Capitolo 11.

1.2K 67 9
                                    

Ero seduta sulla panchina fuori dalla caffettiera del campus, The Jitterbug, ed era mattina presto. Gli uccelli cinguettavano sugli alberi, l'aria aveva ancora una punta di freddo e il cielo era di un blu medio. Avevo preso l'autobus per arrivare in tempo e stavo aspettando Austin per prendere quel famoso caffè.

Era strana la cosa. Non uscivo mai con nessuno tranne che Rose, e invece eccomi là.

Cos'è che rendeva Austin diverso tanto da farmelo accettare? Beh, sembrava simile a me: timido e di poche parole. Immagino che fosse il fatto che non fosse intimidatorio e non mi facesse sentire la persona più a disagio del mondo, ero più a mio agio con lui.

"Ellie?" Sentii qualcuno dire e alzai la testa vedendolo camminare sul marciapiede.

Non potevo negare che fosse un ragazzo attraente. Aveva un piccolo ma genuino sorriso, gli occhi luccicanti e i capelli sistemati alla perfezione. Indossava un maglione blu, dei pantaloni color cachi e lo zaino sulle spalle. Era davvero carino.

Sorrisi e mi alzai mentre lui si fermava di fronte a me. "C-Ciao," dissi a bassa voce e feci un passo indietro per aumentare la distanza fra di noi. Si accigliò lievemente confuso. "S-Scusa. Eri troppo vicino." Spiegai e la sua bocca formò una 'o' e annuì.

"Oh, scusa. Non volevo farti sentire a disagio," mi disse e si scusò anche con un sorriso. Io feci un cenno con la testa. "Beh, uh, caffè allora?" Indicò l'edificio, io annuii ed entrammo.

Cinque minuti ed eravamo già fuori. Lui aveva un caffè fumante tra le mani ed io un chai the.

"Perché the?" chiese e osservò quello che avevo in mano.

"N-Non mi piace il caffè, in realtà," ammisi e lui fece un'espressione buffa.

"Beh allora perché hai accettato di venire qui?" Ridacchiò. "Saremmo potuti andare in un altro posto!"

Sorrisi e scossi la testa. "Va bene. Tu volevi ve-venire qui e a me non di-dispiaceva."

Lui scosse la testa e sorrise ma non disse nulla. Continuammo a camminare per un paio di minuti all'interno del campus per raggiungere le aule della prima lezione.

"Quindi, cosa studi?" chiese con tono pacato, concentrando l'attenzione su di me.

"Psicologia. Tu?"

"Chimica con approfondimento della biochimica." Sorrise. "Ho scienze nello stesso edificio tuo. Non mi hai mai visto in giro?"

"No, mi di-dispiace. Non presto molta attenzione," ridacchiai e lui spalancò la bocca e si portò una mano al petto con fare teatrale.

"Bene allora," sbuffò scherzosamente e sorrisi prendendo un sorso del mio the. Lui rise, un suono gentile e carino, posando lo sguardo su di me e facendolo vagare per tutto il mio viso.

Notai il suo sguardo e abbassai il mio a terra. "Cosa c'è?" ridacchiai e la sua risata andò scemando fino a fermarsi mantenendo però il ghigno in volto.

"... nulla. Non è nulla di che. Ma io ti ho vista spesso in giro. È difficile non notarti."

Aggrottai le sopracciglia e lo guardai brevemente. "Che vuoi di-dire?"

Si morse il labbro e si concentrò sul suo bicchiere, facendo oscillare il liquido al suo interno. "È solo che, uh, non puoi non notare una ... uh... una bella ragazza," mormorò e i miei occhi si spalancarono ma rimasero puntati a terra.

Pensava che fossi bella?!

Non sapevo cosa dire perché era una cosa che mai mi sarei aspettata. Pensavo che Austin fosse semplicemente un bravo ragazzo. Provava qualcosa per me?

Mend the Broken [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora