Capitolo 9.

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ATTENZIONE! Sono risuscitata. 

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La settimana passò senza eventi particolari.

Harry aveva continuato a vivere la sua vita, uscendo occasionalmente con i due ragazzi che odiava, cercando di dimenticare ogni sorta di stress e infelicità. Aveva continuato a pensare alla ragazza che aveva aiutato la settimana prima, le aveva fatto promettere che l'avrebbe chiamato se le fosse servito. Visto che non l'aveva fatto, aveva dato per scontato che se la stesse cavando bene e così non l'aveva disturbata.

Non poteva avere più torto di così.

Elizabeth non stava bene. Era diventata insensibile a tutti i sentimenti che provava, tutti tranne la confusione e la tristezza. Era rimasta chiusa nel suo appartamento, usciva solo per andare a lezione e dopo il lavoro tornava dritta a casa. Era ancora traumatizzata dall'incidente di venerdì. La sua mente, ancora segnata da anni di abusi psicologici e fisici da parte del suo ex fidanzato, non riusciva più a sopportare forti violenze. Si sentiva vuota e restava a fissare la sua tv inconsciamente, e senza che se ne accorgesse le lacrime le scendevano lungo il suo volto privo di qualsiasi emozione.

Rose aveva capito che c'era qualcosa che non andava nella sua migliore amica. Durante la settimana Ellie doveva andare con lei a fare shopping e dovevano uscire insieme a pranzo. Avrebbero dovuto studiare insieme per il loro test di inglese. Ma ogni volta che Rose cercava di organizzare qualcosa, Ellie mentiva e inventava qualche scusa, e Rose sapeva che stava mentendo. E sapeva quanto Ellie stesse male, ma non sapeva come aiutarla, soprattutto perché nonostante provasse a starle vicino, Ellie cercava sempre di allontanarla.

Austin si chiedeva perchè Ellie non gli avesse mai scritto e se stesse bene. Gli piaceva e voleva essere lì per lei. Si malediceva ancora per averle permesso di andarsene dalla festa con quel ragazzo, Harry. Austin era a conoscenza della sua reputazione, sapeva che non era di certo un bravo ragazzo. Harry non si meritava Ellie, per lui. Ma era troppo timido per dire e fare qualcosa, perciò sperava che stesse bene e che Harry non approffittarse di lei come di solito faceva con le altre ragazze. 

Così passarono i giorni. Nessuno dei quattro ragazzi uscì, parlarono a stento, e tre di loro lasciarono intenzionalmente Elizabeth sola con la sua tristezza e il suo caos-

Fu solo quando Rose vide Harry e i suoi amichetti al bar, che si avvicinò a lui, anche se in modo reclutante. Jeff e Dan le fissarono con uno sguardo lascivo, ma bastò un'occhiataccia di Harri per farli allontanare. Rose chiese a Harry se avesse saputo nulla riguardo a Ellie, perché pensava che ci fosse qualcosa che non andava.

Harry si preoccupò e disse di non aver avuto sue notizie, aumentando il dispiacere di Rose . Rose se ne andò presto e Harry rimase lì solo con la propria preoccupazione per quella ragazza ferita, alla quale aveva salvato la vita solo pochi giorni prima.

Stava bene? Perché non lo chiamava? Cosa c'era che non andava?

Lasciò i due ragazzi, ignorando i lamenti d'indignazione e si diresse immediatamente all'appartamento di lei. Le aveva promesso che non si sarebbe mai presentato a casa sua, ma la situazione era seria.

- Elizabeth -

La televisione era accesa su uno spettacolo comico che non avevo mai visto prima. Ovviamente venne fatta una battuta, visto che si sentirono le risate false che la seguirono, ma non riuscii a capirne il senso. Mi capitava spesso ultimamente. 

Sospirai e mi lasciai cadere di lato sul divano, poggiando la testa su un cuscino.

Ero così stanca e non aveva nulla da fare. Le mie palpebre si chiusero per un secondo prima di spalancarsi nuovamente.

Mend the Broken [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora