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- Allora come sto?-
Fancy, seduta sul letto, mi guarda con aria annoiata.
- non credevo che un maschio ci mettesse così tanto per scegliere come vestirsi-
- rispondi solo alla domanda-
- pff, si dai, passabile-
- cosa vuoi dire con "passabile"? Guardami, sono un figo!-
La camicia nera elegante (presa quella mattina stessa mentre io e gli altri saltavamo scuola) messa in modo sbarazzino e con i primi bottoni lasciati aperti, i blue-jeans e delle scarpe rigorosamente nere facevano la loro bella figura.
- si, farai strage di ragazze, sembri proprio un bad boys-
- ha ha ha, spiritosa- il din don del campanello mi fece sobbalzare.
- Andrea, sono arrivati i tuoi amici!-
- si mamma, arrivo!- do un ultima occhiata allo specchio, prendo il mio capotto e esco di casa.
Mauricio è al volante della sua nuova auto, una punto usata, Luca seduto dal lato del passeggero mi sta gridando di sbrigarmi, che palle anche questa volta dietro.
Apro la portiera e Giorgio si sposta sul mezzo.
- Giorgio, così mi soffochi-
- Fede sta zitto, su Andrea sbrigati, ho una polastrella che mi aspetta-
- davvero, chi?- il mio tono è leggermente sarcastico ma lui sembra non farci caso.
- quella dell'altra sezione, quella che tutti chiamano Violetta-
- pronti ragazzi?-
- Mauricio per favore questa volta non accelerare troppo, il mio cuore è troppo debole-
Ovviamente non ascoltò le parole del suo povero amico Federico e partí sgommando.

Quando la Fiat Panda 750* arrivó davanti casa mia, frenando con un suono assurdo e per niente sano per una macchina, mi domandai per l'ennesima volta perché doveva venirci a prendere Leo.
Cosa confermata anche dall'espressione contrariata di Matteo e da un Pietro che si aggrappa con tutte le sue forze alla maniglia con gli occhi sbarrati dalla paura.
- mi ricordate perché deve essere Leo a portarci?-
Dico mentre chiudo la portiera di quella scatola infernale.
- forse perché sono l'unico con la macchina e la patente-
- da neanche una settimana-
Replica Matteo tirando fuori accendino è sigarette, questa volta ha preso il pacchetto.
-non pensarci nemmeno di impestare di fumo la mia piccola-
- e lasciami fumare l'ultima sigaretta prima della mia morte, e poi la tua "piccola" avrebbe bisogno di una revisione ai freni-
- io direi più semplicemente che è arrivata la sua ora, comunque avrei preferito fare una passeggiata-
- Pietro, sei il solito fifone! E poi la mia "Selly" non ha niente che non va-
- no, il nome no- ignorando i nostri utili consigli partì, peccato che la marcia era in terza - tranquilli, ora non mi muore più-
E questa volta partimmo veramente.
- e poi io stasera voglio cancellarmi, quindi la passeggiata ve la fate lo stesso-
- io non voglio bere, siamo pur sempre in territorio nemico-
Pietro sbuffò - che palle Giova, rilassati per una volta, stasera io ho voglia di mandare a quel paese quel branco di coglioni e di passare una bella serata-
Appoggio la testa al sedile, ma sì, che male mi avrebbero fatto un paio di bicchieri?

La macchina di Mauricio si ferma in uno dei parcheggi libero vicino casa di Lorenzo, o, per meglio dire, la villa di Lorenzo.
In fatti quest'ultimo è in tutto e per tutto un riccone.
Madre avvocatessa e padre direttore di una fabbrica di pezzi per computer hanno fatto in modo di vivere alla grande e di dare al loro unico figlio tutto ciò che potevano e che è il meglio, tranne una scuola superiore privata o tanto meno decente per i loro standard.
Luca a quel punto tira fuori dal suo giubbotto una scattolina sottile e lunga.
- questa è la miglior maria in circolazione- apre la scattolina e ne tira fuori una canna - e questa è un opera d'arte-
- non fare tante moine, accendila e passala o a questa serata non sopravvivo-
- Mauricio, sta volta io passo, voglio rimanere lucido almeno per la prima oretta- lo dico e scendo, ho come un brutto presentimento.

- Ho fatto bene a portarmi il santino si San Cristoforo*-
Pietro lo ha detto ad alta voce è un Leo spensierato scrollò le spalle facendo un tiro dalla sua sigaretta.
Finalmente siamo scesi da quella scatoletta, talmente tanta la voglia di scendere, o di non morire, che abbiamo parcheggiato al quartiere sbagliato, per fortuna non troppo distante da casa di Lorenzo.
- uff, quanto dobbiamo camminare ancora?-
- tranquillo Matteo, dovrebbe essere quel- mi blocco.
Dall'altra parte della strada, un poco più in là, Andrea, poggiato ad una punto è con in bocca una sigaretta, ci guarda, o meglio, mi guarda.
- Giova, tutto okay?-
Poi anche gli altri tre seguono il mio sguardo e lo vedono, consapevoli che , se c'è lui, ci sono anche i suoi amici.
Sento Pietro prendermi il braccio e trascinarmi via.
- su veloci, andiamo a quella cazzo di festa e preghiamo che in mezzo alla folla non ci vedano-
- e se andassimo a casa? Non ho voglia di cambiare gli occhiali un altra volta-
- io su quel trabiccolo non ci salgo, e poi voglio fargliela pagare per il mio occhio nero, quindi andiamo, parliamo con Lorenzo, ci divertiamo e li mandiamo a fottere, che ne dici Giova?-
- facciamolo- in fondo Matteo ha ragione, Lorenzo ha ragione, dobbiamo iniziare a farci valere.

~ my space~

* fiat panda 750

* San Cristoforo: è il patrono degli automobilisti e, per estensione, dei viaggiatori

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* San Cristoforo: è il patrono degli automobilisti e, per estensione, dei viaggiatori.

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Come sempre spero che il capitolo di oggi vi sia piaciuto, lasciate un commento e passate una balla giornata.
Un bacione a tutti ❤️
Viv

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