- Harry -
Aveva la testa appoggiata al mio petto, le sue braccia intrecciate viaggiarono dal mio collo alla parte bassa della mia schiena, mentre stavamo lì in piedi in acqua, ignorando tutto e tutti.
Non riuscivo più a capirmi, perché fossi più felice e giocoso del solito. Non mi era mai bastato un solo bacio da una ragazza, ma con Elizabeth, a volte pensarci mi migliorava la giornata. Sorridevo di più, diavolo, ho sorriso più con lei che in tutta la mia vita.
Perché sono così sdolcinato?Perché faccio il buffo, per riuscire a farla ridere? Per farla sorridere, fare quelle cose che la fanno ridacchiare o lanciarmi un'occhiata fugace prima di distogliere lo sguardo, come se fosse stata beccata con le mani nel sacco o come se non volesse che io sappia cosa ha fatto.
Un'altra onda si infranse contro i nostri corpi e io la strinsi di più a me, così che non rischiasse di cadere, e lei si rilassò contro il mio petto, respirando piano e facendomi sorridere mentre appoggiavo il mento sul suo capo.
Diavolo, amo come si sente a suo agio con me adesso, anche quando mi abbraccia dopo che non mi ha visto per un po'.
E amo come si intimidisce quando sono vicino a lei con solo il costume addosso, come mi abbia mangiato con gli occhi quando mi sono tolto la maglia, e come, quando le ho fatto capire che l'avevo vista, abbia distolto immediatamente lo sguardo, e in modo talmente veloce che avevo paura si fosse rotta il collo.
E sa come la trovo io.
Porca puttana, il piccolo Harry ha quasi fatto salti di gioia quando si è tolta quella maglia. Il suo corpo ... cazzo. E io che pensavo fosse difficile trattenermi prima.
Non capisco come possa sentirsi a disagio con il suo corpo. Davvero. Non vorrei altro che gettarla sul mio letto e ... aspetta. No. Non posso pensarci. Non ora che è attaccata a me.
Merda. Calmati, Harry. Calmati.
Pensa a dei cuccioli tristi. Cuccioli molto tristi.
Quelle pubblicità sugli abusi di animali dove la tipa canta quella canzone triste.
Pensa a quello, non al suo corpo nudo o-merda.
Cuccioli che piangono.
... ok. Sto bene adesso.
Lei sospirò in quel momento e si allontanò leggermente da me, per guardarmi in faccia. Grazie a Dio non poteva leggere nella mente se no sarei stato fregato. Lei sbatté le palpebre un paio di volto e mi sorrise dolcemente. "Torniamo sulla spiaggia?" chiese a voce bassa e io annuì, districando il nostro abbraccio ma prendendola per mano, per aiutarla. Lei si morse il labbro, cercando di nascondere un sorriso, che però io riuscii a notare prima che voltasse il capo. Ghignai e fissai la spiaggia lontana.
Dopo pochi secondi quasi cadde per un'onda che ci colpì abbastanza forte e dovetti voltarmi e afferrarla per la vita, per non farla andare sott'acqua. Lei scoppiò a ridere e scosse la testa. "Sto bene," disse ma io corrugai le sopracciglia. Avrebbe continuato a cadere se non prestava attenzione.
Presi una decisione, la lasciai e mi voltai, accovacciandomi di un po'. "Dai, salta," le dissi e lei mi guardò con le sopracciglia sollevate. Io sospirai. "Amore, ti porto io così non rischi di cadere di nuovo. Salta," ripetei.
"Non sono una bambina, Harold," disse e io strinsi la mascella.
"Che cazzo ti ho detto riguardo quel nome?" la avvertii e lei ridacchiò. Repressi un ghigno mentre mi voltavo. "Salta, Elizabeth."
Lei sospirò e poggiò piano le mani sulle mie spalle, ma poi non fece altro.
"Non mi sentirò a mio agio in questa posizione, tanto per fartelo sapere," le dissi e la sentii sussurrare: "Ok. Posso farcela." Per amor di Dio, Elizabeth, devi saltare sulla mia schiena. Non ti ho chiesto di farlo sul mio cazzo. Anche se ...
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Mend the Broken [Italian Translation]
FanfictionLa storia dell'incontro tra una ragazza piena di paure e un ragazzo pieno di rabbia. ______________________ "Perché st-stai facendo tutto qu-questo?" mormorai, costringendolo ad arrestarsi sul posto. "Perché lo st-stai facendo per me?" Sembrava ess...