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Ora che finiranno quella canna ci vorranno almeno tra i cinque e i dieci minuti, ho tutto il tempo per fumarmi una sigaretta.
Ne prendo una dal mio pacchetto di Lucky Strike rosse, e me la accendo.
- da quanto fumi?-
- da un paio di anni-
- e perché non hai accettato di farti la canna con i tuoi amici?-
- perché non ne ho voglia. Cosa ci fai qui?-
- ti dimentichi che ci sono sempre perché-
- perché sei il mio spirito protettore e bla bla bla-
Sento delle voci dall'altro marciapiede e senza pensarci mi giro.
- ma guarda, il gruppo di sfigati-
Giovanni dice qualcosa mentre si guarda a torno.
Quando mi vede si blocca e con lui i suoi amici che a ruota seguono la direzione puntata dagli occhi di quest'ultimo.
Restiamo qualche secondo a guardarci fissi negli occhi, poi Pietro gli prende il braccio e lo trascina via velocemente insieme agli altri.
Finisco la sigaretta e la butto per terra spegnendola col piede destro, appena in tempo visto che gli altri aprono le portiere per scendere facendo uscire anche fumo e odore di maria.
- bene, questa sera ci spacchiamo, che dite?- Mauricio ora sembra più di buon umore.

Pietro ballava vicino, forse fin troppo vicino, ad una ragazza, gli pareva che si chiamasse Marika, ma non ne è proprio sicuro.
Ha bevuto un solo bicchiere con un mix assurdo di alcool tanto da fare schifo, ma altrettanto potente da farlo sentire sicuro di sé e con abbastanza coraggio da ballare a quella vicinanza con una ragazza.
Giorgio intanto lo osserva da qualche metro di distanza con un bicchiere di coca e rum praticamente finito in mano.
Si guardò attorno in cerca di qualcuno del suo gruppo, ma non ne vide in circolazione.
Fece un sospiro e buttò giù in un sorso quello che rimaneva nel bicchiere per poi appoggiarlo da qualche parte.
Con passo veloce raggiunse Pietro e lo trascinò via.
Camminò a passo spedito fino al piano superiore, sempre stando attento a non farsi vedere ne dai suoi amici, ne tanto meno dal gruppo di sfigati amici di Pietro.
Seguì il corridoio semi deserto e aprì una porta a caso infilandocisi dentro con Pietro.
Solo dopo aver chiuso la porta a chiave guardò dove erano capitati.
Il salottino equilibratamente arredato trasmetteva pace e tranquillità, peccato che questa pace venisse rovinata a causa della musica a volume decisamente troppo alto che entrava prepotentemente da dietro la porta chiusa.
- perché mi hai portato qui? Vuoi picchiarmi per poi baciarmi come la scorsa volta?-
Gli occhi di Pietro mandano scintille, merito dell'alcool in circolo nel suo sangue.
- senti Pietro-
- no, senti un bel niente! Tu sei pazzo! Prima ci dai la caccia e mi picchi, poi mi prendi e mi limoni e adesso mi hai portato qui! Cosa vuoi fare? Vuoi forse stuprarmi?-
- se mi lasci spiegare-
- no, col cazzo, sei solo uno stron- non riuscì a terminare la frase poiché Giorgio lo stava baciando, prendendolo dal colletto della sua camicia gialla per tenerlo vicino.
- finalmente sono riuscito a zittirti-
Gli aveva sussurrato a qualche millimetro dalla sua bocca, ma per Pietro quei millimetri erano davvero troppi, talmente tanti che volle azzerarli.
"Tutta colpa dell'alcool" si disse.

Schivo un gruppo di ragazzi stando attento a non disturbare la coppia che limona vicino al muro, quanto è stretto questo corridoio?
Un altro conato di vomito mi assale.
Mi appoggio al muro e chiudo gli occhi nella speranza di non vomitare, almeno non prima di aver raggiunto il bagno.
Per fortuna riesco a trattenermi.
Guardo in fondo al corridoio, la porta del bagno non si trova troppo lontano, c'è la posso fare.
Con i miei ultimi istanti di lucidità riesco ad arrivarci, chiudo la porta e, appoggiato sul water, mi lascio andare.
Per essere sincero quei due bicchieri sono diventati quattro, per poi perdere il conto di quanti bicchieri di alcool sono riuscito a bere.
E pensare che non sono riuscito nemmeno a parlare con Lorenzo, spero che gli altri siano riusciti ad arrivare a qualche soluzione con lui.
Mi sembra di essere in una giostra.
I pensieri vanno e vengono senza un vero filo conduttore.
Chissà se anche la terra si sente così mentre gira.
Con molta fatica mi alzo e mi appoggio al lavandino, ma le gambe cedono e mi ritrovo seduto sul pavimento.
Mi scappa da ridere, sono talmente messo male che in questo momento salire in macchina con Leo e tornare a casa non mi fa poi così tanta paura.
So che in questo momento dovrei preoccuparmi per cose tipo il ritorno a casa, come stanno gli altri e sperare che quei delinquenti non ci trovino in questo stato, o meglio,che Andrea non mi trovi in questo stato, eppure mi sento bene e con una calma innaturale per il momento.
Mi scappa di nuovo da ridere, molto probabilmente domani non ricorderò il resto della serata.

Pietro ansimava incollato tra la parete e Giorgio, quest'ultimo mordicchiava e succhiava il suo collo mentre lo teneva sollevato con le braccia.
In uno scatto fulmineo Giorgio spostò le labbra sulla bocca di Pietro, bisognoso dei suoi baci quasi fossero ossigeno. Si staccarono e Giorgio ne approfitto per far sdraiare Pietro su uno dei divanetti al centro della stanza per poi riiniziare a baciarlo.
Quando però iniziò a slacciargli la cintura dei pantaloni Pietro lo fermò.
"Ho sbagliato qualcosa?"
"no... È che non voglio andare così oltre"
"scusa è che"
"tranquillo, ho solo bisogno di elaborare questa cosa. Non capita tutti i giorni di baciarsi con il proprio bullo" Pietro fece un sorriso per rassicurare Giorgio.
"lo so, anche per me è strano voler baciare uno sfigato" disse con tono scherzoso.
"fottiti, sto dicendo sul serio, è strano"
"già è davvero strano, ti va lo stesso se ci sdraiamo su questo divano e parliamo un po'?"
"va bene, voglio sapere cosa nasconde il nostro bulletto Giorgio"

~my space~
Hey là, come va?
Oggi abbiamo visto nascere la nostra amata murrytek, chissà ora che succederà al nostro povero Giovanni ubriaco?
Bhè, per scoprirlo continuate a leggere, commentate e, come sempre, passate una bella giornata.
Un bacione a tutti❤️
Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora