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La campanella segnò l'inizio della ricreazione, ma per noi quel trillo appariva di più un corno da caccia.
E sia: la caccia è aperta.
Io, Leo e Pietro iniziamo la nostra corsa mentre Matteo si sarebbe diretto subito nei bagni, la nostra meta.
Il piano è semplice: ci dividiamo ai primi incroci dei corridoi per confonderli, poi ci saremmo diretti nei punti della scuola dove non avrebbero potuto fare niente, tipo sala professori, segreteria e ufficio del preside, loro a quel punto se ne sarebbero andati, non volendo sprecare la ricreazione sotto gli sguardi dei professori, e noi poi ci saremmo incontrati nel bagno del secondo piano vicino alla biblioteca, di solito deserto.
Un buon piano che di solito funziona, ma non quel giorno.
A quanto pare i leoni avevano in mente un piano, e questo venne confermato dal fatto che Mauricio imboccò un'altro corridoio.
Di solito riuscivamo a prendere qualche secondo di distacco quando iniziavamo a dividerci, ma oggi era come se ognuno di loro avesse una preda assegnata.
Quando Pietro prese il corridoio immediatamente alla sua sinistra Giorgio gli andò dietro senza pensarci due volte.
- Giovanni, non guardare in dietro e corri più veloce, così ti prendono!-
Detto ciò Leo iniziò a correre più veloce, mentre io girai per il primo corridoio laterale che mi si presentò.
Per mia sfortuna il leone a me assegnato era proprio quello che temevo.
Andrea correva dietro di me con un ghigno famelico, già assaporava la carne della sua preda, ma non sono così stupido da farmi prendere.
Ma da aver girato nel corridoio sbagliato sì.
Davanti a me il vecchio laboratorio di scienze: una stanza quadrata e minuscola che ora utilizzavano come magazzino per le vecchie scartoffie.
Mi girai convinto di avere ancora una possibilità di fuga, ma lui è lì davanti a me, credo che il mio peggior difeto sia proprio l'ottimismo.
- ma guarda, la gazzella si è messa in trappola da sola.

In quel momento non era l'unico nei guai, Matteo si era presto accorto di essere seguito,ma neanche il tempo di pensare a una possibile soluzione che Mauricio gli si parò davanti.
- hey sfigato, voglio darti il mio regalo di benvenuto per essere entrato in quel gruppo di finocchi.-

Pietro non c'è la faceva più, sentiva i polmoni scoppiare, ma non poteva rallentare.
Giorgio per il canto suo si stava divertendo a farlo stancare, per uno sportivo come lui quella corsetta non era niente.
In uno scatto quasi felino lo prese e lo spinse contro il muro, contento che quel imbranato avesse scelto quel corridoio vuoto.
- che ne dici di divertirci un po' nano da giardino?-

"Okay Leo stai calmo, trova una soluzione"
La sua strada era sbarrata da una parte da Luca e dal l'altra da Federico.
"Okay Leo, fagli vedere i tuoi muscoli"
- non avrete scampo contro i miei muscoli, su fatevi avanti!-
I due scoppiarono a ridere e lui ne approfittò per iniziare a correre passando di fianco a Federico.
- cretino te lo sei fatto scappare, su prendiamolo!-

Certo che non è stato un colpo di genio il suo, troppo preso a cercare di seminare il suo carnefice ha sbagliato strada, ed eccolo che mi guarda con gli occhi sbarrati, il colore dentro le iridi si è scurito a causa della poca luce.
- va bene hai vinto tu!-
Lo aveva detto con rabbia, non c'era segno di rassegnazione, né di paura.
Alzo un sopracciglio mentre lui apre le braccia.
- su, fai quello che vuoi! Facciamola finita così posso andare dagli altri!-
- tranquillo, i tuoi amichetti sono in buona compagnia, e molto probabilmente adesso Matteo starà ricevendo il suo regalo di benvenuto.-
- Matteo? Che c'entra lui?-
- abbiamo scoperto che anche lui fa parte del vostro gruppo.-
Il pugno mi arrivò deciso sullo zigomo, quella non era proprio giornata!
- bastardi, dovete lasciarlo in pace, ha già tanti problemi per conto suo, non ha bisogno di un branco di leoni pieni di se gli dia la caccia!-
- e io me ne frego di quello che pensa una stupida gazzella!-
Secondo realizzazione della giornata: ci aveva appena chiamati Leoni.
A quanto pare non ero l'unico a chiamare così me e i miei amici.
Ci guardammo qualche secondo nel completo silenzio.
- leoni?- la mia voce parve strana in quel silenzio.
- gazzella?- la sua voce parve divertita.
- mi ricorda tanto quel detto, che qualcuno si alza il sole, il leone sa che deve correre più veloce della gazzella per non morire di fame-
- sbagliato, quello che dice è che quando si alza il sole la gazzella sa di dover correre più veloce del leone per non venire uccisa- lo aveva detto in un modo da chi sa di aver ragione, cosa che mi fece divertire.
Testardo, pronto a non dartela vinta anche se sei il suo boia e hai già la lama pronta, è per questo che mi divertiva averlo come preda.

~my space~
Hola chicos e chicas, come va?
Ed ecco a voi un nuovo capitolo.
Ok, lo ammetto, è da un po' che lavoro a questa storia ed ho un altro po' di capitoli pronti, quindi per ora se riesco ne carico uno al giorno, per il resto c'è mastercard, no scherzo, per il resto della storia ci sto lavorando.
Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, commentate e passate una bella giornata.
Un bacione a tutti😘
Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora