Capitolo 19.

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Mi svegliai la mattina seguente con le sue braccia attorno al corpo e il suo viso contro il mio collo. Non ero sicura sul perché gli piacesse così tanto avermi vicina, ma finiva sempre per tirarmi contro il suo petto e tenermi stretta a sé, lasciandomi un bacio sulla testa prima di addormentarsi. Io ogni volta mettevo una mano sopra la sua e intrecciavo nervosamente le mie gambe con le sue, non se ne era mai lamentato.

Ciò che mi svegliò fu però una suoneria sconosciuta. Sbattei diverse volte le palpebre scioccata dall'improvvisa sveglia e quando capii quale fosse la causa, feci una smorfia e sbuffai irritata, non volevo muovermi da quella posizione.

"Harry," sussurrai e diedi un colpetto alla sua mano. "Harry ..." Lui grugnì e strinse la presa, affondando di più il viso contro il mio collo, scuotendo la testa testardo, la barbetta che aveva sulle guance e sulla mascella mi irritò leggermente. "Harry, il tuo telefono," dissi a voce alta e lui stiracchiò le gambe e grugnì con rabbia, sollevando poi il capo e voltandosi per afferrare il telefono appoggiato sul comodino.

"Quello che mi sta chiamando spero stia per morire se no lo sarà comunque per mano mia," Gemette irritato ed io ridacchiai mentre lui picchiettava sullo schermo per poi portarselo all'orecchio, fregandosi gli occhi. "Pronto?" disse con tono rude. Passarono pochi secondi prima che si alzasse dal letto di scatto. "Mamma? Cosa c'è? Hazel sta bene?" Fece una pausa mentre ascoltava. "No, ma non mi chiami mai senza un motivo," sospirò visibilmente arrabbiato ma cercò di mantenere un tono rispettoso. Si passò una mano fra i capelli scompigliati e poi la lasciò cadere al suo fianco, fissando la parete e ascoltando sua madre. Mi coprii meglio con le coperte mente lo osservavo. "Sì, va bene ... va bene. La chiamerò oggi, ok? ... bene, dalle un bacio da parte mia. Ti voglio bene." E poi picchiettò sullo schermo del cellulare, poggiandolo sul comodino prima di lasciarsi cadere sul letto, strofinandosi gli occhi stanco.

"Stai bene?" chiesi io e lui allontanò le mani dal suo volto sospirando.

"Sì, è solo mia mamma che ha deciso di chiamarmi all'alba e farmi cagare sotto, ma a quanto pare voleva solo sentire la mia voce,"  disse, pronunciò l'ultima parte con un tono di irritazione.

"Oh ..." Giocherellai con la coperta. "Come mai ti sei spaventato?"

"Per Hazel."

"Ma ha un nuovo cuore, pensavo fosse tutto sistemato." Mi accigliai e lui cominciò a fissare il soffitto, mentre si mordeva il labbro.

"Deve ancora prendere un sacco di medicine per far sì che il suo corpo non rigetti il trapianto. In più ha bisogno di una macchina respiratoria la notte. Qualcosa può andare storto."

Il mio cuore si spezzò di fronte a quell'uomo arrabbiato che si preoccupava per la sua piccola sorellina. Lui chiuse gli occhi e sospirò prima di riaprirli, mantenendo lo sguardo fisso sul soffitto, con un cipiglio incollato sul volto. Non aveva nulla per cui essere felice?

Per cercare di rendere meno pesante l'atmosfera, mi schiarii la voce. "Beh, sono contenta che non sia successo nulla." Lui annuì concordando. "E a difesa di tua madre, hai davvero una bella voce," dissi a voce bassa e un angolo delle sue labbra si sollevò mentre girava la testa verso di me.

"Davvero?" chiese divertito e io annuii, facendolo ridacchiare. "Beh, grazie Elizabeth."

Sorrisi e mi voltai per tornare a dormire, ma Harry aveva altri piani.

"Oh, torni a dormire ora? Beh va bene allora," disse e poi mi tirò velocemente a sé, facendo scontrare la mia schiena contro il suo petto. Risi e gli diedi un colpetto sul braccio, facendolo ridere, quel raro rumore si mischiò al mio, risuonando nella stanza.

"Idiota," lo schernii.

"Amore," rimbeccò e io arrossii, cercando di nascondere un sorriso. Quel dolce soprannome era uscito dalle sue labbra con una voce profonda e un accento accentuato, capivo perfettamente perché sua madre volesse sentirlo. Perfettamente.

Mend the Broken [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora