Capitolo 24.

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Cinque giorni senza sorridere. Cinque giorni senza aver dormito. Cinque giorni senza Harry.

Primo giorno: martedì

A dire la verità è andato di merda. Non ero riuscita a dormire per tutta la notte. Non sono fiera nel dire che ho pianto la maggior parte del tempo.

Mi aveva detto che aveva bisogno di me. L'aveva detto ma se ne era andato comunque.

Mi sono odiata. Mi sentivo una sorta di mostro ma continuavo a convincere me stessa di aver fatto la cosa giusta. Non poteva aspettarsi che io facessi tutto ciò che voleva lui. Mi confondeva e mi faceva sentire come se mi stesse solo usando. Poi, usare minacce di violenza per farmi fare quello che voleva non era di certo un segno di un rapporto sano.

Comunque, avevo sperato per tutta la notte che la mattina si presentasse da me con le idee chiare. Ma ciò non accadde.

Per tutto il giorno l'avevo cercato a scuola, avevo aspettato anche che facesse la sua comparsa nella caffetteria. Ma non lo vidi.

Secondo gionrno: mercoledì

Un'altra notte senza dormire e mi sentivo come se fossi morta. Rose mi aveva detto che avevo fatto la cosa giusta, ma la mia convinzione andava scemando mano a mano. Se avevo fatto la cosa giusta, non mi sarei sentita in quel modo. Era dispiaciuta per me, e la cosa mi faceva arrabbiare perché ho sempre odiato la pena. Austin, invece, sembrava felice. Non che io fossi triste e debole, ma che non avessi più avuto contatti con Harry.

Non si presentò nemmeno quella notte.

Terzo giorno: giovedì

Ero riuscita a dormire per quattro ore quella notte.

Rose mi aveva chiesto di andare a fare shopping ma io avevo rifiutato. Non volevo vedere nessuno. Austin probabilmemte si era reso conto che ero davvero triste per Harry, perché si era scusato. Non dissi nulla perché non importava.

Quella notte, ci fu un leggero bussare alla porta alle dieci di sera. Scesi dal letto e raggiunsi l'ingresso. Sapevo chi c'era dall'altra parte, ma non ero sicura di voler aprire la porta.

"Elizabeth," lo sentii sussurrare dall'altra parte, con la voce tesa. Trattenni un rantolo e mi coprii la bocca con la mano. "Amore ... per favore."

Guardai dallo spioncino, e il mio cuore si ruppe ancor di più. Stava fissando la porta, con profonde occhiaie in volto. Non aveva dormito nemmeno lui. Indossava una felpa e dei pantaloncini, e la più afflitta espressione che avessi mai visto.

"Amore ..." disse più forte, e giuro sembrava riuscisse a vedermi oltre la porta. Chiuse gli occhi e appoggiò le mani contro il legno. "Mi dispiace ... per favore ..."

Feci qualche passo per allontanarmi dalla porta, con la mano ancora contro le labbra per non fare rumore. La mia schiena colpì la parere e mi lasciai scivolare giù, sul pavimento lentamente.

"Elizabeth, ho bisogno di te."

Serrai gli occhi, con le lacrime che mi li riempirirono immediatamente.

Io ho bisogno di te, Harry.

Ci fu un leggero tonfo, come se avesse appogiato la testa contro la porta. Mi tirai le gambe al petto, odiando il fatto che ci fosse un solo ostacolo tra me e la mia felciità.

Rimasi lì a terra fino a che lui non se ne andò pochi minuti dopo, non prima di mormorare un ultimo 'mi dispiace tanto'.

Singhiozzai, sognando più di ogni altra volta che ci fosse lui lì con me, che fossi tra le sue braccia, che mi baciasse il collo dolcemente. Che mi guardasse e sorridesse, che i suoi occhi mi fissasseero, cercando di capire se fosse vero che stessi bene. Mi conosceva meglio di quanto io conoscessi me stessa.

Mend the Broken [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora