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-non sarai stato troppo duro con Giorgio?- Luca fissava Mauricio che, seduto sulla panchina, fumava nervosamente la sua terza sigaretta in  dieci minuti.
Non la finì nemmeno quando la buttò a terra vicino alle altre due, che avevano fatto la sua stessa fine, e ne prese un altra dal pacchetto.
Federico, seduto vicino a lui, lo fermò prima che l'accendesse.
-ci vuoi cagare un momento-
Mauricio fulminó con lo sguardo i due.
-dovevo spaccare la faccia a quello stronzo-
-lo hai chiamato finocchio, avrebbe avuto più senso se fosse stato il contrario- Luca, sebbene fosse in piedi, era poco più alto dei due seduti, davanti a Mauricio lo fissava storto e con le braccia incrociate, a quest'ultimo venne in mente sua madre che quando sta per sgridarlo assume la stessa posa.
-ora cosa vuoi fare con Andrea e Giorgio?- chiese Federico portando la sua attenzione su di lui.
Lui in risposta alzò le spalle.
-siamo amici da anni, in questo momento stai dimostrando che qui lo stronzo sei tu!-
Mauricio si alzò in piedi fronteggiando Luca petto a petto.
-sono loro che da un giorno all'altro escono con sta' storia!-
Federico si mise davanti al più smilzo.
-e che te frega? Sono sempre Andrea e Giorgio! Uno è il solito cinico e l'altro la solita testa calda! Dimmi che differenza c'è?-
Mauricio non rispose, colto impreparato dalla domanda dell'amico.
-bene, andiamo Luca! Non cercarci finché non hai ragionato sulle stronzate che hai detto-
E se ne andarono lasciando Mauricio da solo, in piedi e con lo sguardo puntato nel vuoto.

Luca si sistemó meglio il cappuccio sulla testa per coprirsi meglio dalla pioggia e un po' per nascondere il suo sguardo non ancora sveglio.
Quella mattina si era alzato un po' prima consapevole del fatto che Mauricio non sarebbe passato a prenderlo come ogni singola mattina dall'inizio dell'anno, peccato che quando uscì all'aperto si accorse di quella pioggerellina fastidiosa.
Sospirò imbronciato guardando il cielo coperto da nuvoloni grigi, montó in sella alla sua bici e andò verso casa di Federico.
Trovò l'altro ragazzo davanti al portone di casa, appoggiato al muretto giocava con il suo cellulare con il volume troppo alto, tanto che non sentì nemmeno Luca arrivare.
E ora eccoli che camminano lentamente sul marciapiede, in un silenzio interrotto solo dalla pioggia che tocca l'asfalto.
-secondo te Mauricio oggi verrà a scuola?- sussurrò Federico,tanto che l'altro fece fatica a sentirlo.
Luca alzò lo sguardo al cielo con una smorfia per poi cercare il pacchetto di sigarette nelle tasche.
-non ne ho idea amico, non so nemmeno se verranno Giorgio e Andrea-
La pioggia iniziò a scendere leggermente più forte e Luca si pentì di aver lasciato la bici a casa dell'amico.
Federico gli prese la mano e iniziò a correre.
-su forza, non ho voglia di arrivare a scuola tutto bagnato-
Luca sentiva la mano dell'amico calda e confortante al contrario della sua fredda e con la pelle leggermente secca per il freddo.
Corsero sotto la pioggia e Luca sentì il suo cuore andare più veloce, ma non era sicuro che si trattasse per la corsa.

-che palle comincia a piovere più forte!- gridò Leo scocciato.
-certo che sei proprio un lagna- rispose Andrea, ma senza quella cattiveria con cui glielo avrebbe detto solo una settimana prima.
A Matteo e Leo faceva ancora strano trovarsi in compagnia di Giorgio e Andrea, soprattutto per andare verso scuola.
Quella mattina erano partiti qualche minuto prima e per far contenti Pietro e Giovanni gli avevano detto che sarebbero passati a prendere anche  gli altri due.
Leo aveva azzardato un "dai, vi passo a prendere io con la mia Selly"  ma dopo un no collettivo e un "siamo troppi per starci tutti" lasciò perdere.
Matteo, in coda al gruppo e con una sigaretta in bocca, osservava le due coppiette scherzare tranquillamente come se si conoscessero da sempre.
-smettila di osservarli così, non ce li porteranno via- Leo lo guardava con un mezzo sorriso, sembrava così tranquillo al contrario di lui.
-e se gli faranno male?-
-se gli faranno del male noi saremo pronti a difenderli-
-la fai facile tu-
Leo alzò leggermente le spalle -nah, provo solo a non essere pessimista come te-
A Matteo scappò una risata per poi prendere un'altra sigaretta dal suo pacchetto.
-su tieni-
Leo sgranó gli occhi.
-wow, Matteo che mi offre una sigaretta, questo me lo devo scrivere sul calendario-
-la vuoi o preferisci continuare a fare lo scemo? -
Con un sorriso Leo prese la sigaretta offerta da Matteo.

Mauricio dietro di sé sentiva la campanella suonare, ma se ne infischió altamente e rimase appoggiato al muretto dell'entrata.
Sentiva di aver dannatamente bisogno di una sigaretta ma il pacchetto appallotolato nella sua tasca era vuoto.
A testa bassa e con gli occhi puntati sull'asfalto si stava concentrando sulla pioggia che scendeva mentre sentiva il resto dei ragazzi passargli accanto per entrare, un paio di minuti dopo il silenzio regnava, interroto solo dal rumore della pioggia e di qualche macchina che passava sulla strada più in là.
Il silenzio non durò molto.
Passi, voci e risate, sentiva un gruppetto avvicinarsi.
Alzò lo sguardo certo che si trattasse di loro.
Rimase sorpreso quando vide che insieme al gruppo dei sfigati c'erano anche Giorgio e Andrea.

D'altro canto Giorgio un po' se lo aspettava di trovarlo davanti scuola, ma quello che non si aspettava era di vederlo senza Federico e Luca.
Si trovavano a pochi metri di distanza quando l'altro si tirò dritto e fece qualche passo verso di loro.
La pioggia si era messa a scendere più forte colpendo l'asfalto e il marciapiede con un rumore assillante in quel silenzio.
Andrea si paró davanti al gruppo affiancando Giorgio.
-cosa cazzo vuoi? - la voce di Andrea vibrava di rabbia.
Lo sguardo di Mauricio si puntò su quest'ultimo mandando scintille.
Fu un attimo. Andrea buttò lo zaino a terra e gli saltò praticamente addosso, il pugno di sabato notte non gli era ancora andato giù.
In un scatto fulmineo Mauricio riuscì a schivarlo, si levò anche lui lo zaino per poi essere lui ad andargli addosso.
Giorgio sussurrò un -merda- per poi buttarsi anche lui nella rissa.
Sebbene fossero in due, Mauricio era abbastanza forte da tenere testa a entrambi.

Stavano ancora correndo mano nella mano  quando riuscirono a scorgere in lontananza la sagoma della loro scuola.
Si fermarono con il fiatone e Luca rimase deluso quando sentì che l'amico mollava la presa dalla sua mano lasciando che il freddo la ricoprisse di nuovo.
-wow che corsa!- Luca interruppe quel silenzio non volendo far notare all'altro la sua improvvisa tristezza.
Federico non rispose ma puntò lo sguardo in direzione della loro scuola  corrugando la fronte.
-le senti anche tu queste grida? -
Luca si mise all'ascolto e le sentì, sovrastate dal rumore battente della pioggia, delle voci.
-cazzo! - mormorò Federico per poi riprendere a correre verso l'edificio.

Andrea riuscì a schivare un altro pugno da parte di Mauricio, ma Giorgio non ebbe la stessa fortuna.
I meno di cinque minuti Andrea aveva un labbro spaccato, Giorgio un bel occhio nero, fortuna vuole che era riuscito a mettere in salvo gli occhiali, e Mauricio sentiva le braccia doloranti.
Proprio quest'ultimo stava per dare l'ennesimo man rovescio quando sentì delle voci fermarlo.
So girò e vide Federico e Luca corrergli incontro.
Quel attimo di distrazione fu sufficiente a Giorgio per colpirlo con un pugno al fianco.
Mauricio lo prese e lo spinse a terra e in un attimo gli fu sopra.
Giorgio sentiva il duro dell'asfalto e i vestiti che si bagnavano al contatto con la pozzanghera su cui era caduto, mentre cercava di pararsi dai colpi dell'altro che andavano man mano farsi più forti e dolorosi.
Andrea prese la rincorsa e si buttò addosso a Mauricio spintonandolo via   con violenza per poi sentire qualcuno che lo tirava in piedi e lo allontanava.
-basta così, ora calmati- la voce di Giovanni gli arrivava all'orecchio con un sussurro che lo tranquillizó.
Alzò lo sguardo e vide che Mauricio era trattenuto da Luca e Federico.
"ma quando sono arrivati quei due?"
-la possiamo finire con questa litigata da terza elementare?- fede  fulmianava con lo sguardo i tre litiganti.
-scusa- la voce di Mauricio era un sussurro -credo di aver esagerato, è solo che tutto, tutta questa situazione è talmente surreale che mi ha lasciato spiazzato- per tutto il tempo i suoi occhi erano stati puntati altrove, guardava le gocce infrangersi sull'asfalto per non guardare gli occhi dei suoi amici, sempre se lo erano ancora.
-scusaci tu mauri, e stato ipocrita da parte nostra nascondervi tutto- Giorgio cercava di sorridere anche se quando lo faceva l'occhio gonfio gli faceva male.
Sorrise anche Mauricio, allargando le braccia invitandoli in un abbraccio che Giorgio accolse felice.
-ah, non ci pensate nemmeno, io non abbraccio nessuno!- si lamentó Andrea.
Giovanni sbuffó e lo spinse dagli altri due senza troppa gentilezza.
Luca prese il braccio di federico e lo trascinó per far unire anche loro due nell abbraccio di gruppo.
-vi voglio bene ragazzi-
-anche noi ti vogliamo bene Mauri-
-quando la finiamo con tutte queste smancerie?! Voglio andare a farmi una doccia calda-





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