondo. "Stiamo benissimo. Può andare ora."
"Lei resta qui ora?"mi indicò e poi guardò Rose. "E lei chi è?"
"Arrivederci, Stevens," disse duramente Harry per poi sbattergli la porta in faccia. Rimase fermo in piedi scuotendo la testa. "Stevens del cazzo ..." sibilò a denti stretti e poi se ne andò in bagno, sbattendo la porta alle sue spalle.
STAI LEGGENDO
Mend the Broken [Italian Translation]
Fiksi PenggemarLa storia dell'incontro tra una ragazza piena di paure e un ragazzo pieno di rabbia. ______________________ "Perché st-stai facendo tutto qu-questo?" mormorai, costringendolo ad arrestarsi sul posto. "Perché lo st-stai facendo per me?" Sembrava ess...